Fino a quando,/ Signore,/ implorerò aiuto
e non ascolti,/
a te alzerò il grido:/ «Violenza!»/
e non salvi?//
Perché mi fai vedere l’iniquità/
e resti spettatore dell’oppressione?//
Ho davanti a me rapina e violenza/
e ci sono liti e si muovono contese.//
Il Signore rispose e mi disse:/
«Scrivi la visione/
e incidila bene sulle tavolette,/
perché la si legga speditamente.//
È una visione che attesta un termine,/
parla di una scadenza e non mentisce;/
se indugia,/ attendila,/
perché certo verrà/ e non tarderà.//
Ecco,/ soccombe colui che non ha l’animo retto,/
mentre il giusto vivrà/ per la sua fede».//
Salmo responsoriale
Sal 94
Rit.: Ascoltate oggi la voce del Signore.
Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.
Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.
Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere».
Non vergognarti di dare testimonianza al Signore nostro.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Figlio mio,/ ti ricordo di ravvivare il dono di Dio,/ che è in te mediante l’imposizione delle mie mani.// Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza,/ ma di forza,/ di carità e di prudenza.//
Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro,/ né di me,/ che sono in carcere per lui;// ma,/ con la forza di Dio,/ soffri con me per il Vangelo.//
Prendi come modello i sani insegnamenti che hai udito da me/ con la fede e l’amore,/ che sono in Cristo Gesù.// Custodisci,/ mediante lo Spirito Santo che abita in noi,/ il bene prezioso che ti è stato affidato.
Canto al Vangelo (1Pt 1,25) Alleluia, alleluia.
La parola del Signore rimane in eterno:
e questa è la parola del Vangelo che vi è stato annunciato. Alleluia.
In quel tempo,/ gli apostoli dissero al Signore:/ «Accresci in noi la fede!».//
Il Signore rispose:/ «Se aveste fede quanto un granello di senape,/ potreste dire a questo gelso:/ “Sràdicati/ e vai a piantarti nel mare”, // ed esso vi obbedirebbe.//
Chi di voi,/ se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge,/ gli dirà,/ quando rientra dal campo:/ “Vieni subito e mettiti a tavola”?// Non gli dirà piuttosto:/ “Prepara da mangiare,/ stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi,/ finché avrò mangiato e bevuto,/ e dopo mangerai e berrai tu”?// Avrà forse gratitudine verso quel servo,/ perché ha eseguito gli ordini ricevuti?//
Così anche voi,/ quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato,/ dite:/ “Siamo servi inutili.// Abbiamo fatto/ quanto dovevamo fare”».
Guai agli spensierati di Sion/
e a quelli che si considerano sicuri
sulla montagna di Samaria!//
Distesi su letti d’avorio e sdraiati sui loro divani/
mangiano gli agnelli del gregge/
e i vitelli cresciuti nella stalla.//
Canterellano al suono dell’arpa,/
come Davide improvvisano su strumenti musicali;/
bevono il vino in larghe coppe/
e si ungono con gli unguenti più raffinati,/
ma della rovina di Giuseppe non si preoccupano.//
Perciò ora andranno in esilio in testa ai deportati/
e cesserà/ l’orgia dei dissoluti.
Salmo responsoriale (di norma deve venire eseguito in canto) Sal 145
Rit.: Loda il Signore, anima mia.
Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.
Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.
Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.
Conserva il comandamento fino alla manifestazione del Signore.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Tu,/ uomo di Dio,/ evita queste cose;/ tendi invece alla giustizia,/ alla pietà,/ alla fede,/ alla carità,/ alla pazienza,/ alla mitezza.// Combatti la buona battaglia della fede,/ cerca di raggiungere la vita eterna/ alla quale sei stato chiamato/ e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede/ davanti a molti testimoni.//
Davanti a Dio,/ che dà vita a tutte le cose,/ e a Gesù Cristo,/ che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato,/ ti ordino di conservare senza macchia/ e in modo irreprensibile/ il comandamento,/ fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo,/
che al tempo stabilito sarà a noi mostrata da Dio,/
il beato e unico Sovrano,/
il Re dei re/ e Signore dei signori,/
il solo che possiede l’immortalità/
e abita una luce inaccessibile://
nessuno fra gli uomini lo ha mai visto/ né può vederlo.//
A lui onore e potenza per sempre./Amen.
Canto al Vangelo (2Cor 8,9) Alleluia, alleluia.
Gesù Cristo da ricco che era, si è fatto povero per voi,
perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà. Alleluia.
Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo,/ Gesù disse ai farisei://
«C’era un uomo ricco,/ che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo,/ e ogni giorno si dava a lauti banchetti.// Un povero,/ di nome Lazzaro,/ stava alla sua porta,/ coperto di piaghe,/ bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco;// ma erano i cani/ che venivano a leccare le sue piaghe.//
Un giorno il povero morì/ e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo.// Morì anche il ricco/ e fu sepolto.// Stando negli inferi fra i tormenti,/ alzò gli occhi e vide di lontano Abramo,/ e Lazzaro accanto a lui.// Allora gridando disse:/ “Padre Abramo,/ abbi pietà di me/ e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito/ e a bagnarmi la lingua,/ perché soffro terribilmente in questa fiamma”.//
Ma Abramo rispose:/ “Figlio,/ ricòrdati che,/ nella vita,/ tu hai ricevuto i tuoi beni,/ e Lazzaro i suoi mali;// ma ora in questo modo lui è consolato,/ tu invece sei in mezzo ai tormenti.// Per di più,/ tra noi e voi è stato fissato un grande abisso:// coloro che di qui vogliono passare da voi,/ non possono,/ né di lì/ possono giungere fino a noi”.//
E quello replicò:/ “Allora,/ padre,/ ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre,/ perché ho cinque fratelli.// Li ammonisca severamente,/ perché non vengano anch’essi/ in questo luogo di tormento”.// Ma Abramo rispose:/ “Hanno Mosè e i Profeti;/ ascoltino loro”.// E lui replicò:/ “No,/ padre Abramo,/ ma se dai morti qualcuno andrà da loro,/ si convertiranno”.// Abramo rispose:/ “Se non ascoltano Mosè e i Profeti,/ non saranno persuasi/ neanche se uno risorgesse dai morti”».
Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.
Dal libro dell’Èsodo
In quei giorni,/ il Signore disse a Mosè:/ «Va’,/ scendi,/ perché il tuo popolo,/ che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto,/ si è pervertito.// Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicato!// Si sono fatti un vitello di metallo fuso,/ poi gli si sono prostrati dinanzi,/ gli hanno offerto sacrifici e hanno detto:/ “Ecco il tuo Dio,/ Israele,/ colui che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto”».//
Il Signore disse inoltre a Mosè:/ «Ho osservato questo popolo:/ ecco,/ è un popolo dalla dura cervìce.// Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro/ e li divori.// Di te invece/ farò una grande nazione».//
Mosè allora supplicò il Signore,/ suo Dio,/ e disse:/ «Perché,/ Signore,/ si accenderà la tua ira contro il tuo popolo,/ che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto con grande forza/ e con mano potente?// Ricòrdati di Abramo,/ di Isacco,/ di Israele,/ tuoi servi,/ ai quali hai giurato per te stesso e hai detto:/ “Renderò la vostra posterità/ numerosa come le stelle del cielo,/ e tutta questa terra,/ di cui ho parlato,/ la darò ai tuoi discendenti/ e la possederanno per sempre”».//
Il Signore si pentì/ del male che aveva minacciato di fare/ al suo popolo.
Salmo responsoriale (di norma deve venire eseguito in canto) Sal 50
Rit.: Ricordati di me, Signore, nel tuo amore.
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Figlio mio,/ rendo grazie a colui che mi ha reso forte,/ Cristo Gesù Signore nostro,/ perché mi ha giudicato degno di fiducia/ mettendo al suo servizio me,/ che prima ero un bestemmiatore,/ un persecutore e un violento.// Ma mi è stata usata misericordia,/ perché agivo per ignoranza,/ lontano dalla fede,/ e così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato/ insieme alla fede e alla carità/ che è in Cristo Gesù.//
Questa parola è degna di fede/ e di essere accolta da tutti:/ Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori,/ il primo dei quali sono io.// Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia,/ perché Cristo Gesù ha voluto in me,/ per primo,/ dimostrare tutta quanta la sua magnanimità,/ e io fossi di esempio a quelli che avrebbero creduto in lui/ per avere la vita eterna.//
Al Re dei secoli,/ incorruttibile,/ invisibile e unico Dio,/ onore e gloria/ nei secoli dei secoli./ Amen.
Canto al Vangelo (2Cor 5,19) Alleluia, alleluia.
Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo,
affidando a noi la parola della riconciliazione. Alleluia.
Ci sarà gioia in cielo per un solo peccatore che si converte.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo,/ si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo.// I farisei e gli scribi mormoravano dicendo:/ «Costui accoglie i peccatori/ e mangia con loro».//
Ed egli disse loro questa parabola:/ «Chi di voi,/ se ha cento pecore e ne perde una,/ non lascia le novantanove nel deserto/ e va in cerca di quella perduta,/ finché non la trova?// Quando l’ha trovata,/ pieno di gioia se la carica sulle spalle,/ va a casa,/ chiama gli amici e i vicini e dice loro:/ “Rallegratevi con me,/ perché ho trovato la mia pecora,/ quella che si era perduta”.// Io vi dico:/ così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte,/ più che per novantanove giusti/ i quali non hanno bisogno di conversione.//
Oppure,/ quale donna,/ se ha dieci monete e ne perde una,/ non accende la lampada e spazza la casa/ e cerca accuratamente finché non la trova?// E dopo averla trovata,/ chiama le amiche e le vicine,/ e dice:/ “Rallegratevi con me,/ perché ho trovato la moneta/ che avevo perduto”.// Così,/ io vi dico,/ vi è gioia davanti agli angeli di Dio/ per un solo peccatore che si converte».//
Disse ancora:/ «Un uomo aveva due figli.// Il più giovane dei due disse al padre:/ “Padre,/ dammi la parte di patrimonio che mi spetta”.// Ed egli divise tra loro le sue sostanze.// Pochi giorni dopo,/ il figlio più giovane,/ raccolte tutte le sue cose,/ partì per un paese lontano/ e là sperperò il suo patrimonio/ vivendo in modo dissoluto.// Quando ebbe speso tutto,/ sopraggiunse in quel paese una grande carestia/ ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno.// Allora andò a mettersi al servizio/ di uno degli abitanti di quella regione,/ che lo mandò nei suoi campi/ a pascolare i porci.// Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci;/ ma nessuno gli dava nulla.// Allora ritornò in sé/ e disse:/ “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza/ e io qui muoio di fame!// Mi alzerò,/ andrò da mio padre e gli dirò:/ Padre,/ ho peccato verso il Cielo e davanti a te;/ non sono più degno di essere chiamato tuo figlio.// Trattami come uno dei tuoi salariati”.// Si alzò/ e tornò da suo padre.//
Quando era ancora lontano,/ suo padre lo vide,/ ebbe compassione,/ gli corse incontro,/ gli si gettò al collo e lo baciò.// Il figlio gli disse:/ “Padre,/ ho peccato verso il Cielo e davanti a te;// non sono più degno/ di essere chiamato tuo figlio”.// Ma il padre disse ai servi:/ “Presto,/ portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare,/ mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi.// Prendete il vitello grasso,/ ammazzatelo,/ mangiamo e facciamo festa,/ perché questo mio figlio era morto/ ed è tornato in vita,/ era perduto/ ed è stato ritrovato”.// E cominciarono a far festa.//
Il figlio maggiore si trovava nei campi.// Al ritorno,/ quando fu vicino a casa,/ udì la musica e le danze;// chiamò uno dei servi/ e gli domandò che cosa fosse tutto questo.// Quello gli rispose:/ “Tuo fratello è qui/ e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso,/ perché lo ha riavuto sano e salvo”.// Egli si indignò,/ e non voleva entrare.// Suo padre allora uscì a supplicarlo.// Ma egli rispose a suo padre:/ “Ecco,/ io ti servo da tanti anni/ e non ho mai disobbedito a un tuo comando,/ e tu non mi hai mai dato un capretto/ per far festa con i miei amici.// Ma ora che è tornato questo tuo figlio,/ il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute,/ per lui hai ammazzato il vitello grasso”.// Gli rispose il padre:/ “Figlio,/ tu sei sempre con me/ e tutto ciò che è mio è tuo;// ma bisognava far festa e rallegrarsi,/ perché questo tuo fratello era morto/ ed è tornato in vita,/ era perduto/ ed è stato ritrovato”».
Quale uomo può conoscere il volere di Dio?//
Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?//
I ragionamenti dei mortali sono timidi/
e incerte le nostre riflessioni,/
perché un corpo corruttibile appesantisce l’anima/
e la tenda d’argilla opprime una mente piena di preoccupazioni.//
A stento immaginiamo le cose della terra,/
scopriamo con fatica quelle a portata di mano;/
ma chi ha investigato le cose del cielo?//
Chi avrebbe conosciuto il tuo volere,/
se tu non gli avessi dato la sapienza/
e dall’alto non gli avessi inviato/ il tuo santo spirito?//
Così vennero raddrizzati i sentieri/ di chi è sulla terra;/
gli uomini furono istruiti/ in ciò che ti è gradito/
e furono salvati/ per mezzo della sapienza».
Salmo responsoriale (di norma deve venire eseguito in canto) Sal 89
Rit.:Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.
Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.
Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca.
Insegnaci a contare i nostri giorni
E acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!
Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,
l’opera delle nostre mani rendi salda.
Accoglilo non più come schiavo, ma come fratello carissimo.
Dalla lettera a Filèmone
Carissimo,/ ti esorto,/ io,/ Paolo,/ così come sono,/ vecchio,/ e ora anche prigioniero di Cristo Gesù.// Ti prego per Onèsimo,/ figlio mio,/ che ho generato nelle catene.// Te lo rimando, lui che mi sta tanto a cuore.//
Avrei voluto tenerlo con me perché mi assistesse al posto tuo,/ ora che sono in catene per il Vangelo.// Ma non ho voluto fare nulla/ senza il tuo parere,/ perché il bene che fai non sia forzato,/ ma volontario.//
Per questo forse è stato separato da te per un momento:/ perché tu lo riavessi per sempre;// non più però come schiavo,/ ma molto più che schiavo,/ come fratello carissimo,/ in primo luogo per me,/ ma ancora più per te,/ sia come uomo/ sia come fratello nel Signore.//
Se dunque tu mi consideri amico,/ accoglilo come me stesso.
Canto al Vangelo (Sal 118,135) Alleluia, alleluia.
Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servo
e insegnami i tuoi decreti. Alleluia.
Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo,/ una folla numerosa andava con Gesù.// Egli si voltò/ e disse loro://
«Se uno viene a me/ e non mi ama più di quanto ami suo padre,/ la madre,/ la moglie,/ i figli,/ i fratelli,/ le sorelle/ e perfino la propria vita,/ non può essere mio discepolo.//
Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me,/ non può essere mio discepolo.//
Chi di voi,/ volendo costruire una torre,/ non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi/ per portarla a termine?// Per evitare che,/ se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro,/ tutti coloro che vedono comincino a deriderlo,/ dicendo:/ “Costui ha iniziato a costruire,/ ma non è stato capace di finire il lavoro”.//
Oppure quale re,/ partendo in guerra contro un altro re,/ non siede prima a esaminare/ se può affrontare con diecimila uomini/ chi gli viene incontro con ventimila?// Se no,/ mentre l’altro è ancora lontano,/ gli manda dei messaggeri/ per chiedere pace.//
Così/ chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi,/ non può essere/ mio discepolo».
Fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore.
Dal libro del Siràcide
Figlio,/ compi le tue opere con mitezza,/
e sarai amato più di un uomo generoso.//
Quanto più sei grande,/ tanto più fatti umile,/
e troverai grazia/ davanti al Signore.//
Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi,/
ma ai miti/ Dio rivela i suoi segreti.//
Perché grande è la potenza del Signore,/
e dagli umili/ egli è glorificato.//
Per la misera condizione del superbo non c’è rimedio,/
perché in lui/ è radicata la pianta del male.//
Il cuore sapiente medita le parabole,/
un orecchio attento/ è quanto desidera il saggio.
Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto) Sal 67
Rit.:Hai preparato, o Dio, una casa per il povero.
I giusti si rallegrano,
esultano davanti a Dio
e cantano di gioia.
Cantate a Dio, inneggiate al suo nome:
Signore è il suo nome.
Padre degli orfani e difensore delle vedove
è Dio nella sua santa dimora.
A chi è solo, Dio fa abitare una casa,
fa uscire con gioia i prigionieri.
Pioggia abbondante hai riversato, o Dio,
la tua esausta eredità tu hai consolidato
e in essa ha abitato il tuo popolo,
in quella che, nella tua bontà,
hai reso sicura per il povero, o Dio.
Vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente.
Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli,/ non vi siete avvicinati a qualcosa di tangibile/ né a un fuoco ardente/ né a oscurità,/ tenebra e tempesta,/ né a squillo di tromba e a suono di parole,/ mentre quelli che lo udivano/ scongiuravano Dio/ di non rivolgere più a loro la parola.//
Voi invece vi siete accostati al monte Sion,/ alla città del Dio vivente,/ alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli,/ all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti/ i cui nomi sono scritti nei cieli,/ al Dio giudice di tutti/ e agli spiriti dei giusti resi perfetti,/ a Gesù,/ mediatore dell’alleanza nuova.
Canto al Vangelo (Mt 11,29) Alleluia, alleluia.
Prendete il mio giogo sopra di voi, dice il Signore,
e imparate da me, che sono mite e umile di cuore. Alleluia.
Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Avvenne che un sabato/ Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare/ ed essi stavano a osservarlo.//
Diceva agli invitati una parabola,/ notando come sceglievano i primi posti:// «Quando sei invitato a nozze da qualcuno,/ non metterti al primo posto,/ perché non ci sia un altro invitato più degno di te,/ e colui che ha invitato te e lui venga a dirti:/ “Cèdigli il posto!”.// Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto.// Invece,/ quando sei invitato,/ va’ a metterti all’ultimo posto,/ perché quando viene colui che ti ha invitato/ ti dica:// “Amico,/ vieni più avanti!”.// Allora ne avrai onore/ davanti a tutti i commensali.// Perché chiunque si esalta sarà umiliato,/ e chi si umilia sarà esaltato».//
Disse poi a colui che l’aveva invitato:// «Quando offri un pranzo o una cena,/ non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini,/ perché a loro volta non ti invitino anch’essi/ e tu abbia il contraccambio.// Al contrario,/ quando offri un banchetto,/ invita poveri,/ storpi,/ zoppi,/ ciechi;// e sarai beato/ perché non hanno da ricambiarti.// Riceverai infatti la tua ricompensa/ alla risurrezione dei giusti».
Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti.
Dal libro del profeta Isaìa
Così dice il Signore:/
«Io verrò a radunare tutte le genti/ e tutte le lingue;/ essi verranno e vedranno la mia gloria.//
Io porrò in essi un segno/ e manderò i loro superstiti alle popolazioni di Tarsis,/ Put,/ Lud,/ Mesec,/ Ros,/ Tubal e Iavan,/ alle isole lontane che non hanno udito parlare di me/ e non hanno visto la mia gloria;/ essi annunceranno la mia gloria alle genti.//
Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti come offerta al Signore,/ su cavalli,/ su carri,/ su portantine,/ su muli,/ su dromedari,/ al mio santo monte di Gerusalemme/ – dice il Signore/ –, come i figli d’Israele portano l’offerta in vasi puri/ nel tempio del Signore.//
Anche tra loro mi prenderò sacerdoti levìti,/ dice il Signore».
Salmo responsoriale (di norma deve vnire eseguito in canto)
Sal 116
Rit.: Tutti i popoli vedranno la gloria del Signore.
Genti tutte, lodate il Signore,
popoli tutti, cantate la sua lode.
Perché forte è il suo amore per noi
e la fedeltà del Signore dura per sempre.
Fratelli,/ avete già dimenticato l’esortazione a voi rivolta come a figli:/
«Figlio mio,/ non disprezzare la correzione del Signore/
e non ti perdere d’animo quando sei ripreso da lui;//
perché il Signore corregge colui che egli ama/
e percuote/ chiunque riconosce come figlio».//
È per la vostra correzione/ che voi soffrite!// Dio vi tratta come figli;/ e qual è il figlio che non viene corretto dal padre?// Certo,/ sul momento,/ ogni correzione non sembra causa di gioia,/ ma di tristezza;// dopo,/ però,/ arreca un frutto di pace e di giustizia/ a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati.//
Perciò,/ rinfrancate le mani inerti e le ginocchia fiacche/ e camminate diritti con i vostri piedi,/ perché il piede che zoppica non abbia a storpiarsi,/ ma piuttosto a guarire.
Canto al Vangelo (Gv 14,6) Alleluia, alleluia.
Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore;
nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Alleluia.
Verranno da oriente a occidente e siederanno a mensa nel regno di Dio.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo,/ Gesù passava insegnando per città e villaggi,/ mentre era in cammino verso Gerusalemme.//
Un tale gli chiese:/ «Signore,/ sono pochi quelli che si salvano?».//
Disse loro:/ «Sforzatevi di entrare per la porta stretta,/ perché molti,/ io vi dico,/ cercheranno di entrare,/ ma non ci riusciranno.//
Quando il padrone di casa si alzerà/ e chiuderà la porta,/ voi,/ rimasti fuori,/ comincerete a bussare alla porta,/ dicendo:/ “Signore,/ aprici!”.// Ma egli vi risponderà:/ “Non so di dove siete”.// Allora comincerete a dire:/ “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza/ e tu hai insegnato nelle nostre piazze”.// Ma egli vi dichiarerà:/ “Voi,/ non so di dove siete.// Allontanatevi da me, /voi tutti operatori di ingiustizia!”.//
Là ci sarà pianto e stridore di denti,/ quando vedrete Abramo,/ Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio,/ voi invece cacciati fuori.//
Verranno da oriente e da occidente,/ da settentrione e da mezzogiorno/ e siederanno a mensa nel regno di Dio.// Ed ecco,/ vi sono ultimi che saranno primi,/ e vi sono primi che saranno ultimi».
Come punisti gli avversari, così glorificasti noi, chiamandoci a te.
Dal libro della Sapienza
La notte [della liberazione] fu preannunciata ai nostri padri,/
perché avessero coraggio,/
sapendo bene a quali giuramenti avevano prestato fedeltà.//
Il tuo popolo infatti/ era in attesa
della salvezza dei giusti,/ della rovina dei nemici.//
Difatti/ come punisti gli avversari,/
così glorificasti noi,/ chiamandoci a te.//
I figli santi dei giusti/ offrivano sacrifici in segreto/
e si imposero,/ concordi,/ questa legge divina:/
di condividere allo stesso modo successi e pericoli,/
intonando subito/ le sacre lodi dei padri.
Salmo responsoriale (di norma deve venire eseguito in canto) Sal 32
Rit.: Beato il popolo scelto dal Signore.
Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti è bella la lode.
Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
Ecco, l’occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.
L’anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.
Aspettava la città il cui architetto e costruttore è Dio stesso.
Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli,/ la fede è fondamento di ciò che si spera/ e prova di ciò che non si vede.// Per questa fede/ i nostri antenati sono stati approvati da Dio.//
Per fede,/ Abramo,/ chiamato da Dio,/ obbedì partendo per un luogo/ che doveva ricevere in eredità,/ e partì/ senza sapere dove andava.//
Per fede,/ egli soggiornò nella terra promessa/ come in una regione straniera,/ abitando sotto le tende,/ come anche Isacco e Giacobbe,/ coeredi della medesima promessa.// Egli aspettava infatti la città dalle salde fondamenta,/ il cui architetto e costruttore/ è Dio stesso.//
Per fede,/ anche Sara,/ sebbene fuori dell’età,/ ricevette la possibilità di diventare madre,/ perché ritenne degno di fede/ colui che glielo aveva promesso.// Per questo da un uomo solo,/ e inoltre già segnato dalla morte,/ nacque una discendenza numerosa come le stelle del cielo/ e come la sabbia che si trova lungo la spiaggia del mare/ e non si può contare.//
Nella fede morirono tutti costoro,/ senza aver ottenuto i beni promessi,/ ma li videro e li salutarono solo da lontano,/ dichiarando di essere stranieri/ e pellegrini sulla terra.// Chi parla così,/ mostra di essere alla ricerca di una patria.// Se avessero pensato a quella da cui erano usciti,/ avrebbero avuto la possibilità di ritornarvi;/ ora invece essi aspirano a una patria migliore,/ cioè a quella celeste.// Per questo Dio non si vergogna/ di essere chiamato loro Dio.// Ha preparato infatti per loro/ una città.//
Per fede,/ Abramo,/ messo alla prova,/ offrì Isacco,/ e proprio lui,/ che aveva ricevuto le promesse,/ offrì il suo unigenito figlio,/ del quale era stato detto:/ «Mediante Isacco/ avrai una tua discendenza». //Egli pensava infatti/ che Dio è capace di far risorgere anche dai morti:/ per questo lo riebbe/ anche come simbolo.
Canto al Vangelo (Mt 24,42-44) Alleluia, alleluia.
Vegliate e tenetevi pronti,
perché, nell’ora che non immaginate,
viene il Figlio dell’uomo. Alleluia.
In quel tempo,/ Gesù disse ai suoi discepoli:/
«Non temere,/ piccolo gregge,/ perché al Padre vostro è piaciuto/ dare a voi il Regno.//
Vendete ciò che possedete/ e datelo in elemosina;// fatevi borse che non invecchiano,/ un tesoro sicuro nei cieli,/ dove ladro non arriva/ e tarlo non consuma.// Perché,/ dov’è il vostro tesoro,/ là sarà anche il vostro cuore.//
Siate pronti,/ con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese;// siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze,/ in modo che,/ quando arriva e bussa,/ gli aprano subito.//
Beati quei servi/ che il padrone al suo ritorno/ troverà ancora svegli;// in verità io vi dico,/ si stringerà le vesti ai fianchi,/ li farà mettere a tavola/ e passerà a servirli.// E se,/ giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba,/ li troverà così,/ beati loro!//
Cercate di capire questo:// se il padrone di casa sapesse/ a quale ora viene il ladro,/ non si lascerebbe scassinare la casa.// Anche voi tenetevi pronti/ perché,/ nell’ora che non immaginate,/ viene il Figlio dell’uomo».//
Allora Pietro disse:/ «Signore,/ questa parabola la dici per noi/ o anche per tutti?».//
Il Signore rispose:/ «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente,/ che il padrone metterà a capo della sua servitù/ per dare la razione di cibo a tempo debito?// Beato quel servo che il padrone,/ arrivando,/ troverà ad agire così.// Davvero io vi dico/ che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.//
Ma se quel servo dicesse in cuor suo:/ “Il mio padrone tarda a venire”,/ e cominciasse a percuotere i servi e le serve,/ a mangiare,/ a bere e a ubriacarsi,/ il padrone di quel servo arriverà/ un giorno in cui non se l’aspetta/ e a un’ora che non sa,/ lo punirà severamente/ e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.//
Il servo che,/ conoscendo la volontà del padrone,/ non avrà disposto o agito secondo la sua volontà,/ riceverà molte percosse;// quello invece che,/ non conoscendola,/ avrà fatto cose meritevoli di percosse,/ ne riceverà poche.//
A chiunque fu dato molto,/ molto sarà chiesto;// a chi fu affidato molto,/ sarà richiesto molto di più».
Quale profitto viene all’uomo da tutta la sua fatica?
Dal libro del Qoèlet
Vanità delle vanità,/ dice Qoèlet,/
vanità delle vanità:/ tutto è vanità.//
Chi ha lavorato con sapienza,/ con scienza e con successo/ dovrà poi lasciare la sua parte a un altro/ che non vi ha per nulla faticato.// Anche questo è vanità/ e un grande male.//
Infatti,/ quale profitto viene all’uomo da tutta la sua fatica/ e dalle preoccupazioni del suo cuore,/ con cui si affanna sotto il sole?// Tutti i suoi giorni non sono che dolori e fastidi penosi;/ neppure di notte il suo cuore riposa.// Anche questo è vanità!
Salmo responsoriale (di norma deve venire eseguito in canto) Sal 89
Rit.:Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.
Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.
Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca.
Insegnaci a contare i nostri giorni
e acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!
Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,
l’opera delle nostre mani rendi salda.
Fratelli,/ se siete risorti con Cristo,/ cercate le cose di lassù,/ dove è Cristo,/ seduto alla destra di Dio;/ rivolgete il pensiero alle cose di lassù,/ non a quelle della terra.//
Voi infatti siete morti/ e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio!// Quando Cristo,/ vostra vita,/ sarà manifestato,/ allora anche voi apparirete con lui nella gloria.//
Fate morire dunque ciò che appartiene alla terra:/ impurità,/ immoralità,/ passioni,/ desideri cattivi/ e quella cupidigia che è idolatria.//
Non dite menzogne gli uni agli altri:/ vi siete svestiti dell’uomo vecchio con le sue azioni/ e avete rivestito il nuovo,/ che si rinnova per una piena conoscenza,/ ad immagine di Colui che lo ha creato.//
Qui non vi è Greco o Giudeo,/ circoncisione o incirconcisione,/ barbaro,/ Scita,/ schiavo,/ libero,/ ma Cristo è tutto/ e in tutti.
Canto al Vangelo (Mt 5,3) Alleluia, alleluia.
Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli. Alleluia.
In quel tempo,/ uno della folla disse a Gesù:/ «Maestro,/ di’ a mio fratello/ che divida con me l’eredità».// Ma egli rispose:/ «O uomo,/ chi mi ha costituito giudice o mediatore/ sopra di voi?».//
E disse loro:/ «Fate attenzione/ e tenetevi lontani da ogni cupidigia/ perché,/ anche se uno è nell’abbondanza,/ la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».//
Poi disse loro una parabola:/ «La campagna di un uomo ricco/ aveva dato un raccolto abbondante.// Egli ragionava tra sé:/ “Che farò,/ poiché non ho dove mettere i miei raccolti?// Farò così/ – disse/ –: demolirò i miei magazzini/ e ne costruirò altri più grandi/ e vi raccoglierò tutto il grano/ e i miei beni.// Poi dirò a me stesso:/ Anima mia,/ hai a disposizione molti beni,/ per molti anni;// ripòsati,/ mangia,/ bevi e divèrtiti!”.// Ma Dio gli disse:/ “Stolto,/ questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita.// E quello che hai preparato,/ di chi sarà?”.// Così è/ di chi accumula tesori per sé/ e non si arricchisce presso Dio».
In quei giorni,/ disse il Signore:/ «Il grido di Sòdoma e Gomorra è troppo grande/ e il loro peccato è molto grave.// Voglio scendere/ a vedere se proprio hanno fatto tutto il male/ di cui è giunto il grido fino a me;// lo voglio sapere!».//Quegli uomini partirono di là/ e andarono verso Sòdoma,/ mentre Abramo stava ancora alla presenza del Signore.//Abramo gli si avvicinò e gli disse:/ «Davvero sterminerai il giusto con l’empio?// Forse vi sono cinquanta giusti nella città:/ davvero li vuoi sopprimere?// E non perdonerai a quel luogo/ per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano?// Lontano da te/ il far morire il giusto con l’empio,/ così che il giusto sia trattato come l’empio;// lontano da te!// Forse il giudice di tutta la terra/ non praticherà la giustizia?».// Rispose il Signore:/ «Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell’ambito della città,/ per riguardo a loro perdonerò a tutto quel luogo».//Abramo riprese/ e disse:/ «Vedi come ardisco parlare al mio Signore,/ io che sono polvere e cenere:// forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque;// per questi cinque distruggerai tutta la città?».// Rispose:/ «Non la distruggerò,/ se ve ne troverò quarantacinque».//
Abramo riprese ancora a parlargli/ e disse:/ «Forse là se ne troveranno quaranta».// Rispose:/ «Non lo farò,/ per riguardo a quei quaranta».// Riprese:/ «Non si adiri il mio Signore,/ se parlo ancora:// forse là se ne troveranno trenta».// Rispose:/ «Non lo farò,/ se ve ne troverò trenta».// Riprese:/ «Vedi come ardisco parlare al mio Signore!// Forse là se ne troveranno venti».// Rispose:/ «Non la distruggerò/ per riguardo a quei venti».// Riprese:/ «Non si adiri il mio Signore,/ se parlo ancora una volta sola:// forse là se ne troveranno dieci».// Rispose:/ «Non la distruggerò/ per riguardo a quei dieci».
Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 137
Rit.: Nel giorno in cui ti ho invocato mi hai risposto.
Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:
hai ascoltato le parole della mia bocca.
Non agli dèi, ma a te voglio cantare,
mi prostro verso il tuo tempio santo.
Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà:
hai reso la tua promessa più grande del tuo nome.
Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto,
hai accresciuto in me la forza.
Perché eccelso è il Signore, ma guarda verso l’umile;
il superbo invece lo riconosce da lontano.
Se cammino in mezzo al pericolo, tu mi ridoni vita;
contro la collera dei miei avversari stendi la tua mano.
La tua destra mi salva.
Il Signore farà tutto per me.
Signore, il tuo amore è per sempre:
non abbandonare l’opera delle tue mani.
Con lui Dio ha dato vita anche a voi, perdonando tutte le colpe.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossèsi
Fratelli,/ con Cristo sepolti nel battesimo,/ con lui siete anche risorti mediante la fede nella potenza di Dio,/ che lo ha risuscitato dai morti.//
Con lui Dio ha dato vita anche a voi,/ che eravate morti a causa delle colpe/ e della non circoncisione della vostra carne,/ perdonandoci tutte le colpe/ e annullando il documento scritto contro di noi/ che, /con le prescrizioni,/ ci era contrario:// lo ha tolto di mezzo/ inchiodandolo alla croce.
Canto al Vangelo (Rm 8,15)
Alleluia, alleluia.
Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi,
per mezzo del quale gridiamo: Abbà! Padre! Alleluia.
Gesù si trovava in un luogo a pregare;// quando ebbe finito,/ uno dei suoi discepoli gli disse:/ «Signore,/ insegnaci a pregare,/ come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».// Ed egli disse loro:/ «Quando pregate,/ dite:// “Padre,/ sia santificato il tuo nome,/ venga il tuo regno;// dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,/ e perdona a noi i nostri peccati,/ anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,/ e non abbandonarci alla tentazione”».//
Poi disse loro:/ «Se uno di voi ha un amico/ e a mezzanotte va da lui a dirgli:/ “Amico,/ prestami tre pani,/ perché è giunto da me un amico da un viaggio/ e non ho nulla da offrirgli”;/ e se quello dall’interno gli risponde:/ “Non m’importunare,/ la porta è già chiusa,/ io e i miei bambini siamo a letto,/ non posso alzarmi per darti i pani”,/ vi dico che,/ anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico,/ almeno per la sua invadenza si alzerà/ a dargliene quanti gliene occorrono.//
Ebbene,/ io vi dico:/ chiedete e vi sarà dato,/ cercate e troverete,/ bussate e vi sarà aperto.// Perché chiunque chiede riceve/ e chi cerca trova/ e a chi bussa sarà aperto.//
Quale padre tra voi,/ se il figlio gli chiede un pesce,/ gli darà una serpe al posto del pesce?// O se gli chiede un uovo,/ gli darà uno scorpione?// Se voi dunque,/ che siete cattivi,/ sapete dare cose buone ai vostri figli,/ quanto più il Padre vostro del cielo/ darà lo Spirito Santo/ a quelli che glielo chiedono!».
Signore, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo.
Dal libro della Gènesi
In quei giorni,/ il Signore apparve ad Abramo alle Querce di Mamre/ mentre egli sedeva all’ingresso della tenda/ nell’ora più calda del giorno.//
Egli alzò gli occhi/ e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui.// Appena li vide,/ corse loro incontro dall’ingresso della tenda/ e si prostrò fino a terra,/ dicendo:/ «Mio signore,/ se ho trovato grazia ai tuoi occhi,/ non passare oltre senza fermarti dal tuo servo.// Si vada a prendere un po’ d’acqua,/ lavatevi i piedi/ e accomodatevi sotto l’albero.// Andrò a prendere un boccone di pane e ristoratevi;/ dopo potrete proseguire,/ perché è ben per questo/ che voi siete passati dal vostro servo».// Quelli dissero:/ «Fa’ pure come hai detto».//
Allora Abramo andò in fretta nella tenda,/ da Sara,/ e disse:/ «Presto,/ tre sea di fior di farina,/ impastala e fanne focacce».// All’armento corse lui stesso,/Abramo;// prese un vitello tenero e buono/ e lo diede al servo,/ che si affrettò a prepararlo.// Prese panna e latte fresco insieme con il vitello,/ che aveva preparato,/ e li porse loro.// Così,/ mentre egli stava in piedi presso di loro sotto l’albero,/ quelli mangiarono.//
Poi gli dissero:/ «Dov’è Sara,/ tua moglie?».// Rispose:/ «È là nella tenda».// Riprese:/ «Tornerò da te fra un anno a questa data/ e allora Sara,/ tua moglie,/ avrà un figlio».
Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 14
Rit.:Chi teme il Signore, abiterà nella sua tenda.
Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua.
Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.
Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre.
Il mistero nascosto da secoli, ora è manifestato ai santi.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossèsi
Fratelli,/ sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi/ e do compimento a ciò che,/ dei patimenti di Cristo,/ manca nella mia carne,/ a favore del suo corpo/ che è la Chiesa.//
Di essa sono diventato ministro,/ secondo la missione affidatami da Dio verso di voi/ di portare a compimento la parola di Dio,/ il mistero nascosto da secoli e da generazioni,/ ma ora manifestato ai suoi santi.//
A loro/ Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di questo mistero/ in mezzo alle genti:/ Cristo in voi,/ speranza della gloria.// È lui infatti che noi annunciamo,/ ammonendo ogni uomo/ e istruendo ciascuno con ogni sapienza,/ per rendere ogni uomo/ perfetto in Cristo.
Canto al Vangelo (Lc 8,15) Alleluia, alleluia.
Beati coloro che custodiscono la parola di Dio
con cuore integro e buono,
e producono frutto con perseveranza. Alleluia.
Marta lo ospitò. Maria ha scelto la parte migliore.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo,/ mentre erano in cammino,/ Gesù entrò in un villaggio/ e una donna,/ di nome Marta,/ lo ospitò.//
Ella aveva una sorella,/ di nome Maria,/ la quale,/ seduta ai piedi del Signore,/ ascoltava la sua parola.// Marta invece era distolta per i molti servizi.//
Allora si fece avanti e disse:/ «Signore,/ non t’importa nulla che mia sorella/ mi abbia lasciata sola a servire?// Dille dunque che mi aiuti»./ Ma il Signore le rispose:/ «Marta,/ Marta,/ tu ti affanni e ti agiti per molte cose,/ ma di una cosa sola c’è bisogno.// Maria ha scelto la parte migliore,/ che non le sarà tolta».