7 aprile 2013 – II di Pasqua o della Divina Misericordia – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
At 5,12-16

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Venivano aggiunti credenti al Signore, una moltitudine di uomini e di donne.

Dagli Atti degli Apostoli

Molti segni e prodigi avvenivano fra il popolo/ per opera degli apostoli.// Tutti erano soliti stare insieme nel portico di Salomone;/ nessuno degli altri osava associarsi a loro,/ ma il popolo li esaltava.//
Sempre più,/ però,/ venivano aggiunti credenti al Signore,/ una moltitudine di uomini e di donne,/ tanto che portavano gli ammalati persino nelle piazze,/ ponendoli su lettucci e barelle,/ perché,/ quando Pietro passava,/ almeno la sua ombra/ coprisse qualcuno di loro.//
Anche la folla delle città vicine a Gerusalemme accorreva,/ portando malati/ e persone tormentate da spiriti impuri,/ e tutti/ venivano guariti.

Salmo responsoriale
(di norma, deve venire eseguito in canto)
Sal 117

Rit.:Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre.

Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».
Dica la casa di Aronne:
«Il suo amore è per sempre».
Dicano quelli che temono il Signore:
«Il suo amore è per sempre».

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!

Ti preghiamo, Signore: Dona la salvezza!
Ti preghiamo, Signore: Dona la vittoria!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore.
Vi benediciamo dalla casa del Signore.
Il Signore è Dio, egli ci illumina.

Seconda lettura
Ap 1,9-11.12-13.17-19

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Ero morto, ma ora vivo per sempre.

Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo

Io,/ Giovanni,/ vostro fratello e compagno nella tribolazione,/ nel regno e nella perseveranza in Gesù,/ mi trovavo nell’isola chiamata Patmos/ a causa della parola di Dio/ e della testimonianza di Gesù.//
Fui preso dallo Spirito nel giorno del Signore/ e udii dietro di me una voce potente,/ come di tromba,/ che diceva:/ «Quello che vedi,/ scrivilo in un libro/ e mandalo alle sette Chiese».//
Mi voltai per vedere la voce che parlava con me,/ e appena voltato vidi sette candelabri d’oro/ e,/ in mezzo ai candelabri,/ uno simile a un Figlio d’uomo,/ con un abito lungo fino ai piedi/ e cinto al petto con una fascia d’oro.//
Appena lo vidi,/ caddi ai suoi piedi come morto.// Ma egli,/ posando su di me la sua destra,/ disse:/ «Non temere!/ Io sono il Primo e l’Ultimo,/ e il Vivente.// Ero morto,/ ma ora vivo per sempre/ e ho le chiavi della morte e degli inferi.// Scrivi dunque le cose che hai visto,/ quelle presenti/ e quelle che devono accadere in seguito».

 

Canto al Vangelo (Gv 20,29)
Alleluia, alleluia.
Perché mi hai veduto, Tommaso, tu hai creduto;
beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!
Alleluia.

 

Vangelo
Gv 20,19-31

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Otto giorni dopo venne Gesù.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

La sera di quel giorno,/ il primo della settimana,/ mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli/ per timore dei Giudei,/ venne Gesù,/ stette in mezzo/ e disse loro:/ «Pace a voi!».// Detto questo,/ mostrò loro le mani e il fianco.// E i discepoli gioirono/ al vedere il Signore.//
Gesù disse loro di nuovo:/ «Pace a voi!/ Come il Padre ha mandato me,/ anche io mando voi».// Detto questo,/ soffiò/ e disse loro:/ «Ricevete lo Spirito Santo.// A coloro a cui perdonerete i peccati,/ saranno perdonati;// a coloro a cui non perdonerete,/ non saranno perdonati».//
Tommaso,/ uno dei Dodici,/ chiamato Dìdimo,/ non era con loro quando venne Gesù.// Gli dicevano gli altri discepoli:/ «Abbiamo visto il Signore!».// Ma egli disse loro:/ «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi/ e non metto il mio dito nel segno dei chiodi/ e non metto la mia mano nel suo fianco,/ io non credo».//
Otto giorni dopo/ i discepoli erano di nuovo in casa/ e c’era con loro anche Tommaso.// Venne Gesù,/ a porte chiuse,/ stette in mezzo/ e disse:/ «Pace a voi!».// Poi disse a Tommaso:/ «Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani;/ tendi la tua mano e mettila nel mio fianco;/ e non essere incredulo,/ ma credente!».// Gli rispose Tommaso:/ «Mio Signore e mio Dio!».// Gesù gli disse:/ «Perché mi hai veduto,/ tu hai creduto;// beati quelli che non hanno visto/ e hanno creduto!».//
Gesù,/ in presenza dei suoi discepoli,/ fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro.// Ma questi sono stati scritti perché crediate/ che Gesù è il Cristo,/ il Figlio di Dio,/ e perché,/ credendo,/ abbiate la vita nel suo nome.

31 marzo 2013 – VEGLIA PASQUALE – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
Gen 1,1 – 2,2

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Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.

Dal libro della Gènesi

In principio/ Dio creò il cielo e la terra.// La terra era informe e deserta/ e le tenebre ricoprivano l’abisso/ e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.//
Dio disse:/ «Sia la luce!»./ E la luce fu./ Dio vide che la luce era cosa buona/ e Dio separò la luce dalle tenebre.// Dio chiamò la luce giorno,/ mentre chiamò le tenebre notte./ E fu sera e fu mattina:/ giorno primo.//
Dio disse:/ «Sia un firmamento in mezzo alle acque/ per separare le acque dalle acque».// Dio fece il firmamento e separò le acque che sono sotto il firmamento/ dalle acque che sono sopra il firmamento.// E così avvenne./ Dio chiamò il firmamento cielo./ E fu sera e fu mattina:/ secondo giorno.//
Dio disse:/ «Le acque che sono sotto il cielo si raccolgano in un unico luogo/ e appaia l’asciutto»./ E così avvenne./ Dio chiamò l’asciutto terra,/ mentre chiamò la massa delle acque mare.// Dio vide che era cosa buona./ Dio disse:/ «La terra produca germogli,// erbe che producono seme e alberi da frutto, che fanno sulla terra frutto con il seme,/ ciascuno secondo la propria specie».// E così avvenne./ E la terra produsse germogli,/ erbe che producono seme,/ ciascuna secondo la propria specie,/ e alberi che fanno ciascuno frutto con il seme,/ secondo la propria specie./ Dio vide che era cosa buona./ E fu sera e fu mattina:/ terzo giorno.//
Dio disse:/ «Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo,/ per separare il giorno dalla notte;/ siano segni per le feste,/ per i giorni e per gli anni/ e siano fonti di luce nel firmamento del cielo/ per illuminare la terra».// E così avvenne./ E Dio fece le due fonti di luce grandi:/ la fonte di luce maggiore per governare il giorno/ e la fonte di luce minore per governare la notte,/ e le stelle.// Dio le pose nel firmamento del cielo per illuminare la terra/ e per governare il giorno e la notte/ e per separare la luce dalle tenebre.// Dio vide che era cosa buona./ E fu sera e fu mattina:/ quarto giorno.//
Dio disse:/ «Le acque brùlichino di esseri viventi/ e uccelli volino sopra la terra,/ davanti al firmamento del cielo».// Dio creò i grandi mostri marini/ e tutti gli esseri viventi che guizzano e brùlicano nelle acque,/ secondo la loro specie,/ e tutti gli uccelli alati,/ secondo la loro specie.// Dio vide che era cosa buona./ Dio li benedisse:/ «Siate fecondi e moltiplicatevi/ e riempite le acque dei mari;/ gli uccelli si moltìplichino sulla terra».// E fu sera e fu mattina:/ quinto giorno.//
Dio disse:/ «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie:/ bestiame,/ rettili e animali selvatici,/ secondo la loro specie»./ E così avvenne./ Dio fece gli animali selvatici,/ secondo la loro specie,/ il bestiame,/ secondo la propria specie,/ e tutti i rettili del suolo,/ secondo la loro specie.// Dio vide che era cosa buona.//
Dio disse:/ «Facciamo l’uomo a nostra immagine,/ secondo la nostra somiglianza:/ dòmini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo,/ sul bestiame,/ su tutti gli animali selvatici/ e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».//
E Dio creò l’uomo a sua immagine;/
a immagine di Dio lo creò:/
maschio e femmina li creò.//
Dio li benedisse e Dio disse loro:/
«Siate fecondi e moltiplicatevi,/
riempite la terra e soggiogatela,/
dominate sui pesci del mare/ e sugli uccelli del cielo/
e su ogni essere vivente che striscia sulla terra».//
Dio disse:/ «Ecco,/ io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra,/ e ogni albero fruttifero che produce seme:/ saranno il vostro cibo.// A tutti gli animali selvatici,/ a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita,/ io do in cibo ogni erba verde».// E così avvenne./ Dio vide quanto aveva fatto,/ ed ecco,/ era cosa molto buona.// E fu sera e fu mattina:/ sesto giorno.///
Così furono portati a compimento il cielo e la terra/ e tutte le loro schiere.// Dio,/ nel settimo giorno,/ portò a compimento il lavoro che aveva fatto/ e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro che aveva fatto.

Salmo responsoriale
Sal 103
Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Sei rivestito di maestà e di splendore,
avvolto di luce come di un manto.

Egli fondò la terra sulle sue basi:
non potrà mai vacillare.
Tu l’hai coperta con l’oceano come una veste;
al di sopra dei monti stavano le acque.

Tu mandi nelle valli acque sorgive
perché scorrano tra i monti.
In alto abitano gli uccelli del cielo
e cantano tra le fronde.

Dalle tue dimore tu irrighi i monti,
e con il frutto delle tue opere si sazia la terra.
Tu fai crescere l’erba per il bestiame
e le piante che l’uomo coltiva
per trarre cibo dalla terra.

Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.
Benedici il Signore, anima mia.

Seconda lettura
Gen 22,1-18

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Il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fede

Dal libro della Gènesi

In quei giorni,/ Dio mise alla prova Abramo e gli disse:/ «Abramo!»./ Rispose:/ «Eccomi!»./ Riprese:/ «Prendi tuo figlio,/ il tuo unigenito che ami,/ Isacco,/ va’ nel territorio di Mòria/ e offrilo in olocausto su di un monte/ che io ti indicherò».//
Abramo si alzò di buon mattino,/ sellò l’asino,/ prese con sé due servi e il figlio Isacco,/ spaccò la legna per l’olocausto/ e si mise in viaggio verso il luogo che Dio gli aveva indicato.// Il terzo giorno Abramo alzò gli occhi/ e da lontano vide quel luogo.// Allora Abramo disse ai suoi servi:/ «Fermatevi qui con l’asino;/ io e il ragazzo andremo fin lassù,/ ci prostreremo e poi ritorneremo da voi».// Abramo prese la legna dell’olocausto/ e la caricò sul figlio Isacco,/ prese in mano il fuoco e il coltello,/ poi proseguirono tutti e due insieme.//
Isacco si rivolse al padre Abramo e disse:/ «Padre mio!»./ Rispose:/ «Eccomi,/ figlio mio»./ Riprese:/ «Ecco qui il fuoco e la legna,/ ma dov’è l’agnello per l’olocausto?».// Abramo rispose:/ «Dio stesso si provvederà l’agnello per l’olocausto,/ figlio mio!».// Proseguirono tutti e due insieme./ Così arrivarono al luogo che Dio gli aveva indicato;/ qui Abramo costruì l’altare,/ collocò la legna,/ legò suo figlio Isacco/ e lo depose sull’altare,/ sopra la legna.// Poi Abramo stese la mano/ e prese il coltello per immolare suo figlio.//
Ma l’angelo del Signore lo chiamò dal cielo/ e gli disse:/ «Abramo,/ Abramo!».// Rispose:/ «Eccomi!»./ L’angelo disse:/ «Non stendere la mano contro il ragazzo/ e non fargli niente!/ Ora so che tu temi Dio/ e non mi hai rifiutato tuo figlio,/ il tuo unigenito».//
Allora Abramo alzò gli occhi e vide un ariete,/ impigliato con le corna in un cespuglio.// Abramo andò a prendere l’ariete/ e lo offrì in olocausto invece del figlio.//
Abramo chiamò quel luogo «Il Signore vede»;/ perciò oggi si dice:/ «Sul monte il Signore si fa vedere».//
L’angelo del Signore chiamò dal cielo Abramo per la seconda volta/ e disse:/ «Giuro per me stesso,/ oracolo del Signore:/ perché tu hai fatto questo/ e non hai risparmiato tuo figlio,/ il tuo unigenito,/ io ti colmerò di benedizioni e renderò molto numerosa la tua discendenza,/ come le stelle del cielo/ e come la sabbia che è sul lido del mare;/ la tua discendenza si impadronirà delle città dei nemici.// Si diranno benedette nella tua discendenza tutte le nazioni della terra,/ perché tu hai obbedito alla mia voce».

Salmo responsoriale
Sal 15
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.

Terza lettura
Es 14,15- 15,1

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Gli Israeliti camminarono sull’asciutto in mezzo al mare.

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni,/ il Signore disse a Mosè:/ «Perché gridi verso di me?/ Ordina agli Israeliti di riprendere il cammino.// Tu intanto alza il bastone,/ stendi la mano sul mare e dividilo,/ perché gli Israeliti entrino nel mare all’asciutto.// Ecco,/ io rendo ostinato il cuore degli Egiziani,/ così che entrino dietro di loro/ e io dimostri la mia gloria sul faraone e tutto il suo esercito,/ sui suoi carri e sui suoi cavalieri.// Gli Egiziani sapranno che io sono il Signore,/ quando dimostrerò la mia gloria contro il faraone,/ i suoi carri e i suoi cavalieri».//
L’angelo di Dio,/ che precedeva l’accampamento d’Israele,/ cambiò posto e passò indietro.// Anche la colonna di nube si mosse/ e dal davanti passò dietro.// Andò a porsi tra l’accampamento degli Egiziani e quello d’Israele.// La nube era tenebrosa per gli uni,/ mentre per gli altri illuminava la notte;/ così gli uni non poterono avvicinarsi agli altri durante tutta la notte.//
Allora Mosè stese la mano sul mare./ E il Signore durante tutta la notte risospinse il mare con un forte vento d’oriente,/ rendendolo asciutto;/ le acque si divisero.// Gli Israeliti entrarono nel mare sull’asciutto,/ mentre le acque erano per loro un muro/ a destra e a sinistra.// Gli Egiziani li inseguirono,/ e tutti i cavalli del faraone,/ i suoi carri e i suoi cavalieri entrarono dietro di loro/ in mezzo al mare.//
Ma alla veglia del mattino il Signore,/ dalla colonna di fuoco e di nube,/ gettò uno sguardo sul campo degli Egiziani/ e lo mise in rotta.// Frenò le ruote dei loro carri,/ così che a stento riuscivano a spingerle.// Allora gli Egiziani dissero:/ «Fuggiamo di fronte a Israele,/ perché il Signore combatte per loro/ contro gli Egiziani!».//
Il Signore disse a Mosè:/ «Stendi la mano sul mare:/ le acque si riversino sugli Egiziani,/ sui loro carri e i loro cavalieri».// Mosè stese la mano sul mare e il mare,/ sul far del mattino,/ tornò al suo livello consueto,/ mentre gli Egiziani,/ fuggendo,/ gli si dirigevano contro.// Il Signore li travolse così in mezzo al mare.// Le acque ritornarono e sommersero i carri e i cavalieri di tutto l’esercito del faraone,/ che erano entrati nel mare dietro a Israele:/ non ne scampò neppure uno.// Invece gli Israeliti avevano camminato sull’asciutto in mezzo al mare,/ mentre le acque erano per loro un muro/ a destra e a sinistra.
In quel giorno il Signore salvò Israele dalla mano degli Egiziani, e Israele vide gli Egiziani morti sulla riva del mare; Israele vide la mano potente con la quale il Signore aveva agito contro l’Egitto, e il popolo temette il Signore e credette in lui e in Mosè suo servo.
Allora Mosè e gli Israeliti cantarono questo canto al Signore e dissero:

Salmo responsoriale
Es 15,1-7a.17-18
Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria!

«Voglio cantare al Signore,
perché ha mirabilmente trionfato:
cavallo e cavaliere
ha gettato nel mare.
Mia forza e mio canto è il Signore,
egli è stato la mia salvezza.
È il mio Dio: lo voglio lodare,
il Dio di mio padre: lo voglio esaltare!

Il Signore è un guerriero,
Signore è il suo nome.
I carri del faraone e il suo esercito
li ha scagliati nel mare;
i suoi combattenti scelti
furono sommersi nel Mar Rosso.

Gli abissi li ricoprirono,
sprofondarono come pietra.
La tua destra, Signore,
è gloriosa per la potenza,
la tua destra, Signore,
annienta il nemico.

Tu lo fai entrare e lo pianti
sul monte della tua eredità,
luogo che per tua dimora,
Signore, hai preparato,
santuario che le tue mani,
Signore, hanno fondato.
Il Signore regni
in eterno e per sempre!».

Quarta lettura
Is 54,5-14

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Con affetto perenne il Signore, tuo redentore, ha avuto pietà di te

Dal libro del profeta Isaìa

Tuo sposo è il tuo creatore,/
Signore degli eserciti è il suo nome;/
tuo redentore è il Santo d’Israele,/
è chiamato Dio di tutta la terra.//

Come una donna abbandonata
e con l’animo afflitto,/ ti ha richiamata il Signore.//
Viene forse ripudiata la donna sposata in gioventù?/
– dice il tuo Dio.//
Per un breve istante ti ho abbandonata,/
ma ti raccoglierò con immenso amore.//
In un impeto di collera/
ti ho nascosto per un poco il mio volto;/
ma con affetto perenne
ho avuto pietà di te,/
dice il tuo redentore,/ il Signore.//

Ora è per me come ai giorni di Noè,/
quando giurai/ che non avrei più riversato
le acque di Noè sulla terra;/
così ora giuro di non più adirarmi con te/
e di non più minacciarti.//
Anche se i monti si spostassero/ e i colli vacillassero,/
non si allontanerebbe da te il mio affetto,/
né vacillerebbe/ la mia alleanza di pace,/
dice il Signore/ che ti usa misericordia.//

Afflitta,/ percossa dal turbine,/ sconsolata,/
ecco io pongo sullo stibio le tue pietre/
e sugli zaffìri pongo le tue fondamenta.//
Farò di rubini la tua merlatura,/
le tue porte saranno di berilli,/
tutta la tua cinta/ sarà di pietre preziose.//

Tutti i tuoi figli/ saranno discepoli del Signore,/
grande sarà la prosperità dei tuoi figli;/
sarai fondata sulla giustizia.//
Tieniti lontana dall’oppressione,/ perché non dovrai temere,/
dallo spavento,/ perché non ti si accosterà.

Salmo responsoriale
Sal 29
Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.

Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,
non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.
Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,
mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa.

Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,
della sua santità celebrate il ricordo,
perché la sua collera dura un istante,
la sua bontà per tutta la vita.
Alla sera ospite è il pianto
e al mattino la gioia.

Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza;
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.

Quinta lettura
Is 55,1-11

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Venite a me e vivrete; stabilirò per voi un’alleanza eterna

Dal libro del profeta Isaìa

Così dice il Signore:/
«O voi tutti assetati,/ venite all’acqua,/
voi che non avete denaro,/ venite;/
comprate e mangiate;/ venite,/ comprate
senza denaro,/ senza pagare,/ vino e latte./
Perché spendete denaro per ciò che non è pane,/
il vostro guadagno/ per ciò che non sazia?/
Su,/ ascoltatemi e mangerete cose buone/
e gusterete cibi succulenti.//
Porgete l’orecchio e venite a me,/
ascoltate e vivrete.//
Io stabilirò per voi un’alleanza eterna,/
i favori assicurati a Davide.//
Ecco,/ l’ho costituito testimone fra i popoli,/
principe e sovrano sulle nazioni.//
Ecco,/ tu chiamerai gente che non conoscevi;/
accorreranno a te/ nazioni che non ti conoscevano
a causa del Signore,/ tuo Dio,/
del Santo d’Israele,/ che ti onora.//
Cercate il Signore,/ mentre si fa trovare,/
invocàtelo,/ mentre è vicino.//
L’empio abbandoni la sua via/
e l’uomo iniquo i suoi pensieri;/
ritorni al Signore/ che avrà misericordia di lui/
e al nostro Dio/ che largamente perdona.//
Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri,/
le vostre vie/ non sono le mie vie./ Oracolo del Signore.//
Quanto il cielo sovrasta la terra,/
tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,/
i miei pensieri/ sovrastano i vostri pensieri.//
Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo/
e non vi ritornano/ senza avere irrigato la terra,/
senza averla fecondata e fatta germogliare,/
perché dia il seme a chi semina/
e il pane a chi mangia,/
così sarà della mia parola/ uscita dalla mia bocca:/
non ritornerà a me senza effetto,/
senza aver operato ciò che desidero/
e senza aver compiuto/ ciò per cui l’ho mandata».

Salmo responsoriale
Is 12,2-6
Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.

Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.

Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.

Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele.

Sesta lettura
Bar 3,9-15.32 – 4,4

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Cammina allo splendore della luce del Signore

Dal libro del profeta Baruc

Ascolta,/ Israele,/ i comandamenti della vita,/
porgi l’orecchio per conoscere la prudenza.//
Perché,/ Israele?/ Perché ti trovi in terra nemica/
e sei diventato vecchio in terra straniera?/
Perché ti sei contaminato con i morti/
e sei nel numero di quelli che scendono negli inferi?//
Tu hai abbandonato la fonte della sapienza!//
Se tu avessi camminato nella via di Dio,/
avresti abitato per sempre nella pace.//
Impara dov’è la prudenza,/
dov’è la forza,/ dov’è l’intelligenza,/
per comprendere anche/ dov’è la longevità e la vita,/
dov’è la luce degli occhi/ e la pace.//
Ma chi ha scoperto la sua dimora,/
chi è penetrato nei suoi tesori?//
Ma colui che sa tutto,/ la conosce/
e l’ha scrutata con la sua intelligenza,/
colui che ha formato la terra per sempre/
e l’ha riempita di quadrupedi,/
colui che manda la luce/ ed essa corre,/
l’ha chiamata,/ ed essa gli ha obbedito con tremore.//
Le stelle hanno brillato nei loro posti di guardia/
e hanno gioito;//
egli le ha chiamate ed hanno risposto:/ «Eccoci!»,/
e hanno brillato di gioia/ per colui che le ha create.//
Egli è il nostro Dio,/
e nessun altro può essere confrontato con lui.//
Egli ha scoperto ogni via della sapienza/
e l’ha data a Giacobbe,/ suo servo,/
a Israele,/ suo amato.//
Per questo è apparsa sulla terra/
e ha vissuto fra gli uomini.//
Essa è il libro dei decreti di Dio/
e la legge che sussiste in eterno;/
tutti coloro che si attengono ad essa avranno la vita,/
quanti l’abbandonano moriranno.//
Ritorna,/ Giacobbe,/ e accoglila,/
cammina allo splendore della sua luce.//
Non dare a un altro la tua gloria/
né i tuoi privilegi/ a una nazione straniera.//
Beati siamo noi,/ o Israele,/
perché ciò che piace a Dio/ è da noi conosciuto.

Salmo responsoriale
Sal 18
Signore, tu hai parole di vita eterna.

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

Più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante.

Settima lettura
Ez 36,16-17a.18-28

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Vi aspergerò con acqua pura e vi darò un cuore nuovo

Dal libro del profeta Ezechièle

Mi fu rivolta questa parola del Signore:/
«Figlio dell’uomo,/ la casa d’Israele,/ quando abitava la sua terra,/ la rese impura con la sua condotta/ e le sue azioni.// Perciò ho riversato su di loro la mia ira per il sangue che avevano sparso nel paese/ e per gli idoli con i quali l’avevano contaminato.// Li ho dispersi fra le nazioni/ e sono stati dispersi in altri territori:/ li ho giudicati secondo la loro condotta/ e le loro azioni.//
Giunsero fra le nazioni dove erano stati spinti/ e profanarono il mio nome santo,/ perché di loro si diceva:/ “Costoro sono il popolo del Signore/ e tuttavia sono stati scacciati dal suo paese”.// Ma io ho avuto riguardo del mio nome santo,/ che la casa d’Israele aveva profanato/ fra le nazioni presso le quali era giunta.//
Perciò annuncia alla casa d’Israele:/ “Così dice il Signore Dio:/ Io agisco non per riguardo a voi,/ casa d’Israele,/ ma per amore del mio nome santo,/ che voi avete profanato/ fra le nazioni presso le quali siete giunti.// Santificherò il mio nome grande,/ profanato fra le nazioni,/ profanato da voi in mezzo a loro.// Allora le nazioni sapranno che io sono il Signore/ – oracolo del Signore Dio/ –, quando mostrerò la mia santità in voi/ davanti ai loro occhi.//
Vi prenderò dalle nazioni,/ vi radunerò da ogni terra/ e vi condurrò sul vostro suolo.// Vi aspergerò con acqua pura/ e sarete purificati;/ io vi purificherò da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli;/ vi darò un cuore nuovo,/ metterò dentro di voi uno spirito nuovo,/ toglierò da voi il cuore di pietra/ e vi darò un cuore di carne.//
Porrò il mio spirito dentro di voi/ e vi farò vivere secondo le mie leggi/ e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme.// Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri;/ voi sarete il mio popolo/ e io sarò il vostro Dio”».

Salmo responsoriale
Sal 41
Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio.

L’anima mia ha sete di Dio,
del Dio vivente:
quando verrò e vedrò
il volto di Dio? .

Avanzavo tra la folla,
la precedevo fino alla casa di Dio,
fra canti di gioia e di lode
di una moltitudine in festa.

Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora.

Verrò all’altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio.

Oppure (quando si celebra il Battesimo):
Da Is 12, 1-6

Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.

Ecco, Dio è la mia salvezza;
io avrò fiducia, non avrò timore,
perché mia forza e mio canto è il Signore;
egli è stato la mia salvezza.

Attingerete acqua con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,
proclamate fra i popoli le sue opere,
fate ricordare che il suo nome è sublime.

Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,
le conosca tutta la terra.
Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,
perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele. giulivi ed esultate, abitanti di Sion,
perché grande in mezzo a voi è il Santo di Israele.

Epistola
Rm 6,3-11

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Cristo risorto dai morti non muore più.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli,/ non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù,/ siamo stati battezzati nella sua morte?//
Per mezzo del battesimo dunque/ siamo stati sepolti insieme a lui nella morte/ affinché,/ come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre,/ così anche noi possiamo camminare in una vita nuova.// Se infatti siamo stati intimamente uniti a lui/ a somiglianza della sua morte,/ lo saremo anche/ a somiglianza della sua risurrezione.//
Lo sappiamo:/ l’uomo vecchio che è in noi/ è stato crocifisso con lui,/ affinché fosse reso inefficace/ questo corpo di peccato,/ e noi non fossimo più schiavi del peccato.// Infatti chi è morto,/ è liberato dal peccato.//
Ma se siamo morti con Cristo,/ crediamo che anche vivremo con lui,/ sapendo che Cristo,/ risorto dai morti,/ non muore più;/ la morte non ha più potere su di lui.// Infatti egli morì,/ e morì per il peccato una volta per tutte;/ ora invece vive,/ e vive per Dio.// Così anche voi consideratevi morti al peccato,/ ma viventi per Dio,/ in Cristo Gesù.

Salmo responsoriale
Sal 117
Alleluia, alleluia, alleluia.

Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele:
«Il suo amore è per sempre».

La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.

La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.

Vangelo
Lc 24,1-12

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Perché cercate tra i morti colui che è vivo?

+ Dal Vangelo secondo Luca

Il primo giorno della settimana,/ al mattino presto/ [le donne] si recarono al sepolcro,/ portando con sé gli aromi che avevano preparato.// Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro/ e,/ entrate,/ non trovarono il corpo del Signore Gesù.//
Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo,/ ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante.// Le donne,/ impaurite,/ tenevano il volto chinato a terra,/ ma quelli dissero loro:/ «Perché cercate tra i morti colui che è vivo?// Non è qui,/ è risorto.// Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea/ e diceva:/ “Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano ai peccatori,/ sia crocifisso/ e risorga il terzo giorno”».//
Ed esse si ricordarono delle sue parole/ e,/ tornate dal sepolcro,/ annunciarono tutto questo agli Undici/ e a tutti gli altri.// Erano Maria Maddalena,/ Giovanna/ e Maria madre di Giacomo.// Anche le altre,/ che erano con loro,/ raccontavano queste cose agli apostoli.//
Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento/ e non credevano ad esse.// Pietro tuttavia si alzò,/ corse al sepolcro/ e,/ chinatosi,/ vide soltanto i teli.// E tornò indietro,/ pieno di stupore per l’accaduto.

31 marzo 2013 – Domenica di Pasqua – Veglia pasquale – Letture in audio mp3

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Gen 1,1 – 2,2
Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona.

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Gen 22,1-18
Il sacrificio di Abramo, nostro padre nella fede

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Es 14,15- 15,1
Gli Israeliti camminarono sull’asciutto in mezzo al mare.

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Is 54,5-14
Con affetto perenne il Signore, tuo redentore, ha avuto pietà di te

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Is 55,1-11
Venite a me e vivrete; stabilirò per voi un’alleanza eterna

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Bar 3,9-15.32 – 4,4
Cammina allo splendore della luce del Signore

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Ez 36,16-17a.18-28
Vi aspergerò con acqua pura e vi darò un cuore nuovo

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Rm 6,3-11
Cristo risorto dai morti non muore più.

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Lc 24,1-12
Perché cercate tra i morti colui

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che è vivo?

24 marzo 2013 – Domenica delle Palme – Anno C – Letture in audio mp3

Guarda il Lezionario (.pdf – da lachiesa.it)

Prima lettura
Is 50,4-7

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Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi, sapendo di non restare confuso. (Terzo canto del Servo del Signore)

Dal libro del profeta Isaìa

Il Signore Dio/ mi ha dato una lingua da discepolo,/
perché io sappia indirizzare una parola/ allo sfiduciato.//
Ogni mattina fa attento il mio orecchio/
perché io ascolti come i discepoli.//
Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio//
e io non ho opposto resistenza,/
non mi sono tirato indietro.//
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori,/
le mie guance/ a coloro che mi strappavano la barba;/
non ho sottratto la faccia
agli insulti e agli sputi.//
Il Signore Dio mi assiste,/
per questo non resto svergognato,/
per questo rendo la mia faccia/ dura come pietra,/
sapendo/ di non restare confuso.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)

Sal 21

Rit.:Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:
«Si rivolga al Signore; lui lo liberi,
lo porti in salvo, se davvero lo ama!».

Un branco di cani mi circonda,
mi accerchia una banda di malfattori;
hanno scavato le mie mani e i miei piedi.
Posso contare tutte le mie ossa.

Si dividono le mie vesti,
sulla mia tunica gettano la sorte.
Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, vieni presto in mio aiuto.

Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all’assemblea.
Lodate il Signore, voi suoi fedeli,
gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,
lo tema tutta la discendenza d’Israele.

Seconda lettura
Fil 2,6-11

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Cristo umiliò se stesso, per questo Dio lo esaltò.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Cristo Gesù,/ pur essendo nella condizione di Dio,/
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,/
ma svuotò se stesso/
assumendo una condizione di servo,/
diventando simile agli uomini.//
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,/
umiliò se stesso/
facendosi obbediente fino alla morte/
e a una morte di croce.//
Per questo Dio lo esaltò/
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,/
perché nel nome di Gesù/
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli,/ sulla terra/ e sotto terra,/
e ogni lingua proclami:/
«Gesù Cristo è Signore!»,/
a gloria di Dio Padre.

 

Canto al Vangelo (Fil 2,8-9)
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

 

 

 

Vangelo
Lc 22,14-23,56

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La passione del Signore.

+ Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Luca

– Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione
Quando venne l’ora, [Gesù] prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse loro: «Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, perché io vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio». E, ricevuto un calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e fatelo passare tra voi, perché io vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non verrà il regno di Dio».

– Fate questo in memoria di me
Poi prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me». E, dopo aver cenato, fece lo stesso con il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi».

– Guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito!
«Ma ecco, la mano di colui che mi tradisce è con me, sulla tavola. Il Figlio dell’uomo se ne va, secondo quanto è stabilito, ma guai a quell’uomo dal quale egli viene tradito!». Allora essi cominciarono a domandarsi l’un l’altro chi di loro avrebbe fatto questo.

– Io sto in mezzo a voi come colui che serve
E nacque tra loro anche una discussione: chi di loro fosse da considerare più grande. Egli disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno potere su di esse sono chiamati benefattori. Voi però non fate così; ma chi tra voi è più grande diventi come il più giovane, e chi governa come colui che serve. Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve. Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove e io preparo per voi un regno, come il Padre mio l’ha preparato per me, perché mangiate e beviate alla mia mensa nel mio regno. E siederete in trono a giudicare le dodici tribù di Israele.

– Tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli
Simone, Simone, ecco: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli». E Pietro gli disse: «Signore, con te sono pronto ad andare anche in prigione e alla morte». Gli rispose: «Pietro, io ti dico: oggi il gallo non canterà prima che tu, per tre volte, abbia negato di conoscermi».

– Deve compiersi in me questa parola della Scrittura
Poi disse loro: «Quando vi ho mandato senza borsa, né sacca, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?». Risposero: «Nulla». Ed egli soggiunse: «Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così chi ha una sacca; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. Perché io vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: “E fu annoverato tra gli empi”. Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo compimento». Ed essi dissero: «Signore, ecco qui due spade». Ma egli disse: «Basta!».

– Entrato nella lotta, pregava più intensamente
Uscì e andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». Poi si allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicendo: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo. Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione».

– Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell’uomo?
Mentre ancora egli parlava, ecco giungere una folla; colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, li precedeva e si avvicinò a Gesù per baciarlo. Gesù gli disse: «Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell’uomo?». Allora quelli che erano con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?». E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l’orecchio destro. Ma Gesù intervenne dicendo: «Lasciate! Basta così!». E, toccandogli l’orecchio, lo guarì. Poi Gesù disse a coloro che erano venuti contro di lui, capi dei sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: «Come se fossi un ladro siete venuti con spade e bastoni. Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete mai messo le mani su di me; ma questa è l’ora vostra e il potere delle tenebre».

– Uscito fuori, Pietro, pianse amaramente
Dopo averlo catturato, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. Avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno; anche Pietro sedette in mezzo a loro. Una giovane serva lo vide seduto vicino al fuoco e, guardandolo attentamente, disse: «Anche questi era con lui». Ma egli negò dicendo: «O donna, non lo conosco!». Poco dopo un altro lo vide e disse: «Anche tu sei uno di loro!». Ma Pietro rispose: «O uomo, non lo sono!». Passata circa un’ora, un altro insisteva: «In verità, anche questi era con lui; infatti è Galileo». Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E in quell’istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. Allora il Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente.

– Fa’ il profeta! Chi è che ti ha colpito?
E intanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo deridevano e lo picchiavano, gli bendavano gli occhi e gli dicevano: «Fa’ il profeta! Chi è che ti ha colpito?». E molte altre cose dicevano contro di lui, insultandolo.

– Lo condussero davanti al loro Sinedrio
Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i capi dei sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al loro Sinedrio e gli dissero: «Se tu sei il Cristo, dillo a noi». Rispose loro: «Anche se ve lo dico, non mi crederete; se vi interrogo, non mi risponderete. Ma d’ora in poi il Figlio dell’uomo siederà alla destra della potenza di Dio». Allora tutti dissero: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli rispose loro: «Voi stessi dite che io lo sono». E quelli dissero: «Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L’abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca».

– Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna
Tutta l’assemblea si alzò; lo condussero da Pilato e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro popolo, impediva di pagare tributi a Cesare e affermava di essere Cristo re». Pilato allora lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: «Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna». Ma essi insistevano dicendo: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea, fino a qui». Udito ciò, Pilato domandò se quell’uomo era Galileo e, saputo che stava sotto l’autorità di Erode, lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anch’egli a Gerusalemme.

– Erode con i suoi soldati insulta Gesù
Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla. Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano nell’accusarlo. Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata inimicizia.

– Pilato abbandona Gesù alla loro volontà
Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti, le autorità e il popolo, disse loro: «Mi avete portato quest’uomo come agitatore del popolo. Ecco, io l’ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in quest’uomo nessuna delle colpe di cui lo accusate; e neanche Erode: infatti ce l’ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo punito, lo rimetterò in libertà». Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «Togli di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!». Questi era stato messo in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e per omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere.

– Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me
Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato”. Allora cominceranno a dire ai monti: “Cadete su di noi!”, e alle colline: “Copriteci!”. Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?».
Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori.

– Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno
Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno».
Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.

– Costui è il re dei Giudei
Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».

– Oggi con me sarai nel paradiso
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

– Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito
Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò.

(Qui si genuflette e si fa una breve pausa)

Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest’uomo era giusto». Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.

– Giuseppe pone il corpo di Gesù in un sepolcro scavato nella roccia
Ed ecco, vi era un uomo di nome Giuseppe, membro del Sinedrio, buono e giusto. Egli non aveva aderito alla decisione e all’operato degli altri. Era di Arimatèa, una città della Giudea, e aspettava il regno di Dio. Egli si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo depose dalla croce, lo avvolse con un lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia, nel quale nessuno era stato ancora sepolto. Era il giorno della Parascève e già splendevano le luci del sabato. Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono il sepolcro e come era stato posto il corpo di Gesù, poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo come era prescritto.

17 marzo 2013 – V di Quaresima – Anno C – Letture in audio mp3

Guarda il Lezionario (.pdf – da lachiesa.it)
Letture con pause per lettori e diaconi – Foglietto pronto (.pdf)

Prima lettura
Is 43,16-21

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Ecco, io faccio una cosa nuova e darò acqua per dissetare il mio popolo.

Dal libro del profeta Isaìa

Così dice il Signore,/
che aprì una strada nel mare/
e un sentiero/ in mezzo ad acque possenti,/
che fece uscire carri e cavalli,/
esercito ed eroi a un tempo;/
essi giacciono morti,/ mai più si rialzeranno,/
si spensero come un lucignolo,/ sono estinti:/
«Non ricordate più le cose passate,/
non pensate più/ alle cose antiche!//
Ecco,/ io faccio una cosa nuova:/
proprio ora germoglia,/ non ve ne accorgete?//
Aprirò anche nel deserto una strada,/
immetterò fiumi nella steppa.//
Mi glorificheranno le bestie selvatiche,/
sciacalli e struzzi,/
perché avrò fornito acqua al deserto,/
fiumi alla steppa,/
per dissetare il mio popolo,/ il mio eletto.//
Il popolo che io ho plasmato per me/
celebrerà le mie lodi».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 125

Rit.:Grandi cose ha fatto il Signore per noi.

Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia.

Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia.

Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia.

Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni.

Seconda lettura
Fil 3,8-14

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A motivo di Cristo, ritengo che tutto sia una perdita, facendomi conforme alla sua morte.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Fratelli,/ ritengo che tutto sia una perdita/ a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù,/ mio Signore.// Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose/ e le considero spazzatura,/ per guadagnare Cristo/ ed essere trovato in lui,/ avendo come mia giustizia non quella derivante dalla Legge,/ ma quella che viene dalla fede in Cristo,/ la giustizia che viene da Dio,/ basata sulla fede:/ perché io possa conoscere lui,/ la potenza della sua risurrezione,/ la comunione alle sue sofferenze,/ facendomi conforme alla sua morte,/ nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti.//
Non ho certo raggiunto la mèta,/ non sono arrivato alla perfezione;/ ma mi sforzo di correre per conquistarla,/ perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù.// Fratelli,/ io non ritengo ancora di averla conquistata.// So soltanto questo:/ dimenticando ciò che mi sta alle spalle/ e proteso verso ciò che mi sta di fronte,/ corro verso la mèta,/ al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù,/ in Cristo Gesù.

 

Canto al Vangelo (Gl 2,12-13)
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore,
perché io sono misericordioso e pietoso.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

 

Vangelo
Gv 8,1-11

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Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo,/ Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi.// Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio/ e tutto il popolo andava da lui.// Ed egli sedette/ e si mise a insegnare loro.//
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio,/ la posero in mezzo/ e gli dissero:/ «Maestro,/ questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio.// Ora Mosè,/ nella Legge,/ ci ha comandato di lapidare donne come questa.// Tu che ne dici?». Dicevano questo/ per metterlo alla prova/ e per avere motivo di accusarlo.//
Ma Gesù si chinò/ e si mise a scrivere col dito per terra.// Tuttavia,/ poiché insistevano nell’interrogarlo,/ si alzò e disse loro:/ «Chi di voi è senza peccato,/ getti per primo la pietra contro di lei».// E,/ chinatosi di nuovo,/ scriveva per terra.// Quelli,/ udito ciò,/ se ne andarono uno per uno,/ cominciando dai più anziani.//
Lo lasciarono solo,/ e la donna era là in mezzo.// Allora Gesù si alzò/ e le disse:/ «Donna,/ dove sono?// Nessuno ti ha condannata?».// Ed ella rispose:/ «Nessuno,/ Signore». //E Gesù disse:/ «Neanch’io ti condanno;/ va’/ e d’ora in poi non peccare più».

3 marzo 2013 – III di Quaresima – Anno C – Letture in audio mp3

Guarda il Lezionario (.pdf – da lachiesa.it)
Letture con pause per lettori e diaconi – Foglietto pronto (.pdf)

Prima lettura
Es 3,1-8.13-15

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Io-Sono mi ha mandato a voi.

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni,/ mentre Mosè stava pascolando il gregge di Ietro,/ suo suocero,/ sacerdote di Madian,/ condusse il bestiame oltre il deserto/ e arrivò al monte di Dio,/ l’Oreb.//
L’angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco/ dal mezzo di un roveto.// Egli guardò ed ecco:/ il roveto ardeva per il fuoco,/ ma quel roveto non si consumava.//
Mosè pensò:/ «Voglio avvicinarmi/ a osservare questo grande spettacolo:/ perché il roveto non brucia?».// Il Signore vide che si era avvicinato per guardare;/ Dio gridò a lui dal roveto:/ «Mosè, Mosè!»./ Rispose:/ «Eccomi!».// Riprese:/ «Non avvicinarti oltre!/ Togliti i sandali dai piedi,/ perché il luogo sul quale tu stai/ è suolo santo!».// E disse:/ «Io sono il Dio di tuo padre,/ il Dio di Abramo,/ il Dio di Isacco,/ il Dio di Giacobbe».// Mosè allora si coprì il volto,/ perché aveva paura di guardare verso Dio.//
Il Signore disse:/ «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto/ e ho udito il suo grido/ a causa dei suoi sovrintendenti:/ conosco le sue sofferenze.// Sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto/ e per farlo salire da questa terra/ verso una terra bella e spaziosa,/ verso una terra dove scorrono latte e miele».//
Mosè disse a Dio:/ «Ecco,/ io vado dagli Israeliti e dico loro:/ “Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi”.// Mi diranno:/ “Qual è il suo nome?”./ E io che cosa risponderò loro?».//
Dio disse a Mosè:/ «Io sono colui che sono!»./ E aggiunse:/ «Così dirai agli Israeliti:/ “Io Sono/ mi ha mandato a voi”».// Dio disse ancora a Mosè:/ «Dirai agli Israeliti:/ “Il Signore,/ Dio dei vostri padri,/ Dio di Abramo,/ Dio di Isacco,/ Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi”.// Questo è il mio nome per sempre;/ questo è il titolo con cui sarò ricordato/ di generazione in generazione».

Salmo responsoriale
(di norma deve enire eseguito in canto)
Sal 102

Rit.:Il Signore ha pietà del suo popolo.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.

Il Signore compie cose giuste,
difende i diritti di tutti gli oppressi.
Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie,
le sue opere ai figli d’Israele.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono.

Seconda lettura
1Cor 10,1-6.10-12

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La vita del popolo con Mosè nel deserto è stata scritta per nostro ammonimento.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Non voglio che ignoriate,/ fratelli,/ che i nostri padri furono tutti sotto la nube,/ tutti attraversarono il mare,/ tutti furono battezzati in rapporto a Mosè/ nella nube e nel mare,/ tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale,/ tutti bevvero la stessa bevanda spirituale:/ bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava,/ e quella roccia era il Cristo.// Ma la maggior parte di loro non fu gradita a Dio/ e perciò furono sterminati nel deserto.//
Ciò avvenne come esempio per noi,/ perché non desiderassimo cose cattive,/ come essi le desiderarono.//
Non mormorate,/ come mormorarono alcuni di loro,/ e caddero vittime dello sterminatore.// Tutte queste cose però accaddero a loro come esempio,/ e sono state scritte per nostro ammonimento,/ di noi/ per i quali è arrivata la fine dei tempi.// Quindi,/ chi crede di stare in piedi,/ guardi di non cadere.

 

Canto al Vangelo (Mt 4,17)
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Convertitevi, dice il Signore,
il regno dei cieli è vicino.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

 

Vangelo
Lc 13,1-9

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Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo/ si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei,/ il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere/ insieme a quello dei loro sacrifici.// Prendendo la parola,/ Gesù disse loro:/ «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei,/ per aver subito tale sorte?// No,/ io vi dico,/ ma se non vi convertite,/ perirete tutti allo stesso modo.// O quelle diciotto persone,/ sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise,/ credete che fossero più colpevoli/ di tutti gli abitanti di Gerusalemme?// No,/ io vi dico,/ ma se non vi convertite,/ perirete tutti allo stesso modo».//
Diceva anche questa parabola:/ «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna/ e venne a cercarvi frutti,/ ma non ne trovò.// Allora disse al vignaiolo:/ “Ecco,/ sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero,/ ma non ne trovo.// Tàglialo dunque!// Perché deve sfruttare il terreno?”.// Ma quello gli rispose:/ “Padrone,/ lascialo ancora quest’anno,/ finché gli avrò zappato attorno/ e avrò messo il concime.// Vedremo se porterà frutti per l’avvenire;// se no,/ lo taglierai”».

24 febbraio 2013 – II di Quaresima – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
Gen 15,5-12.17-18

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Dio stipula l’alleanza con Abram fedele.

Dal libro della Gènesi

In quei giorni,/ Dio condusse fuori Abram/ e gli disse:/ «Guarda in cielo e conta le stelle,/ se riesci a contarle»/ e soggiunse:/ «Tale sarà la tua discendenza».// Egli credette al Signore,/ che glielo accreditò come giustizia.//
E gli disse:/ «Io sono il Signore,/ che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei/ per darti in possesso questa terra».// Rispose:/ «Signore Dio,/ come potrò sapere che ne avrò il possesso?»./ Gli disse:/ «Prendimi una giovenca di tre anni,/ una capra di tre anni,/ un ariete di tre anni,/ una tortora e un colombo».//
Andò a prendere tutti questi animali,/ li divise in due/ e collocò ogni metà di fronte all’altra;/ non divise però gli uccelli.// Gli uccelli rapaci calarono su quei cadaveri,/ ma Abram li scacciò.//
Mentre il sole stava per tramontare,/ un torpore cadde su Abram,/ ed ecco/ terrore e grande oscurità lo assalirono.//
Quando,/ tramontato il sole,/ si era fatto buio fitto,/ ecco un braciere fumante/ e una fiaccola ardente passare in mezzo agli animali divisi.// In quel giorno/ il Signore concluse quest’alleanza con Abram:/
«Alla tua discendenza/
io do questa terra,/
dal fiume d’Egitto
al grande fiume,/ il fiume Eufrate».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 26

Rit.:Il Signore è mia luce e mia salvezza.

Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?

Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me, rispondimi!
Il mio cuore ripete il tuo invito:
«Cercate il mio volto!».
Il tuo volto, Signore, io cerco.

Non nascondermi il tuo volto,
non respingere con ira il tuo servo.
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.

Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.

Seconda lettura
Fil 3,17- 4,1

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Cristo ci trasfigurerà nel suo corpo glorioso.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Fratelli,/ fatevi insieme miei imitatori/ e guardate quelli che si comportano/ secondo l’esempio che avete in noi.// Perché molti/ – ve l’ho già detto più volte e ora,/ con le lacrime agli occhi,/ ve lo ripeto/ – si comportano da nemici della croce di Cristo.// La loro sorte finale sarà la perdizione,/ il ventre è il loro dio.// Si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi/ e non pensano/ che alle cose della terra.//
La nostra cittadinanza infatti è nei cieli/ e di là aspettiamo come salvatore/ il Signore Gesù Cristo,/ il quale trasfigurerà il nostro misero corpo/ per conformarlo al suo corpo glorioso,/ in virtù del potere che egli ha/ di sottomettere a sé/ tutte le cose.//
Perciò,/ fratelli miei carissimi/ e tanto desiderati,/ mia gioia e mia corona,/ rimanete in questo modo saldi nel Signore,/ carissimi!

 

Canto al Vangelo (Mc 9,7)
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Dalla nube luminosa, si udì la voce del Padre:
«Questi è il mio Figlio, l’amato: ascoltatelo!».
Lode e onore a te, Signore Gesù!

 

Vangelo
Lc 9,28-36

Mentre Gesù pregava, il suo volto cambiò d’aspetto.

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Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo,/ Gesù prese con sé Pietro,/ Giovanni e Giacomo/ e salì sul monte a pregare.// Mentre pregava,/ il suo volto cambiò d’aspetto/ e la sua veste divenne candida e sfolgorante.// Ed ecco,/ due uomini conversavano con lui:/ erano Mosè ed Elìa,/ apparsi nella gloria,/ e parlavano del suo esodo,/ che stava per compiersi a Gerusalemme.//
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno;/ ma,/ quando si svegliarono,/ videro la sua gloria/ e i due uomini che stavano con lui.//
Mentre questi si separavano da lui,/ Pietro disse a Gesù:/ «Maestro,/ è bello per noi essere qui.// Facciamo tre capanne,/ una per te,/ una per Mosè e una per Elìa».// Egli non sapeva quello che diceva.//
Mentre parlava così,/ venne una nube/ e li coprì con la sua ombra.// All’entrare nella nube,/ ebbero paura.// E dalla nube uscì una voce,/ che diceva:/ «Questi è il Figlio mio,/ l’eletto;// ascoltatelo!».//
Appena la voce cessò,/ restò Gesù solo.// Essi tacquero/ e in quei giorni non riferirono a nessuno/ ciò che avevano visto.

17 febbraio 2013 – I di Quaresima – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
Dt 26,4-10

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Professione di fede del popolo eletto.

Dal libro del Deuteronòmio

Mosè parlò al popolo e disse:
«Il sacerdote prenderà la cesta dalle tue mani/ e la deporrà davanti all’altare del Signore,/ tuo Dio,/ e tu pronuncerai queste parole davanti al Signore,/ tuo Dio:/ “Mio padre era un Aramèo errante;/ scese in Egitto,/ vi stette come un forestiero con poca gente/ e vi diventò una nazione grande,/ forte e numerosa.// Gli Egiziani ci maltrattarono,/ ci umiliarono e ci imposero una dura schiavitù.// Allora gridammo al Signore,/ al Dio dei nostri padri,/ e il Signore ascoltò la nostra voce,/ vide la nostra umiliazione,/ la nostra miseria e la nostra oppressione;/ il Signore ci fece uscire dall’Egitto con mano potente e con braccio teso,/ spargendo terrore e operando segni e prodigi.// Ci condusse in questo luogo/ e ci diede questa terra,/ dove scorrono latte e miele.// Ora, ecco,/ io presento le primizie dei frutti del suolo che tu,/ Signore,/ mi hai dato”.// Le deporrai davanti al Signore,/ tuo Dio,/ e ti prostrerai davanti al Signore,/ tuo Dio».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)

Sal 90

Rit.:Resta con noi, Signore, nell’ora della prova.

Chi abita al riparo dell’Altissimo
passerà la notte all’ombra dell’Onnipotente.
Io dico al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza,
mio Dio in cui confido».

Non ti potrà colpire la sventura,
nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
Egli per te darà ordine ai suoi angeli
di custodirti in tutte le tue vie.

Sulle mani essi ti porteranno,
perché il tuo piede non inciampi nella pietra.
Calpesterai leoni e vipere,
schiaccerai leoncelli e draghi.

«Lo libererò, perché a me si è legato,
lo porrò al sicuro, perché ha conosciuto il mio nome.
Mi invocherà e io gli darò risposta;
nell’angoscia io sarò con lui,
lo libererò e lo renderò glorioso».

Seconda lettura
Rm 10,8-13

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Professione di fede di chi crede in Cristo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli,/ che cosa dice [Mosè]?/ «Vicino a te è la Parola,/ sulla tua bocca e nel tuo cuore»,/ cioè la parola della fede che noi predichiamo.// Perché se con la tua bocca proclamerai:/ «Gesù è il Signore!»,/ e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti,/ sarai salvo.// Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia,/ e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza.//
Dice infatti la Scrittura:/ «Chiunque crede in lui/ non sarà deluso».// Poiché non c’è distinzione fra Giudeo e Greco,/ dato che lui stesso è il Signore di tutti,/ ricco verso tutti quelli che lo invocano.// Infatti:/ «Chiunque invocherà il nome del Signore/ sarà salvato».

 

Canto al Vangelo (Mt 4,4)
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

 

Vangelo
Lc 4,1-13

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Gesù fu guidato dallo Spirito nel deserto e tentato dal diavolo.

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Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo,/ Gesù,/ pieno di Spirito Santo,/ si allontanò dal Giordano/ ed era guidato dallo Spirito nel deserto,/ per quaranta giorni,/ tentato dal diavolo.// Non mangiò nulla in quei giorni,/ ma quando furono terminati,/ ebbe fame.// Allora il diavolo gli disse:/ «Se tu sei Figlio di Dio,/ di’ a questa pietra che diventi pane».// Gesù gli rispose:/ «Sta scritto:/ “Non di solo pane vivrà l’uomo”».//
Il diavolo lo condusse in alto,/ gli mostrò in un istante tutti i regni della terra/ e gli disse:/ «Ti darò tutto questo potere/ e la loro gloria,/ perché a me è stata data/ e io la do a chi voglio.// Perciò,/ se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me,/ tutto sarà tuo».// Gesù gli rispose:/ «Sta scritto:/ “Il Signore,/ Dio tuo,/ adorerai:/ a lui solo renderai culto”».//
Lo condusse a Gerusalemme,/ lo pose sul punto più alto del tempio/ e gli disse:/ «Se tu sei Figlio di Dio,/ gèttati giù di qui;// sta scritto infatti:/ “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo/ affinché essi ti custodiscano”;// e anche:/ “Essi ti porteranno sulle loro mani/ perché il tuo piede non inciampi in una pietra”».// Gesù gli rispose:/ «È stato detto:/ “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».//
Dopo aver esaurito ogni tentazione,/ il diavolo si allontanò da lui/ fino al momento fissato.

10 febbraio 2013 – V del Tempo Ordinario – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
Is 6,1-2.3-8

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Eccomi, manda me!

Dal libro del profeta Isaìa

Nell’anno in cui morì il re Ozìa,/ io vidi il Signore seduto su un trono/ alto ed elevato;/ i lembi del suo manto riempivano il tempio.// Sopra di lui stavano dei serafini;/ ognuno aveva sei ali.// Proclamavano l’uno all’altro,/ dicendo:/
«Santo,/ santo,/ santo il Signore degli eserciti!/
Tutta la terra è piena della sua gloria».//
Vibravano gli stipiti delle porte al risuonare di quella voce,/ mentre il tempio si riempiva di fumo./ E dissi:/
«Ohimè!/ Io sono perduto,/
perché un uomo dalle labbra impure io sono/
e in mezzo a un popolo
dalle labbra impure io abito;/
eppure/ i miei occhi hanno visto
il re,/ il Signore degli eserciti».//
Allora uno dei serafini volò verso di me;/ teneva in mano un carbone ardente che aveva preso con le molle dall’altare.// Egli mi toccò la bocca/ e disse:/
«Ecco,/ questo ha toccato le tue labbra,/
perciò è scomparsa la tua colpa/
e il tuo peccato è espiato».
Poi io udii la voce del Signore/ che diceva:/ «Chi manderò/ e chi andrà per noi?».// E io risposi:/ «Eccomi,/ manda me!».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 137

Rit.:Cantiamo al Signore, grande è la sua gloria.

Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo.

Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai

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reso la tua promessa più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.

Ti renderanno grazie, Signore, tutti i re della terra,
quando ascolteranno le parole della tua bocca.
Canteranno le vie del Signore:
grande è la gloria del Signore!

La tua destra mi salva.
Il Signore farà tutto per me.
Signore, il tuo amore è per sempre:
non abbandonare l’opera delle tue mani.

Seconda lettura
1Cor 15,1-11

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Così predichiamo e così avete creduto.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Vi proclamo,/ fratelli,/ il Vangelo che vi ho annunciato/ e che voi avete ricevuto,/ nel quale restate saldi/ e dal quale siete salvati,/ se lo mantenete come ve l’ho annunciato.// A meno che non abbiate creduto invano!//
A voi infatti ho trasmesso,/ anzitutto,/ quello che anch’io ho ricevuto,/ cioè
che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture/
e che fu sepolto/
e che è risorto il terzo giorno/ secondo le Scritture/
e che apparve a Cefa/ e quindi ai Dodici.//
In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta:/ la maggior parte di essi/ vive ancora,/ mentre alcuni sono morti.// Inoltre apparve a Giacomo,/ e quindi a tutti gli apostoli.// Ultimo fra tutti apparve anche a me/ come a un aborto.//
Io infatti sono il più piccolo tra gli apostoli/ e non sono degno di essere chiamato apostolo/ perché ho perseguitato la Chiesa di Dio.// Per grazia di Dio,/ però,/ sono quello che sono,/ e la sua grazia in me non è stata vana.// Anzi,/ ho faticato più di tutti loro,/ non io però,/ ma la grazia di Dio che è con me.//
Dunque,/ sia io che loro,/ così predichiamo/ e così avete creduto.

 

Canto al Vangelo (Mt 4,19)
Alleluia, alleluia.
Venite dietro a me, dice il Signore,
vi farò pescatori di uomini.
Alleluia.

 

Vangelo
Lc 5,1-11

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Lasciarono tutto e lo seguirono.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo,/ mentre la folla gli faceva ressa attorno per ascoltare la parola di Dio,/ Gesù,/ stando presso il lago di Gennèsaret,/ vide due barche accostate alla sponda.// I pescatori erano scesi/ e lavavano le reti.// Salì in una barca,/ che era di Simone,/ e lo pregò di scostarsi un poco da terra.// Sedette/ e insegnava alle folle dalla barca.//
Quando ebbe finito di parlare,/ disse a Simone:/ «Prendi il largo/ e gettate le vostre reti per la pesca».// Simone rispose:/ «Maestro,/ abbiamo faticato tutta la notte/ e non abbiamo preso nulla;// ma sulla tua parola/ getterò le reti».// Fecero così/ e presero una quantità enorme di pesci/ e le loro reti quasi si rompevano.// Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca,/ che venissero ad aiutarli.// Essi vennero/ e riempirono tutte e due le barche/ fino a farle quasi affondare.//
Al vedere questo,/ Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù,/ dicendo:/ «Signore,/ allontànati da me,/ perché sono un peccatore».// Lo stupore infatti aveva invaso lui/ e tutti quelli che erano con lui,/ per la pesca che avevano fatto;// così pure Giacomo e Giovanni,/ figli di Zebedèo,/ che erano soci di Simone.// Gesù disse a Simone:/ «Non temere;/ d’ora in poi sarai pescatore di uomini».//
E,/ tirate le barche a terra,/ lasciarono tutto/ e lo seguirono.

3 febbraio 2013 – IV del Tempo Ordinario – Anno C

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Prima lettura
Ger 1,4-5.17-19

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Ti ho stabilito profeta delle nazioni.

Dal libro del profeta Geremìa

Nei giorni del re Giosìa,/ mi fu rivolta questa parola del Signore:/
«Prima di formarti nel grembo materno,/ ti ho conosciuto,/
prima che tu uscissi alla luce,/ ti ho consacrato;/
ti ho stabilito profeta delle nazioni.//
Tu,/ dunque,/ stringi la veste ai fianchi,/
àlzati e di’ loro/ tutto ciò che ti ordinerò;/
non spaventarti di fronte a loro,/
altrimenti sarò io/ a farti paura davanti a loro.//
Ed ecco,/ oggi io faccio di te
come una città fortificata,/
una colonna di ferro/
e un muro di bronzo
contro tutto il paese,/
contro i re di Giuda/ e i suoi capi,/
contro i suoi sacerdoti/ e il popolo del paese.//
Ti faranno guerra,/ ma non ti vinceranno,/
perché io sono con te/ per salvarti».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 70

Rit.:La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.

In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso.
Per la tua giustizia, liberami e difendimi,
tendi a me il tuo orecchio e salvami.

Sii tu la mia roccia,
una dimora sempre accessibile;
hai deciso di darmi salvezza:
davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio.

Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno.

La mia bocca racconterà la tua giustizia,
ogni giorno la tua salvezza.
Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
e oggi ancora proclamo le tue meraviglie.

Seconda lettura
1Cor 12,31-13,13

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Rimangono la fede, la speranza, la carità; ma la più grande di tutte è la carità.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli,/ desiderate intensamente i carismi più grandi.// E allora,/ vi mostro la via più sublime.//
Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli,/ ma non avessi la carità,/ sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita.//
E se avessi il dono della profezia,/ se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza,/ se possedessi tanta fede da trasportare le montagne,/ ma non avessi la carità,/ non sarei nulla.//
E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo,/ per averne vanto,/ ma non avessi la carità,/ a nulla mi servirebbe.//
La carità è magnanima,/ benevola è la carità;/ non è invidiosa,/ non si vanta,/ non si gonfia d’orgoglio,/ non manca di rispetto,/ non cerca il proprio interesse,/ non si adira,/ non tiene conto del male ricevuto,/ non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità.// Tutto scusa,/ tutto crede,/ tutto spera,/ tutto sopporta.//
La carità non avrà mai fine./ Le profezie scompariranno,/ il dono delle lingue cesserà e la conoscenza svanirà.// Infatti,/ in modo imperfetto noi conosciamo/ e in modo imperfetto profetizziamo.// Ma quando verrà ciò che è perfetto,/ quello che è imperfetto scomparirà.// Quand’ero bambino,/ parlavo da bambino,/ pensavo da bambino,/ ragionavo da bambino.// Divenuto uomo,/ ho eliminato ciò che è da bambino.//
Adesso noi vediamo in modo confuso,/ come in uno specchio;// allora invece vedremo faccia a faccia.// Adesso conosco in modo imperfetto,/ ma allora conoscerò perfettamente,/ come anch’io sono conosciuto.// Ora dunque rimangono queste tre cose:/ la fede,/ la speranza e la carità.// Ma la più grande di tutte/ è la carità!

 

Canto al Vangelo (Lc 4,18)
Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.
Alleluia.

 

Vangelo
Lc 4,21-30

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Gesù come Elia ed Eliseo è mandato non per i soli Giudei.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo,/ Gesù cominciò a dire nella sinagoga:/ «Oggi si è compiuta questa Scrittura/ che voi avete ascoltato».//
Tutti gli davano testimonianza/ ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca/ e dicevano:/ «Non è costui il figlio di Giuseppe?».// Ma egli rispose loro:/ «Certamente voi mi citerete questo proverbio:/ “Medico,/ cura te stesso.// Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao,/ fallo anche qui,/ nella tua patria!”».// Poi aggiunse:/ «In verità io vi dico:/ nessun profeta è bene accetto nella sua patria.// Anzi,/ in verità io vi dico:/ c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa,/ quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi/ e ci fu una grande carestia in tutto il paese;// ma a nessuna di esse fu mandato Elìa,/ se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne.// C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo;/ ma nessuno di loro fu purificato,/ se non Naamàn,/ il Siro».//
All’udire queste cose,/ tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno.// Si alzarono e lo cacciarono fuori della città/ e lo condussero fin sul ciglio del monte,/ sul quale era costruita la loro città,/ per gettarlo giù.// Ma egli,/ passando in mezzo a loro,/ si mise in cammino.