5 luglio 2009 – XIV del Tempo Ordinario – Anno B – Letture in mp3

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Commento della Fraternità Gesù Risorto di Tavodo

Prima lettura
Ez 2,2-5

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Sono una genìa di ribelli, sapranno almeno che un profeta si trova in mezzo a loro

Dal libro del profeta Ezechièle

In quei giorni,/ uno spirito entrò in me,/ mi fece alzare in piedi/ e io ascoltai colui che mi parlava.//
Mi disse:/ «Figlio dell’uomo,/ io ti mando ai figli d’Israele,/ a una razza di ribelli,/ che si sono rivoltati contro di me.// Essi e i loro padri/ si sono sollevati contro di me fino ad oggi.// Quelli ai quali ti mando/ sono figli testardi e dal cuore indurito.// Tu dirai loro:/ “Dice il Signore Dio”./ Ascoltino o non ascoltino/ – dal momento che sono una genìa di ribelli/ –, sapranno almeno che un profeta/ si trova in mezzo a loro».

Salmo responsoriale
Sal 122

Rit.:I nostri occhi sono rivolti al Signore.

A te alzo i miei occhi,
a te che siedi nei cieli.
Ecco, come gli occhi dei servi
alla mano dei loro padroni.

Come gli occhi di una schiava
alla mano della sua padrona,
così i nostri occhi al Signore nostro Dio,
finché abbia pietà di noi.

Pietà di noi, Signore, pietà di noi,
siamo già troppo sazi di disprezzo,
troppo sazi noi siamo dello scherno dei gaudenti,
del disprezzo dei superbi.

Seconda lettura
2Cor 12,7-10

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Mi vanterò delle mie debolezze, perché dimori in me la potenza di Cristo.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli,/ affinché io non monti in superbia,/ è stata data alla mia carne una spina,/ un inviato di Satana per percuotermi,/ perché io/ non monti in superbia.//
A causa di questo/ per tre volte ho pregato il Signore/ che l’allontanasse da me.// Ed egli mi ha detto:/ «Ti basta la mia grazia;/ la forza infatti/ si manifesta pienamente/ nella debolezza».//
Mi vanterò quindi ben volentieri/ delle mie debolezze,/ perché dimori in me/ la potenza di Cristo.// Perciò mi compiaccio nelle mie debolezze,/ negli oltraggi,/ nelle difficoltà,/ nelle persecuzioni,/ nelle angosce sofferte per Cristo:// infatti quando sono debole,/ è allora/ che sono forte.

Vangelo
Mc 6,1-6

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Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria.


+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

28 giugno 2009 – Ss. Pietro e Paolo (Messa della Vigilia) – Letture in mp3

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Commento della Fraternità Gesù Risorto di Tavodo

Prima lettura
Sap 1,13-15; 2,23-24

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Per l’invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo.

Dal libro della Sapienza

Dio non ha creato la morte/
e non gode per la rovina dei viventi.//
Egli infatti ha creato tutte le cose perché esistano;/
le creature del mondo/ sono portatrici di salvezza,/
in esse non c’è/ veleno di morte,/
né il regno dei morti/ è sulla terra.//
La giustizia infatti è immortale./
Sì,/ Dio ha creato l’uomo/ per l’incorruttibilità,/
lo ha fatto immagine/ della propria natura.//
Ma per l’invidia del diavolo/ la morte è entrata nel mondo/
e ne fanno esperienza/ coloro che le appartengono.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 29

Rit.:Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.

Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.

Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia.

Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza,
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.

Seconda lettura
2Cor 8,7.9.13-15

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La vostra abbondanza supplisca all’indigenza dei fratelli poveri.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli,/ come siete ricchi in ogni cosa,/ nella fede,/ nella parola,/ nella conoscenza,/ in ogni zelo/ e nella carità che vi abbiamo insegnato,/ così siate larghi anche/ in quest’opera generosa.//
Conoscete infatti/ la grazia del Signore nostro Gesù Cristo:/ da ricco che era,/ si è fatto povero per voi,/ perché voi diventaste ricchi/ per mezzo della sua povertà.//
Non si tratta di mettere in difficoltà voi/ per sollevare gli altri,/ ma che vi sia uguaglianza.// Per il momento/ la vostra abbondanza supplisca alla loro indigenza,/ perché anche la loro abbondanza/ supplisca alla vostra indigenza,/ e vi sia uguaglianza,/ come sta scritto:/ «Colui che raccolse molto non abbondò/ e colui che raccolse poco/ non ebbe di meno».

Vangelo
Mc 5,21-43

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Fanciulla, io ti dico: Àlzati!

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.

21 giugno 2009 – XII del Tempo Ordinario

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Prima lettura
Gb 38,1.8-11

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Qui s’infrangerà l’orgoglio delle tue onde.

Dal libro di Giobbe

Il Signore prese a dire a Giobbe in mezzo all’uragano:/
«Chi ha chiuso tra due porte il mare,/
quando usciva impetuoso dal seno materno,/
quando io lo vestivo di nubi/
e lo fasciavo di una nuvola oscura,/
quando gli ho fissato un limite,/
gli ho messo chiavistello e due porte
dicendo:/ “Fin qui giungerai e non oltre/
e qui s’infrangerà/ l’orgoglio delle tue onde”?».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 106

Rit.: Rendete grazie al Signore, il suo amore è per sempre.

Coloro che scendevano in mare sulle navi
e commerciavano sulle grandi acque,
videro le opere del Signore
e le sue meraviglie nel mare profondo.

Egli parlò e scatenò un vento burrascoso,
che fece alzare le onde:
salivano fino al cielo, scendevano negli abissi;
si sentivano venir meno nel pericolo.

Nell’angustia gridarono al Signore,
ed egli li fece uscire dalle loro angosce.
La tempesta fu ridotta al silenzio,
tacquero le onde del mare.

Al vedere la bonaccia essi gioirono,
ed egli li condusse al porto sospirato.
Ringrazino il Signore per il suo amore,
per le sue meraviglie a favore degli uomini.

Seconda lettura
2Cor 5,14-17

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Ecco, son nate cose nuove.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli,/ l’amore del Cristo ci possiede;// e noi sappiamo bene che uno è morto per tutti,/ dunque tutti sono morti.// Ed egli è morto per tutti,/ perché quelli che vivono non vivano più per se stessi,/ ma per colui che è morto e risorto per loro.//
Cosicché non guardiamo più nessuno alla maniera umana;/ se anche abbiamo conosciuto Cristo alla maniera umana,/ ora non lo conosciamo più così.// Tanto che,/ se uno è in Cristo,/ è una nuova creatura;// le cose vecchie sono passate;/ ecco,/ ne sono nate di nuove.

Vangelo
Mc 4,35-41

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Chi è costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».

14 giugno 2009 – Santissimo Corpo e Sangue di Cristo – Anno B

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Il commento della Fraternità Gesù Risorto di Tavodo

Prima lettura
Es 24,3-8

Ecco il sangue dell’alleanza che il Signore ha concluso con voi.
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Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni,/ Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore/ e tutte le norme.// Tutto il popolo rispose a una sola voce/ dicendo:/ «Tutti i comandamenti che il Signore ha dato,/ noi li eseguiremo!».//
Mosè scrisse tutte le parole del Signore.// Si alzò di buon mattino/ ed eresse un altare ai piedi del monte,/ con dodici stele per le dodici tribù d’Israele.// Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti/ di offrire olocausti/ e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione,/ per il Signore.//
Mosè prese la metà del sangue/ e la mise in tanti catini/ e ne versò l’altra metà sull’altare.// Quindi prese il libro dell’alleanza/ e lo lesse alla presenza del popolo.// Dissero:/ «Quanto ha detto il Signore,/ lo eseguiremo e vi presteremo ascolto».//
Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo,/ dicendo:/ «Ecco il sangue dell’alleanza/ che il Signore ha concluso con voi/ sulla base di tutte queste parole!».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 115

Rit.:Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore.

Che cosa renderò al Signore,
per tutti i benefici che mi ha fatto?
Alzerò il calice della salvezza
e invocherò il nome del Signore.

Agli occhi del Signore è preziosa
la morte dei suoi fedeli.
Io sono tuo servo, figlio della tua schiava:
tu hai spezzato le mie catene.

A te offrirò un sacrificio di ringraziamento
e invocherò il nome del Signore.
Adempirò i miei voti al Signore
davanti a tutto il suo popolo.

Seconda lettura
Eb 9,11-15

Il sangue di Cristo purificherà la nostra coscienza.
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Dalla lettera agli Ebrei

Fratelli,/ Cristo è venuto come sommo sacerdote dei beni futuri,/ attraverso una tenda più grande e più perfetta,/ non costruita da mano d’uomo,/ cioè non appartenente a questa creazione.// Egli entrò una volta per sempre nel santuario,/ non mediante il sangue di capri e di vitelli,/ ma in virtù del proprio sangue,/ ottenendo così una redenzione eterna.//
Infatti,/ se il sangue dei capri e dei vitelli e la cenere di una giovenca,/ sparsa su quelli che sono contaminati,/ li santificano purificandoli nella carne,/ quanto più il sangue di Cristo/ – il quale,/ mosso dallo Spirito eterno,/ offrì se stesso senza macchia a Dio/ – purificherà la nostra coscienza dalle opere di morte,/ perché serviamo al Dio vivente?//
Per questo egli è mediatore di un’alleanza nuova,/ perché,/ essendo intervenuta la sua morte/ in riscatto delle trasgressioni commesse sotto la prima alleanza,/ coloro che sono stati chiamati/ ricevano l’eredità eterna/ che era stata promessa.

Vangelo
Mc 14,12-16.22-26

Questo è il mio corpo. Questo è il mio sangue.
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+ Dal Vangelo secondo Marco

Il primo giorno degli Àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?».
Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi».
I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.
Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».
Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.

7 giugno 2009 – Santissima Trinità – Anno B

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Il commento della Fraternità Gesù Risorto di Tavodo

Prima lettura
Dt 4,32-34.39-40

Il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra; e non ve n’è altro.
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Dal libro del Deuteronòmio

Mosè parlò al popolo dicendo:/
«Interroga pure i tempi antichi,/ che furono prima di te:// dal giorno in cui Dio creò l’uomo sulla terra/ e da un’estremità all’altra dei cieli,/ vi fu mai cosa grande come questa/ e si udì mai cosa simile a questa?// Che cioè un popolo/ abbia udito la voce di Dio/ parlare dal fuoco,/ come l’hai udita tu,/ e che rimanesse vivo?//
O ha mai tentato un dio/ di andare a scegliersi una nazione/ in mezzo a un’altra/ con prove,/ segni,/ prodigi e battaglie,/ con mano potente e braccio teso e grandi terrori,/ come fece per voi il Signore,/ vostro Dio,/ in Egitto,/ sotto i tuoi occhi?//
Sappi dunque oggi/ e medita bene nel tuo cuore/ che il Signore è Dio/ lassù nei cieli e quaggiù sulla terra:/ non ve n’è altro.//
Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandi che oggi ti do,/ perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te/ e perché tu resti a lungo nel paese che il Signore,/ tuo Dio,/ ti dà per sempre».

Salmo responsoriale
Sal 32

Rit.:Beato il popolo scelto dal Signore.

Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.

Dalla parola del Signore furono fatti i cieli,
dal soffio della sua bocca ogni loro schiera.
Perché egli parlò e tutto fu creato,
comandò e tutto fu compiuto.

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.

Seconda lettura
Rm 8,14-17

Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».

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Dalla lettera di san Paolo apostolo

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ai Romani

Fratelli,/ tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio,/ questi sono figli di Dio.// E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi/ per ricadere nella paura,/ ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi,/ per mezzo del quale gridiamo:/ «Abbà!/ Padre!/».
Lo Spirito stesso,/ insieme al nostro spirito,/ attesta che siamo figli di Dio.// E se siamo figli,/ siamo anche eredi:// eredi di Dio,/ coeredi di Cristo,/ se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze/ per partecipare anche/ alla sua gloria.

Vangelo
Mt 28,16-20

Battezzate tutti i popoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

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+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».

31 maggio 2009 – Pentecoste

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Il commento della Fraternità Gesù Risorto di Tavodo
Il Foglietto delle Famiglie della Visitazione

Prima lettura
At 2,1-11

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Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare

Dagli Atti degli Apostoli

Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste,/ si trovavano tutti insieme nello stesso luogo.// Venne all’improvviso dal cielo un fragore,/ quasi un vento che si abbatte impetuoso,/ e riempì tutta la casa/ dove stavano.// Apparvero loro lingue come di fuoco,/ che si dividevano,/ e si posarono su ciascuno di loro,/ e tutti furono colmati di Spirito Santo/ e cominciarono a parlare in altre lingue,/ nel modo in cui lo Spirito/ dava loro il potere di esprimersi.//
Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti,/ di ogni nazione che è sotto il cielo.// A quel rumore,/ la folla si radunò e rimase turbata,/ perché ciascuno li udiva parlare/ nella propria lingua.// Erano stupiti e,/ fuori di sé per la meraviglia,/ dicevano:/ «Tutti costoro che parlano/ non sono forse Galilei?// E come mai ciascuno di noi/ sente parlare nella propria lingua nativa?// Siamo Parti,/ Medi,/ Elamìti;/ abitanti della Mesopotamia,/ della Giudea e della Cappadòcia,/ del Ponto e dell’Asia,/ della Frigia e della Panfìlia,/ dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene,/ Romani qui residenti,/ Giudei e proséliti,/ Cretesi e Arabi,/ e li udiamo parlare nelle nostre lingue/ delle grandi opere di Dio».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 103

Rit.: Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.

Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.

Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore.

Seconda lettura
Gal 5,16-25

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Il frutto dello Spirito.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Fratelli,/ camminate secondo lo Spirito/ e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne.// La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito/ e lo Spirito ha desideri contrari alla carne;/ queste cose si oppongono a vicenda,/ sicché voi non fate/ quello che vorreste.//
Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito,/ non siete sotto la Legge.// Del resto sono ben note le opere della carne:/ fornicazione,/ impurità,/ dissolutezza,/ idolatria,/ stregonerie,/ inimicizie,/ discordia,/ gelosia,/ dissensi,/ divisioni,/ fazioni,/ invidie,/ ubriachezze,/ orge/ e cose del genere.// Riguardo a queste cose vi preavviso,/ come già ho detto:/ chi le compie non erediterà il regno di Dio.// Il frutto dello Spirito invece è amore,/ gioia,/ pace,/ magnanimità,/ benevolenza,/ bontà,/ fedeltà,/ mitezza,/ dominio di sé;/ contro queste cose non c’è Legge.//
Quelli che sono di Cristo Gesù/ hanno crocifisso la carne/ con le sue passioni e i suoi desideri.// Perciò se viviamo dello Spirito,/ camminiamo anche secondo lo Spirito.

Vangelo
Gv 15,26-27; 16,12-15

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Lo Spirito di verità vi guiderà alla verità tutta intera.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

24 maggio 2009 – Ascensione del Signore – Anno B – Letture in mp3

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Commento della Fraternità Gesù Risorto di Tavodo
Il Foglietto delle Famiglie della Visitazione

Prima lettura
At 1,1-11

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Fu elevato in alto sotto i loro occhi.

Dagli Atti degli Apostoli

Nel primo racconto,/ o Teòfilo,/ ho trattato di tutto quello che Gesù fece e insegnò/ dagli inizi/ fino al giorno in cui fu assunto in cielo,/ dopo aver dato disposizioni/ agli apostoli che si era scelti/ per mezzo dello Spirito Santo.//
Egli si mostrò a essi vivo,/ dopo la sua passione,/ con molte prove,/ durante quaranta giorni,/ apparendo loro/ e parlando delle cose riguardanti il regno di Dio.// Mentre si trovava a tavola con essi,/ ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme,/ ma di attendere/ l’adempimento della promessa del Padre,/ «quella/ – disse/ – che voi avete udito da me:/ Giovanni battezzò con acqua,/ voi invece,/ tra non molti giorni,/ sarete battezzati in Spirito Santo».//
Quelli dunque che erano con lui/ gli domandavano:/ «Signore,/ è questo il tempo/ nel quale ricostituirai il regno per Israele?».// Ma egli rispose:/ «Non spetta a voi/ conoscere tempi o momenti/ che il Padre ha riservato al suo potere,/ ma riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi,/ e di me sarete testimoni a Gerusalemme,/ in tutta la Giudea e la Samarìa/ e fino ai confini della terra».//
Detto questo,/ mentre lo guardavano,/ fu elevato in alto/ e una nube lo sottrasse ai loro occhi.// Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava,/ quand’ecco due uomini in bianche vesti/ si presentarono a loro e dissero:/ «Uomini di Galilea,/ perché state a guardare il cielo?// Questo Gesù,/ che di mezzo a voi è stato assunto in cielo,/ verrà allo stesso modo/ in cui l’avete visto andare in cielo».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)

Sal 46

Rit.:Ascende il Signore tra canti di gioia.

Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,
perché terribile è il Signore, l’Altissimo,
grande re su tutta la terra.

Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.
Cantate inni a Dio, cantate inni,
cantate inni al nostro re, cantate inni.

Perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.
Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo.

Seconda lettura
Ef 4,1-13

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Raggiungere la misura della pienezza di Cristo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Fratelli,/ io,/ prigioniero a motivo del Signore,/ vi esorto:/ comportatevi in maniera degna/ della chiamata che avete ricevuto,/ con ogni umiltà,/ dolcezza e magnanimità,/ sopportandovi a vicenda nell’amore,/ avendo a cuore/ di conservare l’unità dello spirito/ per mezzo del vincolo della pace.//
Un solo corpo e un solo spirito,/ come una sola è la speranza/ alla quale siete stati chiamati,/ quella della vostra vocazione;/ un solo Signore,/ una sola fede,/ un solo battesimo.// Un solo Dio e Padre di tutti,/ che è al di sopra di tutti,/ opera per mezzo di tutti/ ed è presente in tutti.//
A ciascuno di noi,/ tuttavia,/ è stata data la grazia/ secondo la misura del dono di Cristo.// Per questo è detto:/ «Asceso in alto,/ ha portato con sé prigionieri,/ ha distribuito doni agli uomini».// Ma cosa significa che ascese,/ se non che prima era disceso quaggiù sulla terra?// Colui che discese/ è lo stesso che anche ascese al di sopra di tutti i cieli,/ per essere pienezza/ di tutte le cose.//
Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli,/ ad altri di essere profeti,/ ad altri ancora di essere evangelisti,/ ad altri di essere pastori e maestri,/ per preparare i fratelli a compiere il ministero,/ allo scopo di edificare il corpo di Cristo,/ finché arriviamo tutti all’unità della fede/ e della conoscenza del Figlio di Dio,/ fino all’uomo perfetto,/ fino a raggiungere/ la misura della pienezza di Cristo.

Vangelo

Mc 16,15-20

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Il Signore fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.

+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

17 maggio 2009 – VI di Pasqua – Anno B – Letture in mp3

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Commento della Fraternità Gesù Risorto di Tavodo
Il “Foglietto” delle Famiglie della Visitazione

Prima lettura
At 10,25-27.34-35.44-48

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Anche sui pagani si è effuso il dono dello Spirito Santo.

Dagli Atti degli Apostoli

Avvenne che,/ mentre Pietro stava per entrare [nella casa di Cornelio],/ questi gli andò incontro/ e si gettò ai suoi piedi per rendergli omaggio.// Ma Pietro lo rialzò,/ dicendo:/ «Àlzati:/ anche io sono un uomo!».//
Poi prese la parola e disse:/ «In verità sto rendendomi conto/ che Dio non fa preferenze di persone,/ ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia,/ a qualunque nazione appartenga».//
Pietro stava ancora dicendo queste cose,/ quando lo Spirito Santo discese/ sopra tutti coloro che ascoltavano la Parola.// E i fedeli circoncisi,/ che erano venuti con Pietro,/ si stupirono/ che anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo;/ li sentivano infatti parlare in altre lingue/ e glorificare Dio.// Allora Pietro disse:/ «Chi può impedire/ che siano battezzati nell’acqua/ questi che hanno ricevuto,/ come noi,/ lo Spirito Santo?».// E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo.// Quindi lo pregarono/ di fermarsi alcuni giorni.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)

Sal 97

Rit.: Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!

Seconda lettura
1Gv 4,7-10

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Dio è amore.

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo

Carissimi,/ amiamoci gli uni gli altri,/ perché l’amore è da Dio:/ chiunque ama è stato generato da Dio/ e conosce Dio.// Chi non ama/ non ha conosciuto Dio,/ perché Dio è amore.//
In questo si è manifestato l’amore di Dio in noi:/ Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito,/ perché noi avessimo la vita/ per mezzo di lui.//
In questo sta l’amore:/ non siamo stati noi ad amare Dio,/ ma è lui che ha amato noi/ e ha mandato il suo Figlio// come vittima di espiazione/ per i nostri peccati.

Vangelo
Gv 15,9-17

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Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».