Il Signore è giudice/
e per lui non c’è preferenza di persone.//
Non è parziale a danno del povero/
e ascolta/ la preghiera dell’oppresso.//
Non trascura la supplica dell’orfano,/
né la vedova,/ quando si sfoga nel lamento.//
Chi la soccorre è accolto con benevolenza,/
la sua preghiera arriva fino alle nubi.//
La preghiera del povero attraversa le nubi/
né si quieta/ finché non sia arrivata;/
non desiste finché l’Altissimo non sia intervenuto/
e abbia reso soddisfazione ai giusti/ e ristabilito l’equità.
Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto) Sal 33
Rit.:Il povero grida e il Signore lo ascolta.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarà condannato chi in lui si rifugia.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Figlio mio,/ io sto già per essere versato in offerta/ ed è giunto il momento che io lasci questa vita.// Ho combattuto la buona battaglia,/ ho terminato la corsa,/ ho conservato la fede.// Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore,/ il giudice giusto,/ mi consegnerà in quel giorno;// non solo a me,/ ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore/ la sua manifestazione.//
Nella mia prima difesa in tribunale/ nessuno mi ha assistito;/ tutti mi hanno abbandonato.// Nei loro confronti,/ non se ne tenga conto.// Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza,/ perché io potessi portare a compimento l’annuncio del Vangelo/ e tutte le genti lo ascoltassero:/ e così fui liberato/ dalla bocca del leone.//
Il Signore mi libererà da ogni male/ e mi porterà in salvo nei cieli,/ nel suo regno;/ a lui la gloria/ nei secoli dei secoli./ Amen.
Canto al Vangelo (2Cor 5,19) Alleluia, alleluia.
Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo,
affidando a noi la parola della riconciliazione. Alleluia.
Il pubblicano tornò a casa giustificato, a differenza del fariseo.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo,/ Gesù disse ancora questa parabola/ per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti/ e disprezzavano gli altri://
«Due uomini/ salirono al tempio a pregare:// uno era fariseo/ e l’altro pubblicano.//
Il fariseo,/ stando in piedi,/ pregava così tra sé:// “O Dio,/ ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini,/ ladri,/ ingiusti,/ adùlteri,/ e neppure come questo pubblicano.// Digiuno due volte alla settimana/ e pago le decime di tutto quello che possiedo”.//
Il pubblicano invece,/ fermatosi a distanza,/ non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo,/ ma si batteva il petto dicendo:/ “O Dio,/ abbi pietà di me peccatore”.//
Io vi dico:// questi,/ a differenza dell’altro,/ tornò a casa sua giustificato,/ perché chiunque si esalta sarà umiliato,// chi invece si umilia/ sarà esaltato».
Tornato Naamàn dall’uomo di Dio, confessò il Signore.
Dal secondo libro dei Re
In quei giorni,/ Naamàn [, il comandante dell’esercito del re di Aram,]/ scese e si immerse nel Giordano sette volte,/ secondo la parola di Elisèo,/ uomo di Dio,/ e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo;// egli era purificato [dalla sua lebbra].//
Tornò con tutto il seguito da [Elisèo,]/ l’uomo di Dio;/ entrò e stette davanti a lui dicendo:/ «Ecco,/ ora so che non c’è Dio su tutta la terra/ se non in Israele.// Adesso accetta un dono/ dal tuo servo».// Quello disse:/ «Per la vita del Signore,/ alla cui presenza io sto,/ non lo prenderò».// L’altro insisteva perché accettasse,/ ma egli rifiutò.//
Allora Naamàn disse:/ «Se è no,/ sia permesso almeno al tuo servo/ di caricare qui tanta terra/ quanta ne porta una coppia di muli,/ perché il tuo servo non intende compiere più/ un olocausto o un sacrificio ad altri dèi,/ ma solo al Signore».
Salmo responsoriale (di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 97
Rit.: Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.
Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Figlio mio,/
ricòrdati di Gesù Cristo,/
risorto dai morti,/
discendente di Davide,/
come io annuncio nel mio vangelo,/
per il quale soffro/
fino a portare le catene come un malfattore.//
Ma la parola di Dio non è incatenata!// Perciò io sopporto ogni cosa per quelli che Dio ha scelto,/ perché anch’essi raggiungano la salvezza/ che è in Cristo Gesù,/ insieme alla gloria eterna.//
Questa parola è degna di fede:/
Se moriamo con lui,/ con lui anche vivremo;//
se perseveriamo,/ con lui anche regneremo;//
se lo rinneghiamo,/ lui pure ci rinnegherà;//
se siamo infedeli,/ lui rimane fedele,/
perché non può/ rinnegare se stesso.
Canto al Vangelo (1Ts 5,18) Alleluia, alleluia.
In ogni cosa rendete grazie:
questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. Alleluia.
Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Lungo il cammino verso Gerusalemme,/ Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.//
Entrando in un villaggio,/ gli vennero incontro dieci lebbrosi,/ che si fermarono a distanza/ e dissero ad alta voce:// «Gesù,/ maestro,/ abbi pietà di noi!».// Appena li vide,/ Gesù disse loro:/ «Andate a presentarvi ai sacerdoti».// E mentre essi andavano,/ furono purificati.//
Uno di loro,/ vedendosi guarito,/ tornò indietro lodando Dio a gran voce,/ e si prostrò davanti a Gesù,/ ai suoi piedi,/ per ringraziarlo.// Era un Samaritano.//
Ma Gesù osservò:// «Non ne sono stati purificati dieci?// E gli altri nove dove sono?// Non si è trovato nessuno che tornasse indietro/ a rendere gloria a Dio,/ all’infuori di questo straniero?».// E gli disse:/ «Àlzati e va’;/ la tua fede ti ha salvato!».
Fino a quando,/ Signore,/ implorerò aiuto
e non ascolti,/
a te alzerò il grido:/ «Violenza!»/
e non salvi?//
Perché mi fai vedere l’iniquità/
e resti spettatore dell’oppressione?//
Ho davanti a me rapina e violenza/
e ci sono liti e si muovono contese.//
Il Signore rispose e mi disse:/
«Scrivi la visione/
e incidila bene sulle tavolette,/
perché la si legga speditamente.//
È una visione che attesta un termine,/
parla di una scadenza e non mentisce;/
se indugia,/ attendila,/
perché certo verrà/ e non tarderà.//
Ecco,/ soccombe colui che non ha l’animo retto,/
mentre il giusto vivrà/ per la sua fede».//
Salmo responsoriale
Sal 94
Rit.: Ascoltate oggi la voce del Signore.
Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.
Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.
Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere».
Non vergognarti di dare testimonianza al Signore nostro.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Figlio mio,/ ti ricordo di ravvivare il dono di Dio,/ che è in te mediante l’imposizione delle mie mani.// Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza,/ ma di forza,/ di carità e di prudenza.//
Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro,/ né di me,/ che sono in carcere per lui;// ma,/ con la forza di Dio,/ soffri con me per il Vangelo.//
Prendi come modello i sani insegnamenti che hai udito da me/ con la fede e l’amore,/ che sono in Cristo Gesù.// Custodisci,/ mediante lo Spirito Santo che abita in noi,/ il bene prezioso che ti è stato affidato.
Canto al Vangelo (1Pt 1,25) Alleluia, alleluia.
La parola del Signore rimane in eterno:
e questa è la parola del Vangelo che vi è stato annunciato. Alleluia.
In quel tempo,/ gli apostoli dissero al Signore:/ «Accresci in noi la fede!».//
Il Signore rispose:/ «Se aveste fede quanto un granello di senape,/ potreste dire a questo gelso:/ “Sràdicati/ e vai a piantarti nel mare”, // ed esso vi obbedirebbe.//
Chi di voi,/ se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge,/ gli dirà,/ quando rientra dal campo:/ “Vieni subito e mettiti a tavola”?// Non gli dirà piuttosto:/ “Prepara da mangiare,/ stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi,/ finché avrò mangiato e bevuto,/ e dopo mangerai e berrai tu”?// Avrà forse gratitudine verso quel servo,/ perché ha eseguito gli ordini ricevuti?//
Così anche voi,/ quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato,/ dite:/ “Siamo servi inutili.// Abbiamo fatto/ quanto dovevamo fare”».
Guai agli spensierati di Sion/
e a quelli che si considerano sicuri
sulla montagna di Samaria!//
Distesi su letti d’avorio e sdraiati sui loro divani/
mangiano gli agnelli del gregge/
e i vitelli cresciuti nella stalla.//
Canterellano al suono dell’arpa,/
come Davide improvvisano su strumenti musicali;/
bevono il vino in larghe coppe/
e si ungono con gli unguenti più raffinati,/
ma della rovina di Giuseppe non si preoccupano.//
Perciò ora andranno in esilio in testa ai deportati/
e cesserà/ l’orgia dei dissoluti.
Salmo responsoriale (di norma deve venire eseguito in canto) Sal 145
Rit.: Loda il Signore, anima mia.
Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.
Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.
Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.
Conserva il comandamento fino alla manifestazione del Signore.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Tu,/ uomo di Dio,/ evita queste cose;/ tendi invece alla giustizia,/ alla pietà,/ alla fede,/ alla carità,/ alla pazienza,/ alla mitezza.// Combatti la buona battaglia della fede,/ cerca di raggiungere la vita eterna/ alla quale sei stato chiamato/ e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede/ davanti a molti testimoni.//
Davanti a Dio,/ che dà vita a tutte le cose,/ e a Gesù Cristo,/ che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato,/ ti ordino di conservare senza macchia/ e in modo irreprensibile/ il comandamento,/ fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo,/
che al tempo stabilito sarà a noi mostrata da Dio,/
il beato e unico Sovrano,/
il Re dei re/ e Signore dei signori,/
il solo che possiede l’immortalità/
e abita una luce inaccessibile://
nessuno fra gli uomini lo ha mai visto/ né può vederlo.//
A lui onore e potenza per sempre./Amen.
Canto al Vangelo (2Cor 8,9) Alleluia, alleluia.
Gesù Cristo da ricco che era, si è fatto povero per voi,
perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà. Alleluia.
Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo,/ Gesù disse ai farisei://
«C’era un uomo ricco,/ che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo,/ e ogni giorno si dava a lauti banchetti.// Un povero,/ di nome Lazzaro,/ stava alla sua porta,/ coperto di piaghe,/ bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco;// ma erano i cani/ che venivano a leccare le sue piaghe.//
Un giorno il povero morì/ e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo.// Morì anche il ricco/ e fu sepolto.// Stando negli inferi fra i tormenti,/ alzò gli occhi e vide di lontano Abramo,/ e Lazzaro accanto a lui.// Allora gridando disse:/ “Padre Abramo,/ abbi pietà di me/ e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito/ e a bagnarmi la lingua,/ perché soffro terribilmente in questa fiamma”.//
Ma Abramo rispose:/ “Figlio,/ ricòrdati che,/ nella vita,/ tu hai ricevuto i tuoi beni,/ e Lazzaro i suoi mali;// ma ora in questo modo lui è consolato,/ tu invece sei in mezzo ai tormenti.// Per di più,/ tra noi e voi è stato fissato un grande abisso:// coloro che di qui vogliono passare da voi,/ non possono,/ né di lì/ possono giungere fino a noi”.//
E quello replicò:/ “Allora,/ padre,/ ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre,/ perché ho cinque fratelli.// Li ammonisca severamente,/ perché non vengano anch’essi/ in questo luogo di tormento”.// Ma Abramo rispose:/ “Hanno Mosè e i Profeti;/ ascoltino loro”.// E lui replicò:/ “No,/ padre Abramo,/ ma se dai morti qualcuno andrà da loro,/ si convertiranno”.// Abramo rispose:/ “Se non ascoltano Mosè e i Profeti,/ non saranno persuasi/ neanche se uno risorgesse dai morti”».
Contro coloro che comprano con denaro gli indigenti.
Dal libro del profeta Amos
Il Signore mi disse:/
«Ascoltate questo,/
voi che calpestate il povero/
e sterminate gli umili del paese,/
voi che dite:/ “Quando sarà passato il novilunio/
e si potrà vendere il grano?//
E il sabato,/ perché si possa smerciare il frumento,/
diminuendo l’efa e aumentando il siclo/
e usando bilance false,/
per comprare con denaro gli indigenti/
e il povero/ per un paio di sandali?//
Venderemo anche lo scarto del grano”».//
Il Signore lo giura per il vanto di Giacobbe:/
«Certo,/ non dimenticherò mai/ tutte le loro opere».
Salmo responsoriale (di norma deve venire eseguito in canto) Sal 112
Rit.:Benedetto il Signore che rialza il povero.
Lodate, servi del Signore,
lodate il nome del Signore.
Sia benedetto il nome del Signore,
da ora e per sempre.
Su tutte le genti eccelso è il Signore,
più alta dei cieli è la sua gloria.
Chi è come il Signore, nostro Dio,
che siede nell’alto
e si china a guardare
sui cieli e sulla terra?
Solleva dalla polvere il debole,
dall’immondizia rialza il povero,
per farlo sedere tra i prìncipi,
tra i prìncipi del suo popolo.
Si facciano preghiere per tutti gli uomini a Dio il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Figlio mio,/ raccomando,/ prima di tutto,/ che si facciano domande,/ suppliche,/ preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini,/ per i re/ e per tutti quelli che stanno al potere,/ perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla,/ dignitosa e dedicata a Dio.// Questa è cosa bella e gradita al cospetto di Dio,/ nostro salvatore,/ il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati/ e giungano alla conoscenza della verità.//
Uno solo,/ infatti,/ è Dio/ e uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini,/ l’uomo Cristo Gesù,/ che ha dato se stesso/ in riscatto per tutti.// Questa testimonianza egli l’ha data nei tempi stabiliti,/ e di essa io sono stato fatto messaggero e apostolo/ – dico la verità,/ non mentisco/ –, maestro dei pagani/ nella fede e nella verità.//
Voglio dunque che in ogni luogo gli uomini preghino,/ alzando al cielo mani pure,/ senza collera/ e senza contese.
Canto al Vangelo (2Cor 8,9) Alleluia, alleluia.
Gesù Cristo da ricco che era, si è fatto povero per voi,
perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà. Alleluia.
In quel tempo,/ Gesù diceva ai discepoli://
«Un uomo ricco aveva un amministratore,/ e questi fu accusato dinanzi a lui/ di sperperare i suoi averi.// Lo chiamò e gli disse:/ “Che cosa sento dire di te?/ Rendi conto della tua amministrazione,/ perché non potrai più amministrare”.//
L’amministratore disse tra sé:/ “Che cosa farò,/ ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione?// Zappare,/ non ne ho la forza;// mendicare,/ mi vergogno.// So io che cosa farò perché,/ quando sarò stato allontanato dall’amministrazione,/ ci sia qualcuno/ che mi accolga in casa sua”.//
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone/ e disse al primo:/ “Tu quanto devi al mio padrone?”.// Quello rispose:/ “Cento barili d’olio”.// Gli disse:/ “Prendi la tua ricevuta,/ siediti subito e scrivi cinquanta”.// Poi disse a un altro:/ “Tu quanto devi?”.// Rispose:/ “Cento misure di grano”.// Gli disse:/ “Prendi la tua ricevuta/ e scrivi ottanta”.//
Il padrone lodò/ quell’amministratore disonesto,/ perché aveva agito con scaltrezza.// I figli di questo mondo,/ infatti,/ verso i loro pari/ sono più scaltri/ dei figli della luce.//
Ebbene,/ io vi dico:// fatevi degli amici/ con la ricchezza disonesta,/ perché,/ quando questa verrà a mancare,/ essi vi accolgano nelle dimore eterne.//
Chi è fedele in cose di poco conto,/ è fedele anche in cose importanti;// e chi è disonesto in cose di poco conto,/ è disonesto anche in cose importanti.// Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta,/ chi vi affiderà quella vera?// E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui,/ chi vi darà la vostra?//
Nessun servitore può servire due padroni,/ perché o odierà l’uno e amerà l’altro,/ oppure si affezionerà all’uno/ e disprezzerà l’altro.// Non potete servire/ Dio e la ricchezza».
Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.
Dal libro dell’Èsodo
In quei giorni,/ il Signore disse a Mosè:/ «Va’,/ scendi,/ perché il tuo popolo,/ che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto,/ si è pervertito.// Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicato!// Si sono fatti un vitello di metallo fuso,/ poi gli si sono prostrati dinanzi,/ gli hanno offerto sacrifici e hanno detto:/ “Ecco il tuo Dio,/ Israele,/ colui che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto”».//
Il Signore disse inoltre a Mosè:/ «Ho osservato questo popolo:/ ecco,/ è un popolo dalla dura cervìce.// Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro/ e li divori.// Di te invece/ farò una grande nazione».//
Mosè allora supplicò il Signore,/ suo Dio,/ e disse:/ «Perché,/ Signore,/ si accenderà la tua ira contro il tuo popolo,/ che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto con grande forza/ e con mano potente?// Ricòrdati di Abramo,/ di Isacco,/ di Israele,/ tuoi servi,/ ai quali hai giurato per te stesso e hai detto:/ “Renderò la vostra posterità/ numerosa come le stelle del cielo,/ e tutta questa terra,/ di cui ho parlato,/ la darò ai tuoi discendenti/ e la possederanno per sempre”».//
Il Signore si pentì/ del male che aveva minacciato di fare/ al suo popolo.
Salmo responsoriale (di norma deve venire eseguito in canto) Sal 50
Rit.: Ricordati di me, Signore, nel tuo amore.
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Figlio mio,/ rendo grazie a colui che mi ha reso forte,/ Cristo Gesù Signore nostro,/ perché mi ha giudicato degno di fiducia/ mettendo al suo servizio me,/ che prima ero un bestemmiatore,/ un persecutore e un violento.// Ma mi è stata usata misericordia,/ perché agivo per ignoranza,/ lontano dalla fede,/ e così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato/ insieme alla fede e alla carità/ che è in Cristo Gesù.//
Questa parola è degna di fede/ e di essere accolta da tutti:/ Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori,/ il primo dei quali sono io.// Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia,/ perché Cristo Gesù ha voluto in me,/ per primo,/ dimostrare tutta quanta la sua magnanimità,/ e io fossi di esempio a quelli che avrebbero creduto in lui/ per avere la vita eterna.//
Al Re dei secoli,/ incorruttibile,/ invisibile e unico Dio,/ onore e gloria/ nei secoli dei secoli./ Amen.
Canto al Vangelo (2Cor 5,19) Alleluia, alleluia.
Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo,
affidando a noi la parola della riconciliazione. Alleluia.
Ci sarà gioia in cielo per un solo peccatore che si converte.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo,/ si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo.// I farisei e gli scribi mormoravano dicendo:/ «Costui accoglie i peccatori/ e mangia con loro».//
Ed egli disse loro questa parabola:/ «Chi di voi,/ se ha cento pecore e ne perde una,/ non lascia le novantanove nel deserto/ e va in cerca di quella perduta,/ finché non la trova?// Quando l’ha trovata,/ pieno di gioia se la carica sulle spalle,/ va a casa,/ chiama gli amici e i vicini e dice loro:/ “Rallegratevi con me,/ perché ho trovato la mia pecora,/ quella che si era perduta”.// Io vi dico:/ così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte,/ più che per novantanove giusti/ i quali non hanno bisogno di conversione.//
Oppure,/ quale donna,/ se ha dieci monete e ne perde una,/ non accende la lampada e spazza la casa/ e cerca accuratamente finché non la trova?// E dopo averla trovata,/ chiama le amiche e le vicine,/ e dice:/ “Rallegratevi con me,/ perché ho trovato la moneta/ che avevo perduto”.// Così,/ io vi dico,/ vi è gioia davanti agli angeli di Dio/ per un solo peccatore che si converte».//
Disse ancora:/ «Un uomo aveva due figli.// Il più giovane dei due disse al padre:/ “Padre,/ dammi la parte di patrimonio che mi spetta”.// Ed egli divise tra loro le sue sostanze.// Pochi giorni dopo,/ il figlio più giovane,/ raccolte tutte le sue cose,/ partì per un paese lontano/ e là sperperò il suo patrimonio/ vivendo in modo dissoluto.// Quando ebbe speso tutto,/ sopraggiunse in quel paese una grande carestia/ ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno.// Allora andò a mettersi al servizio/ di uno degli abitanti di quella regione,/ che lo mandò nei suoi campi/ a pascolare i porci.// Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci;/ ma nessuno gli dava nulla.// Allora ritornò in sé/ e disse:/ “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza/ e io qui muoio di fame!// Mi alzerò,/ andrò da mio padre e gli dirò:/ Padre,/ ho peccato verso il Cielo e davanti a te;/ non sono più degno di essere chiamato tuo figlio.// Trattami come uno dei tuoi salariati”.// Si alzò/ e tornò da suo padre.//
Quando era ancora lontano,/ suo padre lo vide,/ ebbe compassione,/ gli corse incontro,/ gli si gettò al collo e lo baciò.// Il figlio gli disse:/ “Padre,/ ho peccato verso il Cielo e davanti a te;// non sono più degno/ di essere chiamato tuo figlio”.// Ma il padre disse ai servi:/ “Presto,/ portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare,/ mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi.// Prendete il vitello grasso,/ ammazzatelo,/ mangiamo e facciamo festa,/ perché questo mio figlio era morto/ ed è tornato in vita,/ era perduto/ ed è stato ritrovato”.// E cominciarono a far festa.//
Il figlio maggiore si trovava nei campi.// Al ritorno,/ quando fu vicino a casa,/ udì la musica e le danze;// chiamò uno dei servi/ e gli domandò che cosa fosse tutto questo.// Quello gli rispose:/ “Tuo fratello è qui/ e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso,/ perché lo ha riavuto sano e salvo”.// Egli si indignò,/ e non voleva entrare.// Suo padre allora uscì a supplicarlo.// Ma egli rispose a suo padre:/ “Ecco,/ io ti servo da tanti anni/ e non ho mai disobbedito a un tuo comando,/ e tu non mi hai mai dato un capretto/ per far festa con i miei amici.// Ma ora che è tornato questo tuo figlio,/ il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute,/ per lui hai ammazzato il vitello grasso”.// Gli rispose il padre:/ “Figlio,/ tu sei sempre con me/ e tutto ciò che è mio è tuo;// ma bisognava far festa e rallegrarsi,/ perché questo tuo fratello era morto/ ed è tornato in vita,/ era perduto/ ed è stato ritrovato”».
Quale uomo può conoscere il volere di Dio?//
Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?//
I ragionamenti dei mortali sono timidi/
e incerte le nostre riflessioni,/
perché un corpo corruttibile appesantisce l’anima/
e la tenda d’argilla opprime una mente piena di preoccupazioni.//
A stento immaginiamo le cose della terra,/
scopriamo con fatica quelle a portata di mano;/
ma chi ha investigato le cose del cielo?//
Chi avrebbe conosciuto il tuo volere,/
se tu non gli avessi dato la sapienza/
e dall’alto non gli avessi inviato/ il tuo santo spirito?//
Così vennero raddrizzati i sentieri/ di chi è sulla terra;/
gli uomini furono istruiti/ in ciò che ti è gradito/
e furono salvati/ per mezzo della sapienza».
Salmo responsoriale (di norma deve venire eseguito in canto) Sal 89
Rit.:Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.
Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.
Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca.
Insegnaci a contare i nostri giorni
E acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!
Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,
l’opera delle nostre mani rendi salda.
Accoglilo non più come schiavo, ma come fratello carissimo.
Dalla lettera a Filèmone
Carissimo,/ ti esorto,/ io,/ Paolo,/ così come sono,/ vecchio,/ e ora anche prigioniero di Cristo Gesù.// Ti prego per Onèsimo,/ figlio mio,/ che ho generato nelle catene.// Te lo rimando, lui che mi sta tanto a cuore.//
Avrei voluto tenerlo con me perché mi assistesse al posto tuo,/ ora che sono in catene per il Vangelo.// Ma non ho voluto fare nulla/ senza il tuo parere,/ perché il bene che fai non sia forzato,/ ma volontario.//
Per questo forse è stato separato da te per un momento:/ perché tu lo riavessi per sempre;// non più però come schiavo,/ ma molto più che schiavo,/ come fratello carissimo,/ in primo luogo per me,/ ma ancora più per te,/ sia come uomo/ sia come fratello nel Signore.//
Se dunque tu mi consideri amico,/ accoglilo come me stesso.
Canto al Vangelo (Sal 118,135) Alleluia, alleluia.
Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servo
e insegnami i tuoi decreti. Alleluia.
Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo,/ una folla numerosa andava con Gesù.// Egli si voltò/ e disse loro://
«Se uno viene a me/ e non mi ama più di quanto ami suo padre,/ la madre,/ la moglie,/ i figli,/ i fratelli,/ le sorelle/ e perfino la propria vita,/ non può essere mio discepolo.//
Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me,/ non può essere mio discepolo.//
Chi di voi,/ volendo costruire una torre,/ non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi/ per portarla a termine?// Per evitare che,/ se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro,/ tutti coloro che vedono comincino a deriderlo,/ dicendo:/ “Costui ha iniziato a costruire,/ ma non è stato capace di finire il lavoro”.//
Oppure quale re,/ partendo in guerra contro un altro re,/ non siede prima a esaminare/ se può affrontare con diecimila uomini/ chi gli viene incontro con ventimila?// Se no,/ mentre l’altro è ancora lontano,/ gli manda dei messaggeri/ per chiedere pace.//
Così/ chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi,/ non può essere/ mio discepolo».
Fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore.
Dal libro del Siràcide
Figlio,/ compi le tue opere con mitezza,/
e sarai amato più di un uomo generoso.//
Quanto più sei grande,/ tanto più fatti umile,/
e troverai grazia/ davanti al Signore.//
Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi,/
ma ai miti/ Dio rivela i suoi segreti.//
Perché grande è la potenza del Signore,/
e dagli umili/ egli è glorificato.//
Per la misera condizione del superbo non c’è rimedio,/
perché in lui/ è radicata la pianta del male.//
Il cuore sapiente medita le parabole,/
un orecchio attento/ è quanto desidera il saggio.
Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto) Sal 67
Rit.:Hai preparato, o Dio, una casa per il povero.
I giusti si rallegrano,
esultano davanti a Dio
e cantano di gioia.
Cantate a Dio, inneggiate al suo nome:
Signore è il suo nome.
Padre degli orfani e difensore delle vedove
è Dio nella sua santa dimora.
A chi è solo, Dio fa abitare una casa,
fa uscire con gioia i prigionieri.
Pioggia abbondante hai riversato, o Dio,
la tua esausta eredità tu hai consolidato
e in essa ha abitato il tuo popolo,
in quella che, nella tua bontà,
hai reso sicura per il povero, o Dio.
Vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente.
Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli,/ non vi siete avvicinati a qualcosa di tangibile/ né a un fuoco ardente/ né a oscurità,/ tenebra e tempesta,/ né a squillo di tromba e a suono di parole,/ mentre quelli che lo udivano/ scongiuravano Dio/ di non rivolgere più a loro la parola.//
Voi invece vi siete accostati al monte Sion,/ alla città del Dio vivente,/ alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli,/ all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti/ i cui nomi sono scritti nei cieli,/ al Dio giudice di tutti/ e agli spiriti dei giusti resi perfetti,/ a Gesù,/ mediatore dell’alleanza nuova.
Canto al Vangelo (Mt 11,29) Alleluia, alleluia.
Prendete il mio giogo sopra di voi, dice il Signore,
e imparate da me, che sono mite e umile di cuore. Alleluia.
Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Avvenne che un sabato/ Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare/ ed essi stavano a osservarlo.//
Diceva agli invitati una parabola,/ notando come sceglievano i primi posti:// «Quando sei invitato a nozze da qualcuno,/ non metterti al primo posto,/ perché non ci sia un altro invitato più degno di te,/ e colui che ha invitato te e lui venga a dirti:/ “Cèdigli il posto!”.// Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto.// Invece,/ quando sei invitato,/ va’ a metterti all’ultimo posto,/ perché quando viene colui che ti ha invitato/ ti dica:// “Amico,/ vieni più avanti!”.// Allora ne avrai onore/ davanti a tutti i commensali.// Perché chiunque si esalta sarà umiliato,/ e chi si umilia sarà esaltato».//
Disse poi a colui che l’aveva invitato:// «Quando offri un pranzo o una cena,/ non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini,/ perché a loro volta non ti invitino anch’essi/ e tu abbia il contraccambio.// Al contrario,/ quando offri un banchetto,/ invita poveri,/ storpi,/ zoppi,/ ciechi;// e sarai beato/ perché non hanno da ricambiarti.// Riceverai infatti la tua ricompensa/ alla risurrezione dei giusti».
Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti.
Dal libro del profeta Isaìa
Così dice il Signore:/
«Io verrò a radunare tutte le genti/ e tutte le lingue;/ essi verranno e vedranno la mia gloria.//
Io porrò in essi un segno/ e manderò i loro superstiti alle popolazioni di Tarsis,/ Put,/ Lud,/ Mesec,/ Ros,/ Tubal e Iavan,/ alle isole lontane che non hanno udito parlare di me/ e non hanno visto la mia gloria;/ essi annunceranno la mia gloria alle genti.//
Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti come offerta al Signore,/ su cavalli,/ su carri,/ su portantine,/ su muli,/ su dromedari,/ al mio santo monte di Gerusalemme/ – dice il Signore/ –, come i figli d’Israele portano l’offerta in vasi puri/ nel tempio del Signore.//
Anche tra loro mi prenderò sacerdoti levìti,/ dice il Signore».
Salmo responsoriale (di norma deve vnire eseguito in canto)
Sal 116
Rit.: Tutti i popoli vedranno la gloria del Signore.
Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode.
Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre.
Fratelli,/ avete già dimenticato l’esortazione a voi rivolta come a figli:/
«Figlio mio,/ non disprezzare la correzione del Signore/
e non ti perdere d’animo quando sei ripreso da lui;//
perché il Signore corregge colui che egli ama/
e percuote/ chiunque riconosce come figlio».//
È per la vostra correzione/ che voi soffrite!// Dio vi tratta come figli;/ e qual è il figlio che non viene corretto dal padre?// Certo,/ sul momento,/ ogni correzione non sembra causa di gioia,/ ma di tristezza;// dopo,/ però,/ arreca un frutto di pace e di giustizia/ a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati.//
Perciò,/ rinfrancate le mani inerti e le ginocchia fiacche/ e camminate diritti con i vostri piedi,/ perché il piede che zoppica non abbia a storpiarsi,/ ma piuttosto a guarire.
Canto al Vangelo (Gv 14,6) Alleluia, alleluia.
Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore;
nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Alleluia.
Verranno da oriente a occidente e siederanno a mensa nel regno di Dio.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo,/ Gesù passava insegnando per città e villaggi,/ mentre era in cammino verso Gerusalemme.//
Un tale gli chiese:/ «Signore,/ sono pochi quelli che si salvano?».//
Disse loro:/ «Sforzatevi di entrare per la porta stretta,/ perché molti,/ io vi dico,/ cercheranno di entrare,/ ma non ci riusciranno.//
Quando il padrone di casa si alzerà/ e chiuderà la porta,/ voi,/ rimasti fuori,/ comincerete a bussare alla porta,/ dicendo:/ “Signore,/ aprici!”.// Ma egli vi risponderà:/ “Non so di dove siete”.// Allora comincerete a dire:/ “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza/ e tu hai insegnato nelle nostre piazze”.// Ma egli vi dichiarerà:/ “Voi,/ non so di dove siete.// Allontanatevi da me, /voi tutti operatori di ingiustizia!”.//
Là ci sarà pianto e stridore di denti,/ quando vedrete Abramo,/ Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio,/ voi invece cacciati fuori.//
Verranno da oriente e da occidente,/ da settentrione e da mezzogiorno/ e siederanno a mensa nel regno di Dio.// Ed ecco,/ vi sono ultimi che saranno primi,/ e vi sono primi che saranno ultimi».
Una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi.
Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo
Si aprì il tempio di Dio che è nel cielo/ e apparve nel tempio/ l’arca della sua alleanza.//
Un segno grandioso apparve nel cielo:/ una donna vestita di sole,/ con la luna sotto i suoi piedi/ e,/ sul capo,/ una corona di dodici stelle.// Era incinta,/ e gridava per le doglie/ e il travaglio del parto.//
Allora apparve un altro segno nel cielo:/ un enorme drago rosso,/ con sette teste e dieci corna/ e sulle teste sette diademi;/ la sua coda trascinava un terzo delle stelle del cielo/ e le precipitava sulla terra.//
Il drago si pose davanti alla donna,/ che stava per partorire,/ in modo da divorare il bambino/ appena lo avesse partorito.//
Essa partorì un figlio maschio,/ destinato a governare tutte le nazioni/ con scettro di ferro,/ e suo figlio fu rapito verso Dio/ e verso il suo trono.// La donna invece fuggì nel deserto,/ dove Dio le aveva preparato un rifugio.//
Allora udii una voce potente nel cielo che diceva:/
«Ora/ si è compiuta
la salvezza,/ la forza/ e il regno del nostro Dio/
e la potenza del suo Cristo».
Salmo responsoriale (di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 44
Rit.: Risplende la regina, Signore, alla tua destra.
Figlie di re fra le tue predilette;
alla tua destra sta la regina, in ori di Ofir.
Ascolta, figlia, guarda, porgi l’orecchio:
dimentica il tuo popolo e la casa di tuo padre.
Il re è invaghito della tua bellezza.
È lui il tuo signore: rendigli omaggio.
Dietro a lei le vergini, sue compagne,
condotte in gioia ed esultanza,
sono presentate nel palazzo del re.
Cristo risorto è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi
Fratelli,/ Cristo è risorto dai morti,/ primizia di coloro che sono morti.// Perché,/ se per mezzo di un uomo venne la morte,/ per mezzo di un uomo verrà anche la risurrezione dei morti.// Come infatti in Adamo tutti muoiono,/ così in Cristo tutti riceveranno la vita.//
Ognuno però al suo posto:// prima Cristo,/ che è la primizia;// poi,/ alla sua venuta,/ quelli che sono di Cristo.// Poi sarà la fine,/ quando egli consegnerà il regno a Dio Padre,/ dopo avere ridotto al nulla ogni Principato/ e ogni Potenza e Forza.//
È necessario infatti che egli regni/ finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi.// L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte,/ perché ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi.
Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Maria è assunta in cielo;
esultano le schiere degli angeli. Alleluia.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente: ha innalzato gli umili.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quei giorni/ Maria si alzò/ e andò in fretta verso la regione montuosa,/ in una città di Giuda.// Entrata nella casa di Zaccarìa,/ salutò Elisabetta.// Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria,/ il bambino sussultò nel suo grembo.// Elisabetta fu colmata di Spirito Santo/ ed esclamò a gran voce:/ «Benedetta tu fra le donne/ e benedetto il frutto del tuo grembo!// A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?// Ecco,/ appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi,/ il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo.// E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».// Allora Maria disse:/ «L’anima mia magnifica il Signore/ e il mio spirito esulta in Dio,/ mio salvatore,/ perché ha guardato l’umiltà della sua serva.// D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.// Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente/ e Santo è il suo nome;// di generazione in generazione la sua misericordia/ per quelli che lo temono.// Ha spiegato la potenza del suo braccio,/ ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;// ha rovesciato i potenti dai troni,/ ha innalzato gli umili;// ha ricolmato di beni gli affamati,/ ha rimandato i ricchi a mani vuote.// Ha soccorso Israele,/ suo servo,/ ricordandosi della sua misericordia,/ come aveva detto ai nostri padri,/ per Abramo e la sua discendenza,/ per sempre».// Maria rimase con lei circa tre mesi,/ poi tornò a casa sua.