11 settembre 2022 – XXIV del Tempo Ordinario – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
Es 32,7-11.13-14

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Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni,/ il Signore disse a Mosè:/ «Va’,/ scendi,/ perché il tuo popolo,/ che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto,/ si è pervertito.// Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicato!// Si sono fatti un vitello di metallo fuso,/ poi gli si sono prostrati dinanzi,/ gli hanno offerto sacrifici e hanno detto:/ “Ecco il tuo Dio,/ Israele,/ colui che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto”».//
Il Signore disse inoltre a Mosè:/ «Ho osservato questo popolo:/ ecco,/ è un popolo dalla dura cervìce.// Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro/ e li divori.// Di te invece/ farò una grande nazione».//
Mosè allora supplicò il Signore,/ suo Dio,/ e disse:/ «Perché,/ Signore,/ si accenderà la tua ira contro il tuo popolo,/ che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto con grande forza/ e con mano potente?// Ricòrdati di Abramo,/ di Isacco,/ di Israele,/ tuoi servi,/ ai quali hai giurato per te stesso e hai detto:/ “Renderò la vostra posterità/ numerosa come le stelle del cielo,/ e tutta questa terra,/ di cui ho parlato,/ la darò ai tuoi discendenti/ e la possederanno per sempre”».//
Il Signore si pentì/ del male che aveva minacciato di fare/ al suo popolo.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 50

Rit.: Ricordati di me, Signore, nel tuo amore.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.

Seconda lettura
1Tm 1,12-17

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Cristo è venuto per salvare i peccatori.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo

Figlio mio,/ rendo grazie a colui che mi ha reso forte,/ Cristo Gesù Signore nostro,/ perché mi ha giudicato degno di fiducia/ mettendo al suo servizio me,/ che prima ero un bestemmiatore,/ un persecutore e un violento.// Ma mi è stata usata misericordia,/ perché agivo per ignoranza,/ lontano dalla fede,/ e così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato/ insieme alla fede e alla carità/ che è in Cristo Gesù.//
Questa parola è degna di fede/ e di essere accolta da tutti:/ Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori,/ il primo dei quali sono io.// Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia,/ perché Cristo Gesù ha voluto in me,/ per primo,/ dimostrare tutta quanta la sua magnanimità,/ e io fossi di esempio a quelli che avrebbero creduto in lui/ per avere la vita eterna.//
Al Re dei secoli,/ incorruttibile,/ invisibile e unico Dio,/ onore e gloria/ nei secoli dei secoli./ Amen.

Canto al Vangelo (2Cor 5,19)
Alleluia, alleluia.
Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo,
affidando a noi la parola della riconciliazione.
Alleluia.

Vangelo
Lc 15,1-32

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Ci sarà gioia in cielo per un solo peccatore che si converte.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo,/ si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo.// I farisei e gli scribi mormoravano dicendo:/ «Costui accoglie i peccatori/ e mangia con loro».//
Ed egli disse loro questa parabola:/ «Chi di voi,/ se ha cento pecore e ne perde una,/ non lascia le novantanove nel deserto/ e va in cerca di quella perduta,/ finché non la trova?// Quando l’ha trovata,/ pieno di gioia se la carica sulle spalle,/ va a casa,/ chiama gli amici e i vicini e dice loro:/ “Rallegratevi con me,/ perché ho trovato la mia pecora,/ quella che si era perduta”.// Io vi dico:/ così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte,/ più che per novantanove giusti/ i quali non hanno bisogno di conversione.//
Oppure,/ quale donna,/ se ha dieci monete e ne perde una,/ non accende la lampada e spazza la casa/ e cerca accuratamente finché non la trova?// E dopo averla trovata,/ chiama le amiche e le vicine,/ e dice:/ “Rallegratevi con me,/ perché ho trovato la moneta/ che avevo perduto”.// Così,/ io vi dico,/ vi è gioia davanti agli angeli di Dio/ per un solo peccatore che si converte».//
Disse ancora:/ «Un uomo aveva due figli.// Il più giovane dei due disse al padre:/ “Padre,/ dammi la parte di patrimonio che mi spetta”.// Ed egli divise tra loro le sue sostanze.// Pochi giorni dopo,/ il figlio più giovane,/ raccolte tutte le sue cose,/ partì per un paese lontano/ e là sperperò il suo patrimonio/ vivendo in modo dissoluto.// Quando ebbe speso tutto,/ sopraggiunse in quel paese una grande carestia/ ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno.// Allora andò a mettersi al servizio/ di uno degli abitanti di quella regione,/ che lo mandò nei suoi campi/ a pascolare i porci.// Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci;/ ma nessuno gli dava nulla.// Allora ritornò in sé/ e disse:/ “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza/ e io qui muoio di fame!// Mi alzerò,/ andrò da mio padre e gli dirò:/ Padre,/ ho peccato verso il Cielo e davanti a te;/ non sono più degno di essere chiamato tuo figlio.// Trattami come uno dei tuoi salariati”.// Si alzò/ e tornò da suo padre.//
Quando era ancora lontano,/ suo padre lo vide,/ ebbe compassione,/ gli corse incontro,/ gli si gettò al collo e lo baciò.// Il figlio gli disse:/ “Padre,/ ho peccato verso il Cielo e davanti a te;// non sono più degno/ di essere chiamato tuo figlio”.// Ma il padre disse ai servi:/ “Presto,/ portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare,/ mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi.// Prendete il vitello grasso,/ ammazzatelo,/ mangiamo e facciamo festa,/ perché questo mio figlio era morto/ ed è tornato in vita,/ era perduto/ ed è stato ritrovato”.// E cominciarono a far festa.//
Il figlio maggiore si trovava nei campi.// Al ritorno,/ quando fu vicino a casa,/ udì la musica e le danze;// chiamò uno dei servi/ e gli domandò che cosa fosse tutto questo.// Quello gli rispose:/ “Tuo fratello è qui/ e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso,/ perché lo ha riavuto sano e salvo”.// Egli si indignò,/ e non voleva entrare.// Suo padre allora uscì a supplicarlo.// Ma egli rispose a suo padre:/ “Ecco,/ io ti servo da tanti anni/ e non ho mai disobbedito a un tuo comando,/ e tu non mi hai mai dato un capretto/ per far festa con i miei amici.// Ma ora che è tornato questo tuo figlio,/ il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute,/ per lui hai ammazzato il vitello grasso”.// Gli rispose il padre:/ “Figlio,/ tu sei sempre con me/ e tutto ciò che è mio è tuo;// ma bisognava far festa e rallegrarsi,/ perché questo tuo fratello era morto/ ed è tornato in vita,/ era perduto/ ed è stato ritrovato”».

4 settembre 2022 – XXIII del Tempo Ordinario – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
Sap 9,13-18

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Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?

Dal libro della Sapienza

Quale uomo può conoscere il volere di Dio?//
Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?//
I ragionamenti dei mortali sono timidi/
e incerte le nostre riflessioni,/
perché un corpo corruttibile appesantisce l’anima/
e la tenda d’argilla opprime una mente piena di preoccupazioni.//
A stento immaginiamo le cose della terra,/
scopriamo con fatica quelle a portata di mano;/
ma chi ha investigato le cose del cielo?//
Chi avrebbe conosciuto il tuo volere,/
se tu non gli avessi dato la sapienza/
e dall’alto non gli avessi inviato/ il tuo santo spirito?//
Così vennero raddrizzati i sentieri/ di chi è sulla terra;/
gli uomini furono istruiti/ in ciò che ti è gradito/
e furono salvati/ per mezzo della sapienza».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 89

Rit.:Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.

Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.

Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca.

Insegnaci a contare i nostri giorni
E acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!

Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,
l’opera delle nostre mani rendi salda.

Seconda lettura
Fm 1,9-10.12-17

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Accoglilo non più come schiavo, ma come fratello carissimo.

Dalla lettera a Filèmone

Carissimo,/ ti esorto,/ io,/ Paolo,/ così come sono,/ vecchio,/ e ora anche prigioniero di Cristo Gesù.// Ti prego per Onèsimo,/ figlio mio,/ che ho generato nelle catene.// Te lo rimando, lui che mi sta tanto a cuore.//
Avrei voluto tenerlo con me perché mi assistesse al posto tuo,/ ora che sono in catene per il Vangelo.// Ma non ho voluto fare nulla/ senza il tuo parere,/ perché il bene che fai non sia forzato,/ ma volontario.//
Per questo forse è stato separato da te per un momento:/ perché tu lo riavessi per sempre;// non più però come schiavo,/ ma molto più che schiavo,/ come fratello carissimo,/ in primo luogo per me,/ ma ancora più per te,/ sia come uomo/ sia come fratello nel Signore.//
Se dunque tu mi consideri amico,/ accoglilo come me stesso.

Canto al Vangelo (Sal 118,135)
Alleluia, alleluia.
Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servo
e insegnami i tuoi decreti.
Alleluia.

Vangelo
Lc 14,25-33

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Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo,/ una folla numerosa andava con Gesù.// Egli si voltò/ e disse loro://
«Se uno viene a me/ e non mi ama più di quanto ami suo padre,/ la madre,/ la moglie,/ i figli,/ i fratelli,/ le sorelle/ e perfino la propria vita,/ non può essere mio discepolo.//
Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me,/ non può essere mio discepolo.//
Chi di voi,/ volendo costruire una torre,/ non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi/ per portarla a termine?// Per evitare che,/ se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro,/ tutti coloro che vedono comincino a deriderlo,/ dicendo:/ “Costui ha iniziato a costruire,/ ma non è stato capace di finire il lavoro”.//
Oppure quale re,/ partendo in guerra contro un altro re,/ non siede prima a esaminare/ se può affrontare con diecimila uomini/ chi gli viene incontro con ventimila?// Se no,/ mentre l’altro è ancora lontano,/ gli manda dei messaggeri/ per chiedere pace.//
Così/ chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi,/ non può essere/ mio discepolo».

28 agosto 2022 – XXII del Tempo Ordinario – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
Sir 3,19-21.30-31

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Fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore.

Dal libro del Siràcide

Figlio,/ compi le tue opere con mitezza,/
e sarai amato più di un uomo generoso.//
Quanto più sei grande,/ tanto più fatti umile,/
e troverai grazia/ davanti al Signore.//
Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi,/
ma ai miti/ Dio rivela i suoi segreti.//
Perché grande è la potenza del Signore,/
e dagli umili/ egli è glorificato.//
Per la misera condizione del superbo non c’è rimedio,/
perché in lui/ è radicata la pianta del male.//
Il cuore sapiente medita le parabole,/
un orecchio attento/ è quanto desidera il saggio.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)

Sal 67

Rit.:Hai preparato, o Dio, una casa per il povero.

I giusti si rallegrano,
esultano davanti a Dio
e cantano di gioia.
Cantate a Dio, inneggiate al suo nome:
Signore è il suo nome.

Padre degli orfani e difensore delle vedove
è Dio nella sua santa dimora.
A chi è solo, Dio fa abitare una casa,
fa uscire con gioia i prigionieri.

Pioggia abbondante hai riversato, o Dio,
la tua esausta eredità tu hai consolidato
e in essa ha abitato il tuo popolo,
in quella che, nella tua bontà,
hai reso sicura per il povero, o Dio.

Seconda lettura
Eb 12,18-19.22-24

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Vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente.

Dalla lettera agli Ebrei

Fratelli,/ non vi siete avvicinati a qualcosa di tangibile/ né a un fuoco ardente/ né a oscurità,/ tenebra e tempesta,/ né a squillo di tromba e a suono di parole,/ mentre quelli che lo udivano/ scongiuravano Dio/ di non rivolgere più a loro la parola.//
Voi invece vi siete accostati al monte Sion,/ alla città del Dio vivente,/ alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli,/ all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti/ i cui nomi sono scritti nei cieli,/ al Dio giudice di tutti/ e agli spiriti dei giusti resi perfetti,/ a Gesù,/ mediatore dell’alleanza nuova.

Canto al Vangelo (Mt 11,29)
Alleluia, alleluia.
Prendete il mio giogo sopra di voi, dice il Signore,
e imparate da me, che sono mite e umile di cuore.
Alleluia.

Vangelo
Lc 14,1.7-14


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Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.

+ Dal Vangelo secondo Luca

Avvenne che un sabato/ Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare/ ed essi stavano a osservarlo.//
Diceva agli invitati una parabola,/ notando come sceglievano i primi posti:// «Quando sei invitato a nozze da qualcuno,/ non metterti al primo posto,/ perché non ci sia un altro invitato più degno di te,/ e colui che ha invitato te e lui venga a dirti:/ “Cèdigli il posto!”.// Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto.// Invece,/ quando sei invitato,/ va’ a metterti all’ultimo posto,/ perché quando viene colui che ti ha invitato/ ti dica:// “Amico,/ vieni più avanti!”.// Allora ne avrai onore/ davanti a tutti i commensali.// Perché chiunque si esalta sarà umiliato,/ e chi si umilia sarà esaltato».//
Disse poi a colui che l’aveva invitato:// «Quando offri un pranzo o una cena,/ non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini,/ perché a loro volta non ti invitino anch’essi/ e tu abbia il contraccambio.// Al contrario,/ quando offri un banchetto,/ invita poveri,/ storpi,/ zoppi,/ ciechi;// e sarai beato/ perché non hanno da ricambiarti.// Riceverai infatti la tua ricompensa/ alla risurrezione dei giusti».

21 agosto 2022 – XXI del Tempo Ordinario – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
Is 66,18-21

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Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti.

Dal libro del profeta Isaìa

Così dice il Signore:/
«Io verrò a radunare tutte le genti/ e tutte le lingue;/ essi verranno e vedranno la mia gloria.//
Io porrò in essi un segno/ e manderò i loro superstiti alle popolazioni di Tarsis,/ Put,/ Lud,/ Mesec,/ Ros,/ Tubal e Iavan,/ alle isole lontane che non hanno udito parlare di me/ e non hanno visto la mia gloria;/ essi annunceranno la mia gloria alle genti.//
Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti come offerta al Signore,/ su cavalli,/ su carri,/ su portantine,/ su muli,/ su dromedari,/ al mio santo monte di Gerusalemme/ – dice il Signore/ –, come i figli d’Israele portano l’offerta in vasi puri/ nel tempio del Signore.//
Anche tra loro mi prenderò sacerdoti levìti,/ dice il Signore».

Salmo responsoriale
(di norma deve vnire eseguito in canto)
Sal 116

Rit.: Tutti i popoli vedranno la gloria del Signore.

Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode.

Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre.

Seconda lettura
Eb 12,5-7.11-13

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Il Signore corregge colui che egli ama.

Dalla lettera agli Ebrei

Fratelli,/ avete già dimenticato l’esortazione a voi rivolta come a figli:/
«Figlio mio,/ non disprezzare la correzione del Signore/
e non ti perdere d’animo quando sei ripreso da lui;//
perché il Signore corregge colui che egli ama/
e percuote/ chiunque riconosce come figlio».//
È per la vostra correzione/ che voi soffrite!// Dio vi tratta come figli;/ e qual è il figlio che non viene corretto dal padre?// Certo,/ sul momento,/ ogni correzione non sembra causa di gioia,/ ma di tristezza;// dopo,/ però,/ arreca un frutto di pace e di giustizia/ a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati.//
Perciò,/ rinfrancate le mani inerti e le ginocchia fiacche/ e camminate diritti con i vostri piedi,/ perché il piede che zoppica non abbia a storpiarsi,/ ma piuttosto a guarire.

Canto al Vangelo (Gv 14,6)
Alleluia, alleluia.
Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore;
nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Alleluia.

Vangelo
Lc 13,22-30

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Verranno da oriente a occidente e siederanno a mensa nel regno di Dio.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo,/ Gesù passava insegnando per città e villaggi,/ mentre era in cammino verso Gerusalemme.//
Un tale gli chiese:/ «Signore,/ sono pochi quelli che si salvano?».//
Disse loro:/ «Sforzatevi di entrare per la porta stretta,/ perché molti,/ io vi dico,/ cercheranno di entrare,/ ma non ci riusciranno.//
Quando il padrone di casa si alzerà/ e chiuderà la porta,/ voi,/ rimasti fuori,/ comincerete a bussare alla porta,/ dicendo:/ “Signore,/ aprici!”.// Ma egli vi risponderà:/ “Non so di dove siete”.// Allora comincerete a dire:/ “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza/ e tu hai insegnato nelle nostre piazze”.// Ma egli vi dichiarerà:/ “Voi,/ non so di dove siete.// Allontanatevi da me, /voi tutti operatori di ingiustizia!”.//
Là ci sarà pianto e stridore di denti,/ quando vedrete Abramo,/ Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio,/ voi invece cacciati fuori.//
Verranno da oriente e da occidente,/ da settentrione e da mezzogiorno/ e siederanno a mensa nel regno di Dio.// Ed ecco,/ vi sono ultimi che saranno primi,/ e vi sono primi che saranno ultimi».

15 agosto 2022 – Assunzione della Beata Vergine Maria – Letture in audio mp3

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Prima lettura
Ap 11,19; 12,1-6.10

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Una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi.

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

Si aprì il tempio di Dio che è nel cielo/ e apparve nel tempio/ l’arca della sua alleanza.//
Un segno grandioso apparve nel cielo:/ una donna vestita di sole,/ con la luna sotto i suoi piedi/ e,/ sul capo,/ una corona di dodici stelle.// Era incinta,/ e gridava per le doglie/ e il travaglio del parto.//
Allora apparve un altro segno nel cielo:/ un enorme drago rosso,/ con sette teste e dieci corna/ e sulle teste sette diademi;/ la sua coda trascinava un terzo delle stelle del cielo/ e le precipitava sulla terra.//
Il drago si pose davanti alla donna,/ che stava per partorire,/ in modo da divorare il bambino/ appena lo avesse partorito.//
Essa partorì un figlio maschio,/ destinato a governare tutte le nazioni/ con scettro di ferro,/ e suo figlio fu rapito verso Dio/ e verso il suo trono.// La donna invece fuggì nel deserto,/ dove Dio le aveva preparato un rifugio.//
Allora udii una voce potente nel cielo che diceva:/
«Ora/ si è compiuta
la salvezza,/ la forza/ e il regno del nostro Dio/
e la potenza del suo Cristo».

 

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 44

Rit.: Risplende la regina, Signore, alla tua destra.

Figlie di re fra le tue predilette;
alla tua destra sta la regina, in ori di Ofir.

Ascolta, figlia, guarda, porgi l’orecchio:
dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre.

Il re è invaghito della tua bellezza.
È lui il tuo signore: rendigli omaggio.

Dietro a lei le vergini, sue compagne,
condotte in gioia ed esultanza,
sono presentate nel palazzo del re.

 

Seconda lettura
1Cor 15,20-26

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Cristo risorto è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli,/ Cristo è risorto dai morti,/ primizia di coloro che sono morti.// Perché,/ se per mezzo di un uomo venne la morte,/ per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti.// Come infatti in Adamo tutti muoiono,/ così in Cristo tutti riceveranno la vita.//
Ognuno però al suo posto:// prima Cristo,/ che è la primizia;// poi,/ alla sua venuta,/ quelli che sono di Cristo.// Poi sarà la fine,/ quando egli consegnerà il regno a Dio Padre,/ dopo avere ridotto al nulla ogni Principato/ e ogni Potenza e Forza.//
È necessario infatti che egli regni/ finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi.// L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte,/ perché ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi.

 

Canto al Vangelo

Alleluia, alleluia.
Maria è assunta in cielo;
esultano le schiere degli angeli.
Alleluia.

Vangelo
Lc 1,39-56

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Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quei giorni/ Maria si alzò/ e andò in fretta verso la regione montuosa,/ in una città di Giuda.//
Entrata nella casa di Zaccarìa,/ salutò Elisabetta.// Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria,/ il bambino sussultò nel suo grembo.//
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo/ ed esclamò a gran voce:/ «Benedetta tu fra le donne/ e benedetto il frutto del tuo grembo!// A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?// Ecco,/ appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi,/ il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo.// E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».//
Allora Maria disse:/
«L’anima mia magnifica il Signore/
e il mio spirito esulta in Dio,/ mio salvatore,/
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.//
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.//
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente/
e Santo è il suo nome;//
di generazione in generazione la sua misericordia/
per quelli che lo temono.//
Ha spiegato la potenza del suo braccio,/
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;//
ha rovesciato i potenti dai troni,/
ha innalzato gli umili;//
ha ricolmato di beni gli affamati,/
ha rimandato i ricchi a mani vuote.//
Ha soccorso Israele,/ suo servo,/
ricordandosi della sua misericordia,/
come aveva detto ai nostri padri,/
per Abramo e la sua discendenza,/ per sempre».//
Maria rimase con lei circa tre mesi,/ poi tornò a casa sua.

14 agosto 2022 – XX del Tempo Ordinario – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
Ger 38,4-6.8-10

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Mi hai partorito uomo di contesa per tutto il paese (Ger 15,10).

Dal libro del profeta Geremìa

In quei giorni,/ i capi dissero al re:/ «Si metta a morte Geremìa,/ appunto perché egli scoraggia i guerrieri che sono rimasti in questa città/ e scoraggia tutto il popolo dicendo loro simili parole,/ poiché quest’uomo non cerca il benessere del popolo,/ ma il male».// Il re Sedecìa rispose:/ «Ecco,/ egli è nelle vostre mani;// il re infatti non ha poteri contro di voi».//
Essi allora presero Geremìa/ e lo gettarono nella cisterna di Malchìa,/ un figlio del re,/ la quale si trovava nell’atrio della prigione.// Calarono Geremìa con corde.// Nella cisterna non c’era acqua ma fango,/ e così Geremìa affondò nel fango.//
Ebed-Mèlec uscì dalla reggia/ e disse al re:/ «O re,/ mio signore,/ quegli uomini hanno agito male/ facendo quanto hanno fatto al profeta Geremìa,/ gettandolo nella cisterna.// Egli morirà di fame là dentro,/ perché non c’è più pane nella città».// Allora il re diede quest’ordine a Ebed-Mèlec,/ l’Etiope:// «Prendi con te tre uomini di qui/ e tira su il profeta Geremìa dalla cisterna/ prima che muoia».

 

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 39

Rit.: Signore, vieni presto in mio aiuto.

Ho sperato, ho sperato nel Signore,
ed egli su di me si è chinato,
ha dato ascolto al mio grido.

Mi ha tratto da un pozzo di acque tumultuose,
dal fango della palude;
ha stabilito i miei piedi sulla roccia,
ha reso sicuri i miei passi.

Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo,
una lode al nostro Dio.
Molti vedranno e avranno timore
e confideranno nel Signore.

Ma io sono povero e bisognoso:
di me

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ha cura il Signore.
Tu sei mio aiuto e mio liberatore:
mio Dio, non tardare.

 

Seconda lettura
Eb 12,1-4

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Corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti.

Dalla lettera agli Ebrei

Fratelli,/ anche noi,/ circondati da tale moltitudine di testimoni,/ avendo deposto tutto ciò che è di peso/ e il peccato che ci assedia,/ corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti,/ tenendo fisso lo sguardo su Gesù,/ colui che dà origine alla fede/ e la porta a compimento.//
Egli,/ di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi,/ si sottopose alla croce,/ disprezzando

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il disonore,/ e siede alla destra del trono di Dio.//
Pensate attentamente a colui/ che ha sopportato contro di sé/ una così grande ostilità dei peccatori,/ perché non vi stanchiate perdendovi d’animo.// Non avete ancora resistito fino al sangue/ nella lotta contro il peccato.

 

Canto al Vangelo (Gv 10,27)
Alleluia, alleluia.
Le mie pecore ascoltano la mia voce, dice il Signore,
e io le conosco ed esse mi seguono.
Alleluia.

 

Vangelo
Lc 12,49-53

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Non sono venuto a portare pace sulla terra, ma divisione.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo,/ Gesù disse ai suoi discepoli://
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra,/ e quanto vorrei che fosse già acceso!// Ho un battesimo nel quale sarò battezzato,/ e come sono angosciato/ finché non sia compiuto!//
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra?// No,/ io vi dico,/ ma divisione.// D’ora innanzi,/ se in una famiglia vi sono cinque persone,/ saranno divisi tre contro due/ e due contro tre;// si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre,/ madre contro figlia e figlia contro madre,/ suocera contro nuora e nuora contro suocera».

7 agosto 2022 – XIX del Tempo Ordinario – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
Sap 18,6-9

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Come punisti gli avversari, così glorificasti noi, chiamandoci a te.

Dal libro della Sapienza

La notte [della liberazione] fu preannunciata ai nostri padri,/
perché avessero coraggio,/
sapendo bene a quali giuramenti avevano prestato fedeltà.//
Il tuo popolo infatti/ era in attesa
della salvezza dei giusti,/ della rovina dei nemici.//
Difatti/ come punisti gli avversari,/
così glorificasti noi,/ chiamandoci a te.//
I figli santi dei giusti/ offrivano sacrifici in segreto/
e si imposero,/ concordi,/ questa legge divina:/
di condividere allo stesso modo successi e pericoli,/
intonando subito/ le sacre lodi dei padri.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 32

Rit.: Beato il popolo scelto dal Signore.

Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti è bella la lode.
Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità.

Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.


Seconda lettura

Eb 11,1-2.8-19

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Aspettava la città il cui architetto e costruttore è Dio stesso.

Dalla lettera agli Ebrei

Fratelli,/ la fede è fondamento di ciò che si spera/ e prova di ciò che non si vede.// Per questa fede/ i nostri antenati sono stati approvati da Dio.//
Per fede,/ Abramo,/ chiamato da Dio,/ obbedì partendo per un luogo/ che doveva ricevere in eredità,/ e partì/ senza sapere dove andava.//
Per fede,/ egli soggiornò nella terra promessa/ come in una regione straniera,/ abitando sotto le tende,/ come anche Isacco e Giacobbe,/ coeredi della medesima promessa.// Egli aspettava infatti la città dalle salde fondamenta,/ il cui architetto e costruttore/ è Dio stesso.//
Per fede,/ anche Sara,/ sebbene fuori dell’età,/ ricevette la possibilità di diventare madre,/ perché ritenne degno di fede/ colui che glielo aveva promesso.// Per questo da un uomo solo,/ e inoltre già segnato dalla morte,/ nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo/ e come la sabbia che si trova lungo la spiaggia del mare/ e non si può contare.//
Nella fede morirono tutti costoro,/ senza aver ottenuto i beni promessi,/ ma li videro e li salutarono solo da lontano,/ dichiarando di essere stranieri/ e pellegrini sulla terra.// Chi parla così,/ mostra di essere alla ricerca di una patria.// Se avessero pensato a quella da cui erano usciti,/ avrebbero avuto la possibilità di ritornarvi;/ ora invece essi aspirano a una patria migliore,/ cioè a quella celeste.// Per questo Dio non si vergogna/ di essere chiamato loro Dio.// Ha preparato infatti per loro/ una città.//
Per fede,/ Abramo,/ messo alla prova,/ offrì Isacco,/ e proprio lui,/ che aveva ricevuto le promesse,/ offrì il suo unigenito figlio,/ del quale era stato detto:/ «Mediante Isacco/ avrai una tua discendenza». //Egli pensava infatti/ che Dio è capace di far risorgere anche dai morti:/ per questo lo riebbe/ anche come simbolo.

Canto al Vangelo (Mt 24,42-44)
Alleluia, alleluia.
Vegliate e tenetevi pronti,
perché, nell’ora che non immaginate,
viene il Figlio dell’uomo.
Alleluia.

Vangelo
Lc 12,32-48

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Anche voi tenetevi pronti.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo,/ Gesù disse ai suoi discepoli:/
«Non temere,/ piccolo gregge,/ perché al Padre vostro è piaciuto/ dare a voi il Regno.//
Vendete ciò che possedete/ e datelo in elemosina;// fatevi borse che non invecchiano,/ un tesoro sicuro nei cieli,/ dove ladro non arriva/ e tarlo non consuma.// Perché,/ dov’è il vostro tesoro,/ là sarà anche il vostro cuore.//
Siate pronti,/ con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese;// siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze,/ in modo che,/ quando arriva e bussa,/ gli aprano subito.//
Beati quei servi/ che il padrone al suo ritorno/ troverà ancora svegli;// in verità io vi dico,/ si stringerà le vesti ai fianchi,/ li farà mettere a tavola/ e passerà a servirli.// E se,/ giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba,/ li troverà così,/ beati loro!//
Cercate di capire questo:// se il padrone di casa sapesse/ a quale ora viene il ladro,/ non si lascerebbe scassinare la casa.// Anche voi tenetevi pronti/ perché,/ nell’ora che non immaginate,/ viene il Figlio dell’uomo».//
Allora Pietro disse:/ «Signore,/ questa parabola la dici per noi/ o anche per tutti?».//
Il Signore rispose:/ «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente,/ che il padrone metterà a capo della sua servitù/ per dare la razione di cibo a tempo debito?// Beato quel servo che il padrone,/ arrivando,/ troverà ad agire così.// Davvero io vi dico/ che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.//
Ma se quel servo dicesse in cuor suo:/ “Il mio padrone tarda a venire”,/ e cominciasse a percuotere i servi e le serve,/ a mangiare,/ a bere e a ubriacarsi,/ il padrone di quel servo arriverà/ un giorno in cui non se l’aspetta/ e a un’ora che non sa,/ lo punirà severamente/ e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.//
Il servo che,/ conoscendo la volontà del padrone,/ non avrà disposto o agito secondo la sua volontà,/ riceverà molte percosse;// quello invece che,/ non conoscendola,/ avrà fatto cose meritevoli di percosse,/ ne riceverà poche.//
A chiunque fu dato molto,/ molto sarà chiesto;// a chi fu affidato molto,/ sarà richiesto molto di più».

31 luglio 2022 – XVIII del Tempo Ordinario – Anno C – Letture in audio mp3

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Letture con pause per lettori e  diaconi – Foglietto pronto (.pdf)

Prima lettura
Qo 1,2;2,21-23

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Quale profitto viene all’uomo da tutta la sua fatica?

Dal libro del Qoèlet

Vanità delle vanità,/ dice Qoèlet,/
vanità delle vanità:/ tutto è vanità.//
Chi ha lavorato con sapienza,/ con scienza e con successo/ dovrà poi lasciare la sua parte a un altro/ che non vi ha per nulla faticato.// Anche questo è vanità/ e un grande male.//
Infatti,/ quale profitto viene all’uomo da tutta la sua fatica/ e dalle preoccupazioni del suo cuore,/ con cui si affanna sotto il sole?// Tutti i suoi giorni non sono che dolori e fastidi penosi;/ neppure di notte il suo cuore riposa.// Anche questo è vanità!

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 89

Rit.:Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.

Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.

Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca.

Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!

Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,
l’opera delle nostre mani rendi salda.

Seconda lettura
Col 3,1-5.9-11

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Cercate le cose di lassù, dove è Cristo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossèsi

Fratelli,/ se siete risorti con Cristo,/ cercate le cose di lassù,/ dove è Cristo,/ seduto alla destra di Dio;/ rivolgete il pensiero alle cose di lassù,/ non a quelle della terra.//
Voi infatti siete morti/ e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio!// Quando Cristo,/ vostra vita,/ sarà manifestato,/ allora anche voi apparirete con lui nella gloria.//
Fate morire dunque ciò che appartiene alla terra:/ impurità,/ immoralità,/ passioni,/ desideri cattivi/ e quella cupidigia che è idolatria.//
Non dite menzogne gli uni agli altri:/ vi siete svestiti dell’uomo vecchio con le sue azioni/ e avete rivestito il nuovo,/ che si rinnova per una piena conoscenza,/ ad immagine di Colui che lo ha creato.//
Qui non vi è Greco o Giudeo,/ circoncisione o incirconcisione,/ barbaro,/ Scita,/ schiavo,/ libero,/ ma Cristo è tutto/ e in tutti.

Canto al Vangelo (Mt 5,3)
Alleluia, alleluia.
Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Alleluia.

Vangelo
Lc 12,13-21

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Quello che hai preparato, di chi sarà?

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo,/ uno della folla disse a Gesù:/ «Maestro,/ di’ a mio fratello/ che divida con me l’eredità».// Ma egli rispose:/ «O uomo,/ chi mi ha costituito giudice o mediatore/ sopra di voi?».//
E disse loro:/ «Fate attenzione/ e tenetevi lontani da ogni cupidigia/ perché,/ anche se uno è nell’abbondanza,/ la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».//
Poi disse loro una parabola:/ «La campagna di un uomo ricco/ aveva dato un raccolto abbondante.// Egli ragionava tra sé:/ “Che farò,/ poiché non ho dove mettere i miei raccolti?// Farò così/ – disse/ –: demolirò i miei magazzini/ e ne costruirò altri più grandi/ e vi raccoglierò tutto il grano/ e i miei beni.// Poi dirò a me stesso:/ Anima mia,/ hai a disposizione molti beni,/ per molti anni;// ripòsati,/ mangia,/ bevi e divèrtiti!”.// Ma Dio gli disse:/ “Stolto,/ questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita.// E quello che hai preparato,/ di chi sarà?”.// Così è/ di chi accumula tesori per sé/ e non si arricchisce presso Dio».

24 luglio 2022 – XVII del Tempo Ordinario – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
Gen 18,20-32

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Non si adiri il mio Signore, se parlo.

Dal libro della Gènesi

In quei giorni,/ disse il Signore:/ «Il grido di Sòdoma e Gomorra è troppo grande/ e il loro peccato è molto grave.// Voglio scendere/ a vedere se proprio hanno fatto tutto il male/ di cui è giunto il grido fino a me;// lo voglio sapere!».//Quegli uomini partirono di là/ e andarono verso Sòdoma,/ mentre Abramo stava ancora alla presenza del Signore.//Abramo gli si avvicinò e gli disse:/ «Davvero sterminerai il giusto con l’empio?// Forse vi sono cinquanta giusti nella città:/ davvero li vuoi sopprimere?// E non perdonerai a quel luogo/ per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano?// Lontano da te/ il far morire il giusto con l’empio,/ così che il giusto sia trattato come l’empio;// lontano da te!// Forse il giudice di tutta la terra/ non praticherà la giustizia?».// Rispose il Signore:/ «Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell’ambito della città,/ per riguardo a loro perdonerò a tutto quel luogo».//Abramo riprese/ e disse:/ «Vedi come ardisco parlare al mio Signore,/ io che sono polvere e cenere:// forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque;// per questi cinque distruggerai tutta la città?».// Rispose:/ «Non la distruggerò,/ se ve ne troverò quarantacinque».//
Abramo riprese ancora a parlargli/ e disse:/ «Forse là se ne troveranno quaranta».// Rispose:/ «Non lo farò,/ per riguardo a quei quaranta».// Riprese:/ «Non si adiri il mio Signore,/ se parlo ancora:// forse là se ne troveranno trenta».// Rispose:/ «Non lo farò,/ se ve ne troverò trenta».// Riprese:/ «Vedi come ardisco parlare al mio Signore!// Forse là se ne troveranno venti».// Rispose:/ «Non la distruggerò/ per riguardo a quei venti».// Riprese:/ «Non si adiri il mio Signore,/ se parlo ancora una volta sola:// forse là se ne troveranno dieci».// Rispose:/ «Non la distruggerò/ per riguardo a quei dieci».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 137

Rit.: Nel giorno in cui ti ho invocato mi hai risposto.

Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo.

Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.

Perché eccelso è il Signore, ma guarda verso l’umile;
il superbo invece lo riconosce da lontano.
Se cammino in mezzo al pericolo, tu mi ridoni vita;
contro la collera dei miei avversari stendi la tua mano.
La tua destra mi salva.

Il Signore farà tutto per me.
Signore, il tuo amore è per sempre:
non abbandonare l’opera delle tue mani.

Seconda lettura
Col 2,12-14

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Con lui Dio ha dato vita anche a voi, perdonando tutte le colpe.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossèsi

Fratelli,/ con Cristo sepolti nel battesimo,/ con lui siete anche risorti mediante la fede nella potenza di Dio,/ che lo ha risuscitato dai morti.//
Con lui Dio ha dato vita anche a voi,/ che eravate morti a causa delle colpe/ e della non circoncisione della vostra carne,/ perdonandoci tutte le colpe/ e annullando il documento scritto contro di noi/ che, /con le prescrizioni,/ ci era contrario:// lo ha tolto di mezzo/ inchiodandolo alla croce.

Canto al Vangelo (Rm 8,15)

Alleluia, alleluia.
Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi,
per mezzo del quale gridiamo: Abbà! Padre!
Alleluia.

Vangelo
Lc 11,1-13

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Chiedete e vi sarà dato.

+ Dal Vangelo secondo Luca

Gesù si trovava in un luogo a pregare;// quando ebbe finito,/ uno dei suoi discepoli gli disse:/ «Signore,/ insegnaci a pregare,/ come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».// Ed egli disse loro:/ «Quando pregate,/ dite://
“Padre,/
sia santificato il tuo nome,/
venga il tuo regno;//
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,/
e perdona a noi i nostri peccati,/
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,/
e non abbandonarci alla tentazione”».//
Poi disse loro:/ «Se uno di voi ha un amico/ e a mezzanotte va da lui a dirgli:/ “Amico,/ prestami tre pani,/ perché è giunto da me un amico da un viaggio/ e non ho nulla da offrirgli”;/ e se quello dall’interno gli risponde:/ “Non m’importunare,/ la porta è già chiusa,/ io e i miei bambini siamo a letto,/ non posso alzarmi per darti i pani”,/ vi dico che,/ anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico,/ almeno per la sua invadenza si alzerà/ a dargliene quanti gliene occorrono.//
Ebbene,/ io vi dico:/ chiedete e vi sarà dato,/ cercate e troverete,/ bussate e vi sarà aperto.// Perché chiunque chiede riceve/ e chi cerca trova/ e a chi bussa sarà aperto.//
Quale padre tra voi,/ se il figlio gli chiede un pesce,/ gli darà una serpe al posto del pesce?// O se gli chiede un uovo,/ gli darà uno scorpione?// Se voi dunque,/ che siete cattivi,/ sapete dare cose buone ai vostri figli,/ quanto più il Padre vostro del cielo/ darà lo Spirito Santo/ a quelli che glielo chiedono!».

17 luglio 2022 – XVI del Tempo Ordinario – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
Gn 18,1-10

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Signore, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo.

Dal libro della Gènesi

In quei giorni,/ il Signore apparve ad Abramo alle Querce di Mamre/ mentre egli sedeva all’ingresso della tenda/ nell’ora più calda del giorno.//
Egli alzò gli occhi/ e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui.// Appena li vide,/ corse loro incontro dall’ingresso della tenda/ e si prostrò fino a terra,/ dicendo:/ «Mio signore,/ se ho trovato grazia ai tuoi occhi,/ non passare oltre senza fermarti dal tuo servo.// Si vada a prendere un po’ d’acqua,/ lavatevi i piedi/ e accomodatevi sotto l’albero.// Andrò a prendere un boccone di pane e ristoratevi;/ dopo potrete proseguire,/ perché è ben per questo/ che voi siete passati dal vostro servo».// Quelli dissero:/ «Fa’ pure come hai detto».//
Allora Abramo andò in fretta nella tenda,/ da Sara,/ e disse:/ «Presto,/ tre sea di fior di farina,/ impastala e fanne focacce».// All’armento corse lui stesso,/Abramo;// prese un vitello tenero e buono/ e lo diede al servo,/ che si affrettò a prepararlo.// Prese panna e latte fresco insieme con il vitello,/ che aveva preparato,/ e li porse loro.// Così,/ mentre egli stava in piedi presso di loro sotto l’albero,/ quelli mangiarono.//
Poi gli dissero:/ «Dov’è Sara,/ tua moglie?».// Rispose:/ «È là nella tenda».// Riprese:/ «Tornerò da te fra un anno a questa data/ e allora Sara,/ tua moglie,/ avrà un figlio».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 14

Rit.:Chi teme il Signore, abiterà nella sua tenda.

Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua.

Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.

Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.

Seconda lettura
Col 1,24-28

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Il mistero nascosto da secoli, ora è manifestato ai santi.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossèsi

Fratelli,/ sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi/ e do compimento a ciò che,/ dei patimenti di Cristo,/ manca nella mia carne,/ a favore del suo corpo/ che è la Chiesa.//
Di essa sono diventato ministro,/ secondo la missione affidatami da Dio verso di voi/ di portare a compimento la parola di Dio,/ il mistero nascosto da secoli e da generazioni,/ ma ora manifestato ai suoi santi.//
A loro/ Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di questo mistero/ in mezzo alle genti:/ Cristo in voi,/ speranza della gloria.// È lui infatti che noi annunciamo,/ ammonendo ogni uomo/ e istruendo ciascuno con ogni sapienza,/ per rendere ogni uomo/ perfetto in Cristo.

Canto al Vangelo (Lc 8,15)
Alleluia, alleluia.
Beati coloro che custodiscono la parola di Dio
con cuore integro e buono,
e producono frutto con perseveranza.
Alleluia.

Vangelo
Lc 10,38-42

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Marta lo ospitò. Maria ha scelto la parte migliore.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo,/ mentre erano in cammino,/ Gesù entrò in un villaggio/ e una donna,/ di nome Marta,/ lo ospitò.//
Ella aveva una sorella,/ di nome Maria,/ la quale,/ seduta ai piedi del Signore,/ ascoltava la sua parola.// Marta invece era distolta per i molti servizi.//
Allora si fece avanti e disse:/ «Signore,/ non t’importa nulla che mia sorella/ mi abbia lasciata sola a servire?// Dille dunque che mi aiuti»./ Ma il Signore le rispose:/ «Marta,/ Marta,/ tu ti affanni e ti agiti per molte cose,/ ma di una cosa sola c’è bisogno.// Maria ha scelto la parte migliore,/ che non le sarà tolta».