18 luglio 2010 – XVI del Tempo Ordinario – Anno C – Letture in mp3

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Prima lettura
Gn 18,1-10

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Signore, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo.

Dal libro della Gènesi

In quei giorni,/ il Signore apparve ad Abramo alle Querce di Mamre/ mentre egli sedeva all’ingresso della tenda/ nell’ora più calda del giorno.//
Egli alzò gli occhi/ e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui.// Appena li vide,/ corse loro incontro dall’ingresso della tenda/ e si prostrò fino a terra,/ dicendo:/ «Mio signore,/ se ho trovato grazia ai tuoi occhi,/ non passare oltre senza fermarti dal tuo servo.// Si vada a prendere un po’ d’acqua,/ lavatevi i piedi/ e accomodatevi sotto l’albero.// Andrò a prendere un boccone di pane e ristoratevi;/ dopo potrete proseguire,/ perché è ben per questo/ che voi siete passati dal vostro servo».// Quelli dissero:/ «Fa’ pure come hai detto».//
Allora Abramo andò in fretta nella tenda,/ da Sara,/ e disse:/ «Presto,/ tre sea di fior di farina,/ impastala e fanne focacce».// All’armento corse lui stesso,/Abramo;// prese un vitello tenero e buono/ e lo diede al servo,/ che si affrettò a prepararlo.// Prese panna e latte fresco insieme con il vitello,/ che aveva preparato,/ e li porse loro.// Così,/ mentre egli stava in piedi presso di loro sotto l’albero,/ quelli mangiarono.//
Poi gli dissero:/ «Dov’è Sara,/ tua moglie?».// Rispose:/ «È là nella tenda».// Riprese:/ «Tornerò da te fra un anno a questa data/ e allora Sara,/ tua moglie,/ avrà un figlio».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 14

Rit.:Chi teme il Signore, abiterà nella sua tenda.

Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua.

Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.

Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.

Seconda lettura
Col 1,24-28

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Il mistero nascosto da secoli, ora è manifestato ai santi.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossèsi

Fratelli,/ sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi/ e do compimento a ciò che,/ dei patimenti di Cristo,/ manca nella mia carne,/ a favore del suo corpo/ che è la Chiesa.//
Di essa sono diventato ministro,/ secondo la missione affidatami da Dio verso di voi/ di portare a compimento la parola di Dio,/ il mistero nascosto da secoli e da generazioni,/ ma ora manifestato ai suoi santi.//
A loro/ Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di questo mistero/ in mezzo alle genti:/ Cristo in voi,/ speranza della gloria.// È lui infatti che noi annunciamo,/ ammonendo ogni uomo/ e istruendo ciascuno con ogni sapienza,/ per rendere ogni uomo/ perfetto in Cristo.

Vangelo
Lc 10,38-42

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Marta lo ospitò. Maria ha scelto la parte migliore.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

11 luglio 2010 – XV del Tempo Ordinario – Anno C – Letture in mp3

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Prima lettura
Dt 30,10-14

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Questa parola è molto vicina a te, perché tu la metta in pratica.

Dal libro del Deuteronòmio

Mosè parlò al popolo dicendo:/
«Obbedirai alla voce del Signore,/ tuo Dio,/ osservando i suoi comandi e i suoi decreti,/ scritti in questo libro della legge,/ e ti convertirai al Signore,/ tuo Dio,/ con tutto il cuore/ e con tutta l’anima.//
Questo comando che oggi ti ordino/ non è troppo alto per te,/ né troppo lontano da te.// Non è nel cielo,/ perché tu dica:/ “Chi salirà per noi in cielo,/ per prendercelo e farcelo udire,/ affinché possiamo eseguirlo?”.// Non è di là dal mare,/ perché tu dica:/ “Chi attraverserà per noi il mare,/ per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?”. Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 18

Rit.:I precetti del Signore fanno gioire il cuore.

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante.

Seconda lettura
Col 1,15-20

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Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossèsi

Cristo Gesù/ è immagine del Dio invisibile,/
primogenito di tutta la creazione,/
perché in lui/ furono create tutte le cose/
nei cieli/ e sulla terra,/
quelle visibili/ e quelle invisibili:/
Troni,/ Dominazioni,/
Principati/ e Potenze.//
Tutte le cose sono state create
per mezzo di lui/ e in vista di lui.//
Egli è prima di tutte le cose/
e tutte in lui sussistono.//
Egli è anche il capo del corpo,/ della Chiesa.//
Egli è principio,/
primogenito di quelli che risorgono dai morti,/
perché sia lui/ ad avere il primato/ su tutte le cose.//
È piaciuto infatti a Dio/
che abiti in lui tutta la pienezza/
e che per mezzo di lui/ e in vista di lui/
siano riconciliate tutte le cose,/
avendo pacificato con il sangue della sua croce/
sia le cose che stanno sulla terra,/
sia quelle che stanno nei cieli.

Vangelo
Lc 10,25-37

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Chi è il mio prossimo?

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».

4 luglio 2010 – XIV del Tempo Ordinario – Anno C – Letture in mp3

Prima lettura
Is 66,10-14

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Io farò scorrere verso di essa, come un fiume, la pace.

Dal libro del profeta Isaìa

Rallegratevi con Gerusalemme,/
esultate per essa/ tutti voi che l’amate.//
Sfavillate con essa di gioia/
tutti voi che per essa eravate in lutto.//
Così sarete allattati/ e vi sazierete
al seno delle sue consolazioni;/
succhierete e vi delizierete/
al petto della sua gloria.//
Perché così dice il Signore:/
«Ecco,/ io farò scorrere verso di essa,/
come un fiume,/ la pace;//
come un torrente in piena,/ la gloria delle genti.//
Voi sarete allattati e portati in braccio,/
e sulle ginocchia/ sarete accarezzati.//
Come una madre consola un figlio,/
così io vi consolerò;/
a Gerusalemme sarete consolati.//
Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore,//
le vostre ossa saranno rigogliose come l’erba.//
La mano del Signore/ si farà conoscere ai suoi servi».

Salmo responsoriale
(di norma, deve venire eseguito in canto)
Sal 65

Rit.:Acclamate Dio, voi tutti della terra.

Acclamate Dio, voi tutti della terra,
cantate la gloria del suo nome,
dategli gloria con la lode.
Dite a Dio: «Terribili sono le tue opere!».

«A te si prostri tutta la terra,
a te canti inni, canti al tuo nome».
Venite e vedete le opere di Dio,
terribile nel suo agire sugli uomini.

Egli cambiò il mare in terraferma;
passarono a piedi il fiume:
per questo in lui esultiamo di gioia.
Con la sua forza domina in eterno.

Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio,
e narrerò quanto per me ha fatto.
Sia benedetto Dio,
che non ha respinto la mia preghiera,
non mi ha negato la sua misericordia.

Seconda lettura
Gal 6,14-18

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Porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Fratelli,/ quanto a me/ non ci sia altro vanto/ che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo,/ per mezzo della quale/ il mondo per me è stato crocifisso,/ come io per il mondo.//
Non è infatti la circoncisione che conta,/ né la non circoncisione,/ ma l’essere nuova creatura.// E su quanti seguiranno questa norma/ sia pace e misericordia,/ come su tutto l’Israele di Dio.//
D’ora innanzi/ nessuno mi procuri fastidi:/ io porto le stigmate di Gesù/ sul mio corpo.//
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito,/ fratelli./ Amen.

Vangelo
Lc 10,1-12.17-20

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La vostra pace scenderà su di lui.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».
I settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome». Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e sopra tutta la potenza del nemico: nulla potrà danneggiarvi. Non rallegratevi però perché i demòni si sottomettono a voi; rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli».

27 giugno 2010 – XIII del Tempo Ordinario – Anno C – Letture in mp3

Prima lettura
1Re 19,16.19-21

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Eliseo si alzò e seguì Elìa.

Dal primo libro dei Re

In quei giorni,/ il Signore disse a Elìa:/ «Ungerai Eliseo,/ figlio di Safat,/ di Abel-Mecolà,/ come profeta al tuo posto».//
Partito di lì,/ Elìa trovò Eliseo,/ figlio di Safat.// Costui arava con dodici paia di buoi davanti a sé,/ mentre egli stesso guidava il dodicesimo.// Elìa,/ passandogli vicino,/ gli gettò addosso il suo mantello.//
Quello lasciò i buoi/ e corse dietro a Elìa,/ dicendogli:/ «Andrò a baciare mio padre e mia madre,/ poi ti seguirò».// Elìa disse:/ «Va’ e torna,/ perché sai che cosa ho fatto per te».//
Allontanatosi da lui,/ Eliseo prese un paio di buoi e li uccise;/ con la legna del giogo dei buoi fece cuocere la carne/ e la diede al popolo,/ perché la mangiasse.// Quindi si alzò/ e seguì Elìa,/ entrando al suo servizio.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 15

Rit.:Sei tu, Signore, l’unico mio bene.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

Seconda lettura
Gal 5,1.13-18

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Siete stati chiamati alla libertà.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Fratelli,/ Cristo ci ha liberati per la libertà!// State dunque saldi/ e non lasciatevi imporre di nuovo/ il giogo della schiavitù.//
Voi infatti,/ fratelli,/ siete stati chiamati a libertà.// Che questa libertà/ non divenga però un pretesto per la carne;/ mediante l’amore siate invece a servizio/ gli uni degli altri.// Tutta la Legge infatti/ trova la sua pienezza in un solo precetto:/ «Amerai il tuo prossimo/ come te stesso».// Ma se vi mordete e vi divorate a vicenda,/ badate almeno/ di non distruggervi del tutto/ gli uni gli altri!//
Vi dico dunque:/ camminate secondo lo Spirito/ e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne.// La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito/ e lo Spirito ha desideri contrari alla carne;/ queste cose si oppongono a vicenda,/ sicché voi non fate/ quello che vorreste.//
Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito,/ non siete/ sotto la Legge.

Vangelo
Lc 9,51-62

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Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme. Ti seguirò ovunque tu vada.

+ Dal Vangelo secondo Luca

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.
Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».

Il ministero del Lettore

Una brevissima riflessione sul

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Ministero del Lettore, nel sito della Basilica di San Babila di Milano.

20 giugno 2010 – XII del Tempo Ordinario – Anno C – Letture in mp3

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Prima lettura
Zc 12,10-11;13,1

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Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto (Gv 19, 37).

Dal libro del profeta Zaccarìa

Così dice il Signore:/
«Riverserò sopra la casa di Davide/ e sopra gli abitanti di Gerusalemme/ uno spirito di grazia e di consolazione:/ guarderanno a me,/ colui che hanno trafitto.// Ne faranno il lutto come si fa il lutto per un figlio unico,/ lo piangeranno/ come si piange il primogenito.//
In quel giorno/ grande sarà il lamento a Gerusalemme,/ simile al lamento di Adad-Rimmon/ nella pianura di Meghiddo.//
In quel giorno/ vi sarà per la casa di Davide e per gli abitanti di Gerusalemme/ una sorgente zampillante/ per lavare il peccato/ e l’impurità».

Salmo responsoriale
Sal 62

Rit.:Ha sete di te, Signore, l’anima mia.

O Dio, tu sei il mio Dio,
dall’aurora io ti cerco,
ha sete di te l’anima mia,
desidera te la mia carne
in terra arida, assetata, senz’acqua.

Così nel santuario ti ho contemplato,
guardando la tua potenza e la tua gloria.
Poiché il tuo amore vale più della vita,
le mie labbra canteranno la tua lode.

Così ti benedirò per tutta la vita:
nel tuo nome alzerò le mie mani.
Come saziato dai cibi migliori,
con labbra gioiose ti loderà la mia bocca.

Quando penso a te che sei stato il mio aiuto,
esulto di gioia all’ombra delle tue ali.
A te si stringe l’anima mia:
la tua destra mi sostiene.

Seconda lettura
Gal 3,26-29

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Quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Fratelli,/ tutti voi siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù,/ poiché quanti siete stati battezzati in Cristo/ vi siete rivestiti di Cristo.//
Non c’è Giudeo né Greco;/ non c’è schiavo né libero;/ non c’è maschio e femmina,/ perché tutti voi siete uno/ in Cristo Gesù.//
Se appartenete a Cristo,/ allora siete discendenza di Abramo,/ eredi/ secondo la promessa.

Vangelo
Lc 9,18-24

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Tu sei il Cristo di Dio. Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto.

+ Dal Vangelo secondo Luca

Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».
Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà».

13 giugno 2010 – XIma del Tempo Ordinario – Anno C – Letture in mp3

Prima lettura
2Sam 12,7-10.13

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Il Signore ha rimosso il tuo peccato: tu non morirai.

Dal secondo libro di Samuèle

In quei giorni,/ Natan disse a Davide:/ «Così dice il Signore,/ Dio d’Israele:/ Io ti ho unto re d’Israele/ e ti ho liberato dalle mani di Saul,/ ti ho dato la casa del tuo padrone/ e ho messo nelle tue braccia le donne del tuo padrone,/ ti ho dato la casa d’Israele e di Giuda e,/ se questo fosse troppo poco,/ io vi aggiungerei anche altro.//
Perché dunque hai disprezzato la parola del Signore,/ facendo ciò che è male ai suoi occhi?// Tu hai colpito di spada Urìa l’Ittìta,/ hai preso in moglie la moglie sua/ e lo hai ucciso/ con la spada degli Ammonìti.//
Ebbene,/ la spada non si allontanerà mai dalla tua casa,/ poiché tu mi hai disprezzato/ e hai preso in moglie la moglie di Urìa l’Ittìta».//
Allora Davide disse a Natan:/ «Ho peccato contro il Signore!».// Natan rispose a Davide:/ «Il Signore ha rimosso il tuo peccato:/ tu non morirai».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 31

Rit.: Togli, Signore, la mia colpa e il mio peccato.

Beato l’uomo a cui è tolta la colpa
e coperto il peccato.
Beato l’uomo a cui Dio non imputa il delitto
e nel cui spirito non è inganno.

Ti ho fatto conoscere il mio peccato,
non ho coperto la mia colpa.
Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità»
e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato.

Tu sei il mio rifugio, mi liberi dall’angoscia,
mi circondi di canti di liberazione.
Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti!
Voi tutti, retti di cuore, gridate di gioia!

Seconda lettura
Gal 2,16.19-21

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Non vivo più io, ma Cristo vive in me.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati

Fratelli,/ sapendo che l’uomo non è giustificato per le opere della Legge/ ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo,/ abbiamo creduto anche noi in Cristo Gesù/ per essere giustificati per la fede in Cristo/ e non per le opere della Legge;/ poiché per le opere della Legge/ non verrà mai giustificato nessuno.//
In realtà/ mediante la Legge io sono morto alla Legge,/ affinché io viva per Dio.// Sono stato crocifisso con Cristo,/ e non vivo più io,/ ma Cristo vive in me.// E questa vita,/ che io vivo nel corpo,/ la vivo nella fede del Figlio di Dio,/ che mi ha amato/ e ha consegnato se stesso per me.//
Dunque non rendo vana la grazia di Dio;/ infatti,/ se la giustificazione viene dalla Legge,/ Cristo è morto invano.

Vangelo
Lc 7,36-8,3

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Sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo.
Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!».
Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene».

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E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco».
Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».
In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

30 maggio 2010 – Santissima Trinità – Anno C – Letture in mp3

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Prima lettura
Pr 8,22-31

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Prima che la terra fosse, già la Sapienza era generata.

Dal libro dei Proverbi

Così parla la Sapienza di Dio:
«Il Signore mi ha creato come inizio della sua attività,
prima di ogni sua opera, all’origine.
Dall’eternità sono stata formata,
fin dal principio, dagli inizi della terra.
Quando non esistevano gli abissi, io fui generata,
quando ancora non vi erano le sorgenti cariche d’acqua;
prima che fossero fissate le basi dei monti,
prima delle colline, io fui generata,
quando ancora non aveva fatto la terra e i campi
né le prime zolle del mondo.
Quando egli fissava i cieli, io ero là;
quando tracciava un cerchio sull’abisso,
quando condensava le nubi in alto,
quando fissava le sorgenti dell’abisso,
quando stabiliva al mare i suoi limiti,
così che le acque non ne oltrepassassero i confini,
quando disponeva le fondamenta della terra,
io ero con lui come artefice
ed ero la sua delizia ogni giorno:
giocavo davanti a lui in ogni istante,
giocavo sul globo terrestre,
ponendo le mie delizie tra i figli dell’uomo».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 8

Rit.:O Signore, quanto è mirabile il tuo nome su tutta la terra!

Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,
che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell’uomo, perché te ne curi?

Davvero l’hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.
Gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi.

Tutte le greggi e gli armenti
e anche le bestie della campagna,
gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
ogni essere che percorre le vie dei mari.

Seconda lettura
Rm 5,1-5

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Andiamo a Dio per mezzo di Cristo, nella carità diffusa in noi dallo Spirito.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio.
E non solo: ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza.
La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.

Vangelo
Gv 16,12-15

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Tutto quello che il Padre possiede è mio; lo Spirito prenderà del mio e ve lo annuncerà.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».