Home

Le letture di domenica prossima

suggerimenti per la proclamazione liturgica:
le barre indicano le pause

altri suggerimenti

11 novembre 2007 - XXXII del Tempo Ordinario - Anno C

PRIMA LETTURA

2Mac 7,1-2.9-14

Il re del mondo ci risusciterà a vita nuova ed eterna.

Dal secondo libro dei Maccabei

In quei giorni, ci fu il caso di sette fratelli presi insieme alla loro madre;/ il re cercò di costringerli,/ a forza di flagelli e nerbate,/ a cibarsi di carni suine proibite.//
Il primo di essi,/ facendosi interprete di tutti,/ disse al re:/ “Che cosa cerchi di indagare/ o sapere da noi?/ Siamo pronti a morire/ piuttosto che trasgredire le patrie leggi”.//
E il secondo,/ giunto all’ultimo respiro,/ disse:/ “Tu,/ o scellerato,/ ci elimini dalla vita presente,/ ma il re del mondo,/ dopo che saremo morti per le sue leggi,/ ci risusciterà a vita nuova ed eterna”.//
Dopo torturarono il terzo,/ che alla loro richiesta mise fuori prontamente la lingua/ e stese con coraggio le mani/ e disse dignitosamente:/ “Da Dio ho queste membra e,/ per le sue leggi,/ le disprezzo,/ ma da lui spero di riaverle di nuovo”;/ così lo stesso re e i suoi dignitari/ rimasero colpiti dalla fierezza del giovinetto,/ che non teneva in nessun conto le torture.//
Fatto morire anche questo,/ si misero a straziare il quarto con gli stessi tormenti.// Ridotto in fin vita,/ egli diceva:/ “È bello morire a causa degli uomini,/ per attendere da Dio/ l’adempimento delle speranze di essere da lui di nuovo risuscitati;/ ma per te/ la risurrezione non sarà per la vita”.

SALMO RESPONSORIALE (di norma deve venire eseguito in canto)

Sal 16

 

Rit.: Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto.

Accogli, Signore, la causa del giusto,
sii attento al mio grido.
Porgi l’orecchio alla mia preghiera:
sulle mie labbra non c’è inganno.

Sulle tue vie tieni saldi i miei passi
e i miei piedi non vacilleranno.
Io t’invoco, mio Dio: dammi risposta;
porgi l’orecchio, ascolta la mia voce.

Proteggimi all’ombra delle tue ali;
io per la giustizia contemplerò il tuo volto,
al risveglio mi sazierò della tua presenza.

 

SECONDA LETTURA

2 Ts 2,16-3,5

Il Signore vi confermi in ogni opera e parola di bene.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi

Fratelli,/ lo stesso Signore nostro Gesù Cristo/ e Dio Padre nostro,/ che ci ha amati e ci ha dato,/ per sua grazia,/ una consolazione eterna e una buona speranza,/ conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.//
Per il resto,/ fratelli,/ pregate per noi,/ perché la parola del Signore si diffonda e sia glorificata/ come lo è anche tra voi/ e veniamo liberati dagli uomini perversi e malvagi.// Non di tutti infatti è la fede.// Ma il Signore è fedele;/ egli vi confermerà/ e vi custodirà dal maligno.//
E riguardo a voi,/ abbiamo questa fiducia nel Signore,/ che quanto vi ordiniamo già lo facciate/ e continuiate a farlo.// Il Signore diriga i vostri cuori nell’amore di Dio/ e nella pazienza di Cristo.

VANGELO

Lc 20,27-38 (forma breve: Lc 20,27.34-38)


Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi.

+ Dal Vangelo secondo Luca

[In quel tempo,/ si avvicinarono alcuni sadducei,/ i quali negano che vi sia la risurrezione],/ e posero a Gesù questa domanda:/ “Maestro,/ Mosè ci ha prescritto:/ Se a qualcuno muore un fratello che ha moglie,/ ma senza figli,/ suo fratello si prenda la vedova/ e dia una discendenza al proprio fratello.//
C’erano dunque sette fratelli:/ il primo,/ dopo aver preso moglie,/ morì senza figli.// Allora la prese il secondo/ e poi il terzo/ e così tutti e sette;/ e morirono tutti senza lasciare figli.//
Da ultimo anche la donna morì.// Questa donna dunque,/ nella risurrezione,/ di chi sarà moglie?/ Poiché tutti e sette/ l’hanno avuta in moglie”.//
[Gesù rispose:/ “I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito;/ ma quelli che sono giudicati degni dell’altro mondo/ e della risurrezione dai morti,/ non prendono moglie né marito;/ e nemmeno possono più morire,/ perché sono uguali agli angeli e,/ essendo figli della risurrezione,/ sono figli di Dio.// Che poi i morti risorgono,/ lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto,/ quando chiama il Signore:/ Dio di Abramo,/ Dio di Isacco e Dio di Giacobbe.// Dio non è Dio dei morti,/ ma dei vivi;/ perché tutti vivono per lui”].