18 gennaio 2009 – 2a del Tempo Ordinario – Anno B – 118

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Il commento della Fraternità Gesù Risorto di Tavodo
Il “Foglietto” delle Famiglie della Visitazione

 

Prima lettura – Audio
1Sam 3,3-10.19

Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta.

Dal primo libro di Samuèle

In quei giorni,/ Samuèle dormiva nel tempio del Signore,/ dove si trovava l’arca di Dio.//
Allora il Signore chiamò:/ «Samuèle!»/ ed egli rispose:/ «Eccomi»,/ poi corse da Eli/ e gli disse:/ «Mi hai chiamato,/ eccomi!».// Egli rispose:/ «Non ti ho chiamato,/ torna a dormire!».// Tornò/ e si mise a dormire.//
Ma il Signore chiamò di nuovo:/ «Samuèle!»;// Samuèle si alzò/ e corse da Eli dicendo: «Mi hai chiamato,/ eccomi!».// Ma quello rispose di nuovo:/ «Non ti ho chiamato,/ figlio mio,/ torna a dormire!».// In realtà Samuèle fino allora/ non aveva ancora conosciuto il Signore,/ né gli era stata ancora rivelata/ la parola del Signore.//  
Il Signore tornò a chiamare:/ «Samuèle!»/ per la terza volta;/ questi si alzò nuovamente/ e corse da Eli/ dicendo: /«Mi hai chiamato,/ eccomi!».// Allora Eli comprese/ che il Signore chiamava il giovane./ Eli disse a Samuèle:/ «Vattene a dormire e,/ se ti chiamerà,/ dirai:/ “Parla,/ Signore,/ perché il tuo servo ti ascolta”».// Samuèle andò a dormire/ al suo posto.//
Venne il Signore,/ stette accanto a lui/ e lo chiamò come le altre volte:/ «Samuèle,/ Samuèle!».// Samuèle rispose subito:/ «Parla,/ perché il tuo servo ti ascolta».//
Samuèle crebbe/ e il Signore fu con lui,/ né lasciò andare a vuoto una sola/ delle sue parole.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 39

Rit.:Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.

Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.
Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
una lode al nostro Dio.

Sacrificio e offerta non gradisci,
gli orecchi mi hai aperto,
non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato.
Allora ho detto: «Ecco, io vengo».

«Nel rotolo del libro su di me è scritto
di fare la tua volontà:
mio Dio, questo io desidero;
la tua legge è nel mio intimo».

Ho annunciato la tua giustizia
nella grande assemblea;
vedi: non tengo chiuse le labbra,
Signore, tu lo sai.

Seconda lettura – Audio
1Cor 6,13-15.17-20

I vostri corpi sono membra di Cristo.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli,/ il corpo non è per l’impurità,/ ma per il Signore,/ e il Signore/ è per il corpo.// Dio,/ che ha risuscitato il Signore,/ risusciterà anche noi/ con la sua potenza.//
Non sapete che i vostri corpi/ sono membra di Cristo?// Chi si unisce al Signore/ forma con lui un solo spirito.// State lontani dall’impurità!// Qualsiasi peccato l’uomo commetta,/ è fuori del suo corpo;/ ma chi si dà all’impurità,/ pecca contro il proprio corpo.//
Non sapete che il vostro corpo/ è tempio dello Spirito Santo,/ che è in voi?// Lo avete ricevuto da Dio/ e voi non appartenete a voi stessi.// Infatti siete stati comprati a caro prezzo:/ glorificate dunque Dio/ nel vostro corpo!

Vangelo – Audio
Gv 1,35-42

Videro dove dimorava e rimasero con lui.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: «Ecco l’agnello di Dio!». E i suoi due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù.
Gesù allora si voltò e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: «Che cosa cercate?». Gli risposero: «Rabbì – che, tradotto, significa maestro –, dove dimori?». Disse loro: «Venite e vedrete». Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrò per primo suo fratello Simone e gli disse: «Abbiamo trovato il Messia» – che si traduce Cristo – e lo condusse da Gesù. Fissando lo

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sguardo su di lui, Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.

Il Vangelo di Luca scritto a mano – 116

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Ho fra le mani il Vangelo di Luca scritto a mano. E’ un dono delle Famiglie della Visitazione, che hanno avuto anche la fantasia di fare questa proposta, al termine della Lectio del 2007, per “rimanere” in compagnia di questo Vangelo, e dargli l’aspetto di una cosa vissuta, partecipata e curata da ciascuno, con le proprie mani.

E’ un altro modo per dare concretezza alla Parola di Dio, che andrebbe sempre, più che “letta”, “agita”. E per “agirla”, si può partire dal pochissimo, che consiste nel pronunciarla, cioè nel far seguire, almeno, alla lettura con gli occhi, l’azione della bocca e della voce. Oppure, come è accaduto qui, la paziente e ormai desueta azione dello scrivere. Dagli occhi al cervello alla mano, segno forte dell’azione umana. 

IMGP0041 Sono andato subito, naturalmente, a vedere la pagina scritta da me e quella scritta da Daniela.

Le custodisco ora, insieme a tutte le altre, scritte soprattutto da sconosciuti (belle

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quelle dei bambini, coi disegnini!), come un piccolo segno di doni ben più grandi e preziosi.

IMGP0042

6 gennaio 2009 – Epifania del Signore – 111

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Commento della Fraternità Gesù Risorto di Tavodo

Prima lettura – Audio
Is 60,1-6

La gloria del Signore brilla sopra di te.

Dal libro del profeta Isaìa

Àlzati,/ rivestiti di luce,/ perché viene la tua luce,/
la gloria del Signore brilla sopra di te.//
Poiché,/ ecco, la tenebra ricopre la terra,/
nebbia fitta avvolge i popoli;/
ma su di te risplende il Signore,/
la sua gloria appare su di te.//
Cammineranno le genti alla tua luce,/
i re allo splendore del tuo sorgere.// 
Alza gli occhi intorno e guarda:/
tutti costoro si sono radunati,/ vengono a te.//
I tuoi figli vengono da lontano,/
le tue figlie/ sono portate in braccio.//
Allora guarderai e sarai raggiante,/
palpiterà/ e si dilaterà il tuo cuore,/
perché l’abbondanza del mare/ si riverserà su di te,/
verrà a te/ la ricchezza delle genti.//
Uno stuolo di cammelli ti invaderà,/

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dromedari di Màdian/ e di Efa,/
tutti verranno da Saba,/ portando oro e incenso/
e proclamando le glorie del Signore.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 71

Rit.:Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.

O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.

I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.

Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.

Seconda lettura – Audio
Ef 3,2-3a.5-6

Ora è stato rivelato che tutte le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Fratelli,/ penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio,/ a me affidato/ a vostro favore:/ per rivelazione/ mi è stato fatto conoscere il mistero.//
Esso/ non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni/ come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti/ per mezzo dello Spirito:// che le genti sono chiamate,/ in Cristo Gesù,/ a condividere la stessa eredità,/ a formare lo stesso corpo/ e ad essere partecipi della stessa promessa/ per mezzo del Vangelo.

Vangelo – Audio
Mt 2,1-12

Siamo venuti dall’oriente per adorare il re.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: “E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele”».
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo».
Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

Lettura della Ia Corinzi – 110

Abbiamo iniziato la lettura della Prima lettera di San

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Paolo apostolo ai Corinzi. I primi 5 capitoli sono già nella sezione “Bibbia in mp3” del sito.

4 gennaio 2009 – IIa domenica dopo Natale – 108

Prima lettura – Audio
Sir 24,1-4.12-16

La sapienza di Dio è venuta ad abitare nel popolo eletto.

Dal libro del Siràcide

La sapienza fa il proprio elogio,/
in Dio trova il proprio vanto,/
in mezzo al suo popolo proclama la sua gloria.//
Nell’assemblea dell’Altissimo apre la bocca,/
dinanzi alle sue schiere proclama la sua gloria,/
in mezzo al suo popolo viene esaltata,/
nella santa assemblea viene ammirata,/
nella moltitudine degli eletti trova la sua lode/
e tra i benedetti è benedetta,/ mentre dice:/
«Allora il creatore dell’universo mi diede un ordine,/
colui che mi ha creato/ mi fece piantare la tenda
e mi disse:/ “Fissa la tenda in Giacobbe/
e prendi eredità in Israele,/
affonda le tue radici tra i miei eletti” .// 
Prima dei secoli,/ fin dal principio,/ egli mi ha creato,/
per tutta l’eternità non verrò meno.//
Nella tenda santa davanti a lui ho officiato/
e così mi sono stabilita in Sion.//
Nella città che egli ama mi ha fatto abitare/
e in Gerusalemme è il mio potere.//
Ho posto le radici/ in mezzo a un popolo glorioso,/
nella porzione del Signore/ è la mia eredità,/
nell’assemblea dei santi/ ho preso dimora».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 147

Rit.:Il Verbo si è fatto carne e ha posto la sua dimora in mezzo a noi.

Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

Egli mette pace nei tuoi confini
e ti sazia con fiore di frumento.
Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce.

Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
Così non ha fatto con nessun’altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.

Seconda lettura – Audio
Ef 1,3-6.15-18

Mediante Gesù, Dio ci ha predestinati a essere suoi figli adottivi.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Benedetto Dio,/ Padre del Signore nostro Gesù Cristo,/
che ci ha benedetti/ con ogni benedizione spirituale/ nei cieli/ in Cristo.//
In lui ci ha scelti/ prima della creazione del mondo/
per essere santi e immacolati di fronte a lui/ nella carità,/
predestinandoci/ a essere per lui figli adottivi/
mediante Gesù Cristo,/
secondo il disegno d’amore/ della sua volontà,/
a lode/ dello splendore della sua grazia,/
di cui ci ha gratificati/ nel Figlio amato.//
Perciò anch’io [Paolo],/ avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù/ e dell’amore che avete verso tutti i santi,/ continuamente rendo grazie per voi/ ricordandovi nelle mie preghiere,/ affinché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo,/ il Padre della gloria,/ vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione/ per una profonda conoscenza di lui;/ illumini gli occhi del vostro cuore/ per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati,/ quale tesoro di gloria/ racchiude la sua eredità/ fra i santi.

 

Vangelo – Audio
Gv 1,1-18

Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.

1 gennaio 2009 – Maria Santissima Madre di Dio – 107

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Prima lettura – Audio
Nm 6, 22-27

Porranno il mio nome sugli Israeliti, e io li benedirò.

Dal libro dei Numeri

Il Signore parlò a Mosè/ e disse:/ «Parla ad Aronne e ai suoi figli/ dicendo:/ “Così benedirete gli Israeliti:/ direte loro:/
Ti benedica il Signore/
e ti custodisca.//
Il Signore faccia risplendere per te il suo volto/
e ti faccia grazia.//
Il Signore rivolga a te il suo volto/
e ti conceda pace”.//
Così porranno il mio nome sugli Israeliti/ e io li benedirò». 

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 66

Rit.:Dio abbia pietà di noi e ci benedica.

Dio abbia pietà di noi e ci benedica,
su di noi faccia splendere il suo volto;
perché si conosca sulla terra la tua via,
la tua salvezza fra tutte le genti.

Gioiscano le nazioni e si rallegrino,
perché tu giudichi i popoli con rettitudine,
governi le nazioni sulla terra.

Ti lodino i popoli, o Dio,
ti lodino i popoli tutti.
Ci benedica Dio e lo temano
tutti i confini della terra.

Seconda lettura – Audio
Gal 4,4-7

Dio mandò il suo Figlio, nato da donna.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Fratelli,/ quando venne la pienezza del tempo,/ Dio mandò il suo Figlio,/ nato da donna,/ nato sotto la Legge,/ per riscattare quelli che erano sotto la Legge,/ perché ricevessimo l’adozione a figli.//
E che voi siete figli/ lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio,/ il quale grida:/ Abbà! Padre!// Quindi non sei più schiavo,/ ma figlio/ e,/ se figlio,/ sei anche erede per grazia di Dio.

Vangelo – Audio
Lc 2,16-21

I pastori trovarono Maria e Giuseppe e il bambino. Dopo otto giorni gli fu messo nome Gesù.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo.

28 dicembre 2008 – Santa Famiglia di Ges

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Prima lettura – Audio
Gen 15,1-6; 21,1-3

Uno nato da te sarà tuo erede.

Dal libro della Gènesi

In quei giorni,/ fu rivolta ad Abram,/ in visione,/ questa parola del Signore:/ «Non temere,/ Abram.// Io sono il tuo scudo;/ la tua ricompensa sarà molto grande».// Rispose Abram:/ «Signore Dio,/ che cosa mi darai?/ Io me ne vado senza figli/ e l’erede della mia casa è Elièzer di Damasco».// Soggiunse Abram:/ «Ecco,/ a me non hai dato discendenza/ e un mio domestico sarà mio erede».// Ed ecco,/ gli fu rivolta questa parola dal Signore:/ «Non sarà costui il tuo erede,/ ma uno nato da te/ sarà il tuo erede».//
Poi lo condusse fuori/ e gli disse:/ «Guarda in cielo e conta le stelle,/ se riesci a contarle»/ e soggiunse:/ «Tale sarà la tua discendenza».//
Egli credette al Signore,/ che glielo accreditò come giustizia.//   
Il Signore visitò Sara,/ come aveva detto,/ e fece a Sara come aveva promesso.// Sara concepì/ e partorì ad Abramo un figlio nella vecchiaia,/ nel tempo che Dio aveva fissato.// Abramo chiamò Isacco il figlio che gli era nato,/ che Sara gli aveva partorito.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 104

Rit.:Il Signore è fedele al suo patto.

Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere.
A lui cantate, a lui inneggiate,
meditate tutte le sue meraviglie.

Gloriatevi del suo santo nome:
gioisca il cuore di chi cerca il Signore.
Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.

Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca,
voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.

Si è sempre ricordato della sua alleanza,
parola data per mille generazioni,
dell’alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco.

Seconda lettura – Audio
Eb 11,8.11-12.17-19

La fede di Abramo, di Sara e di Isacco.

Dalla lettera agli Ebrei

Fratelli,/ per fede,/ Abramo,/ chiamato da Dio,/ obbedì partendo per un luogo che doveva ricevere in eredità,/ e partì senza sapere dove andava.//
Per fede,/ anche Sara,/ sebbene fuori dell’età,/ ricevette la possibilità di diventare madre,/ perché ritenne degno di fede/ colui che glielo aveva promesso.// Per questo da un uomo solo,/ e inoltre già segnato dalla morte,/ nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo/ e come la sabbia che si trova lungo la spiaggia del mare/ e non si può contare.//
Per fede,/ Abramo,/ messo alla prova,/ offrì Isacco,/ e proprio lui,/ che aveva ricevuto le promesse,/ offrì il suo unigenito figlio,/ del quale era stato detto:/ «Mediante Isacco avrai una tua discendenza».// Egli pensava infatti/ che Dio è capace di far risorgere anche dai morti:/ per questo lo riebbe/ anche come simbolo.

Vangelo – Audio
Lc 2,22-40

Il bambino cresceva, pieno di sapienza.

+ Dal Vangelo secondo Luca

Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme per presentarlo al Signore – come è scritto nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore» – e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore. Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
«Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima –, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuèle, della tribù di Aser. Era molto avanzata in età, aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
Parola del Signore.
Forma breve (Lc 2,22.39-40):
Dal Vangelo secondo Luca
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme per presentarlo al Signore.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro città di Nàzaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.