Il Signore unisce tutti i popoli nella pace eterna del suo Regno.
Dal libro del profeta Isaìa
Messaggio che Isaìa,/ figlio di Amoz,/ ricevette in visione su Giuda/ e su Gerusalemme.//
Alla fine dei giorni,/
il monte del tempio del Signore
sarà saldo sulla cima dei monti/
e s’innalzerà sopra i colli,/
e ad esso affluiranno tutte le genti.//
Verranno molti popoli e diranno:/
«Venite,/ saliamo sul monte del Signore,/
al tempio del Dio di Giacobbe,/
perché ci insegni le sue vie/
e possiamo camminare/ per i suoi sentieri».//
Poiché da Sion uscirà la legge/
e da Gerusalemme la parola del Signore.//
Egli sarà giudice fra le genti/
e arbitro fra molti popoli.//
Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri,/
delle loro lance/ faranno falci;/
una nazione non alzerà più la spada
contro un’altra nazione,/
non impareranno più l’arte della guerra.//
Casa di Giacobbe,/ venite,/
camminiamo/ nella luce del Signore.
Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 121
Rit.: Andiamo con gioia incontro al Signore.
Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!
È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge d’Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide.
Chiedete pace per Gerusalemme:
vivano sicuri quelli che ti amano;
sia pace nelle tue mura,
sicurezza nei tuoi palazzi.
Per i miei fratelli e i miei amici
io dirò: «Su di te sia pace!».
Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederò per te il bene.>
Fratelli,/ questo voi farete,/ consapevoli del momento:/ è ormai tempo di svegliarvi dal sonno,/ perché adesso la nostra salvezza è più vicina/ di quando diventammo credenti.//
La notte è avanzata,/ il giorno è vicino.// Perciò gettiamo via le opere delle tenebre/ e indossiamo le armi della luce.//
Comportiamoci onestamente,/ come in pieno giorno:/ non in mezzo a orge e ubriachezze,/ non fra lussurie e impurità,/ non in litigi e gelosie.// Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo.//
Canto al Vangelo (Sal 84,8) Alleluia, alleluia.
Mostraci, Signore, la tua misericordia
e donaci la tua salvezza. Alleluia.
In quel tempo,/ Gesù disse ai suoi discepoli://
«Come furono i giorni di Noè,/ così sarà la venuta del Figlio dell’uomo.// Infatti,/ come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano,/ prendevano moglie e prendevano marito,/ fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca,/ e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e travolse tutti:// così sarà anche la venuta del Figlio dell’uomo.// Allora due uomini saranno nel campo:/ uno verrà portato via/ e l’altro lasciato.// Due donne macineranno alla mola:/ una verrà portata via/ e l’altra lasciata.//
Vegliate dunque,/ perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà.// Cercate di capire questo:/ se il padrone di casa sapesse/ a quale ora della notte viene il ladro,/ veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa.// Perciò anche voi tenetevi pronti/ perché,/ nell’ora che non immaginate,/ viene il Figlio dell’uomo».
In quei giorni,/ vennero tutte le tribù d’Israele da Davide a Ebron,/ e gli dissero:/ «Ecco noi siamo tue ossa e tua carne.// Già prima,/ quando regnava Saul su di noi,/ tu conducevi e riconducevi Israele.// Il Signore ti ha detto:/ “Tu pascerai il mio popolo Israele,/ tu sarai capo d’Israele”».//
Vennero dunque tutti gli anziani d’Israele dal re a Ebron,/ il re Davide concluse con loro un’alleanza a Ebron davanti al Signore/ ed essi unsero Davide/ re d’Israele.
Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 121
Rit.: Andremo con gioia alla casa del Signore.
Quale gioia, quando mi dissero:
«Andremo alla casa del Signore!».
Già sono fermi i nostri piedi
alle tue porte, Gerusalemme!
È là che salgono le tribù,
le tribù del Signore,
secondo la legge d’Israele,
per lodare il nome del Signore.
Là sono posti i troni del giudizio,
i troni della casa di Davide.
Ci ha trasferiti nel regno del Figlio del suo amore.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési
Fratelli,/ ringraziate con gioia il Padre/ che vi ha resi capaci/ di partecipare alla sorte dei santi nella luce.//
È lui che ci ha liberati dal potere delle tenebre/
e ci ha trasferiti/ nel regno del Figlio del suo amore,/
per mezzo del quale/ abbiamo la redenzione,/
il perdono dei peccati.//
Egli è immagine del Dio invisibile,/
primogenito di tutta la creazione,/
perché in lui furono create tutte le cose/
nei cieli e sulla terra,/
quelle visibili/ e quelle invisibili:/
Troni,/ Dominazioni,/
Principati e Potenze.//
Tutte le cose sono state create
per mezzo di lui/ e in vista di lui.//
Egli è prima di tutte le cose/
e tutte in lui sussistono.//
Egli è anche il capo del corpo,/ della Chiesa.//
Egli è principio,/
primogenito di quelli che risorgono dai morti,/
perché sia lui/ ad avere il primato su tutte le cose.//
È piaciuto infatti a Dio/
che abiti in lui tutta la pienezza/
e che per mezzo di lui/ e in vista di lui/
siano riconciliate tutte le cose,/
avendo pacificato/ con il sangue della sua croce/
sia le cose che stanno sulla terra,/
sia quelle che stanno nei cieli.
Canto al Vangelo (Mc 11,9.10) Alleluia, alleluia.
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide! Alleluia.
Signore, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo,/ [dopo che ebbero crocifisso Gesù,]/ il popolo stava a vedere;// i capi invece deridevano Gesù dicendo:/ «Ha salvato altri!// Salvi se stesso,/ se è lui il Cristo di Dio,/ l’eletto».//
Anche i soldati lo deridevano,/ gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano:/ «Se tu sei il re dei Giudei,/ salva te stesso».// Sopra di lui c’era anche una scritta:/ «Costui è il re dei Giudei».//
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava:/ «Non sei tu il Cristo?/ Salva te stesso e noi!».// L’altro invece lo rimproverava dicendo:// «Non hai alcun timore di Dio,/ tu che sei condannato alla stessa pena?// Noi,/ giustamente,/ perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni;// egli invece/ non ha fatto nulla di male».//
E disse:/ «Gesù,/ ricordati di me quando entrerai nel tuo regno».// Gli rispose:/ «In verità io ti dico:/ oggi con me/ sarai nel paradiso».
Ecco:/ sta per venire il giorno rovente come un forno.//
Allora tutti i superbi/ e tutti coloro che commettono ingiustizia/ saranno come paglia;/ quel giorno,/ venendo,/ li brucerà/ – dice il Signore degli eserciti/ – fino a non lasciar loro/ né radice/ né germoglio.//
Per voi,/ che avete timore del mio nome,/ sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia.
Salmo responsoriale Sal 97
Rit.:Il Signore giudicherà il mondo con giustizia.
Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.
Risuoni il mare e quanto racchiude,
il mondo e i suoi abitanti.
I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne
davanti al Signore che viene a giudicare la terra.
Giudicherà il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
Fratelli,/ sapete in che modo dovete prenderci a modello:/ noi infatti non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi,/ né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno,/ ma abbiamo lavorato duramente,/ notte e giorno,/ per non essere di peso/ ad alcuno di voi.//
Non che non ne avessimo diritto,/ ma per darci a voi come modello da imitare.// E infatti quando eravamo presso di voi,/ vi abbiamo sempre dato questa regola:/ chi non vuole lavorare,/ neppure mangi.//
Sentiamo infatti/ che alcuni fra voi vivono una vita disordinata,/ senza fare nulla e sempre in agitazione.// A questi tali,/ esortandoli nel Signore Gesù Cristo,/ ordiniamo di guadagnarsi il pane/ lavorando con tranquillità.
Canto al Vangelo (Lc 21,28) Alleluia, alleluia.
Risollevatevi e alzate il capo,
perché la vostra liberazione è vicina. Alleluia.
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo,/ mentre alcuni parlavano del tempio,/ che era ornato di belle pietre e di doni votivi,/ Gesù disse:// «Verranno giorni nei quali,/ di quello che vedete,/ non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».//
Gli domandarono:// «Maestro,/ quando dunque accadranno queste cose/ e quale sarà il segno,/ quando esse staranno per accadere?».// Rispose:// «Badate di non lasciarvi ingannare.// Molti infatti verranno nel mio nome dicendo:/ “Sono io”,/ e:/ “Il tempo è vicino”.// Non andate dietro a loro!// Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni,/ non vi terrorizzate,/ perché prima devono avvenire queste cose,/ ma non è subito la fine».//
Poi diceva loro:// «Si solleverà nazione contro nazione/ e regno contro regno,/ e vi saranno in diversi luoghi terremoti,/ carestie e pestilenze;// vi saranno anche fatti terrificanti/ e segni grandiosi dal cielo.//
Ma prima di tutto questo/ metteranno le mani su di voi/ e vi perseguiteranno,/ consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni,/ trascinandovi davanti a re e governatori,/ a causa del mio nome.// Avrete allora occasione di dare testimonianza.// Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa;// io vi darò parola e sapienza,/ cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere/ né controbattere.//
Sarete traditi perfino dai genitori,/ dai fratelli,/ dai parenti e dagli amici,/ e uccideranno alcuni di voi;// sarete odiati da tutti a causa del mio nome.// Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.//
Con la vostra perseveranza/ salverete la vostra vita».
Hai compassione di tutti, perché ami tutte le cose che esistono.
Dal libro della Sapienza
Signore,/ tutto il mondo davanti a te/ è come polvere sulla bilancia,/
come una stilla di rugiada mattutina/ caduta sulla terra.//
Hai compassione di tutti,/ perché tutto puoi,/
chiudi gli occhi sui peccati degli uomini,/
aspettando il loro pentimento.//
Tu infatti ami tutte le cose che esistono/
e non provi disgusto per nessuna/ delle cose che hai creato;/
se avessi odiato qualcosa,/ non l’avresti neppure formata.//
Come potrebbe sussistere una cosa,/ se tu non l’avessi voluta?//
Potrebbe conservarsi ciò che da te non fu chiamato all’esistenza?/
Tu sei indulgente con tutte le cose,/ perché sono tue,/
Signore,/ amante della vita.//
Poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose.//
Per questo tu correggi a poco a poco quelli che sbagliano/
e li ammonisci ricordando loro in che cosa hanno peccato,/
perché,/ messa da parte ogni malizia,/ credano in te,/ Signore.
Salmo responsoriale Sal 144
Rit.: Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.
O Dio, mio re, voglio esaltarti
e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.
Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno e per sempre.
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.
Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.
Fedele è il Signore in tutte le sue parole
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto.
Sia glorificato il nome di Cristo in voi, e voi in lui.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
Fratelli,/ preghiamo continuamente per voi,/ perché il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata/ e,/ con la sua potenza,/ porti a compimento ogni proposito di bene/ e l’opera della vostra fede,/ perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi,/ e voi in lui, /secondo la grazia del nostro Dio/ e del Signore Gesù Cristo.//
Riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo/ e al nostro radunarci con lui,/ vi preghiamo,/ fratelli,/ di non lasciarvi troppo presto confondere la mente/ e allarmare/ né da ispirazioni né da discorsi,/ né da qualche lettera fatta passare come nostra,/ quasi che il giorno del Signore/ sia già presente.
Canto al Vangelo (Gv 3,16) Alleluia, alleluia.
Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito;
chiunque crede in lui ha la vita eterna. Alleluia.
Il Figlio dell’uomo era venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo,/ Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando,/ quand’ecco un uomo,/ di nome Zacchèo,/ capo dei pubblicani e ricco,/ cercava di vedere chi era Gesù,/ ma non gli riusciva/ a causa della folla,/ perché era piccolo di statura.// Allora corse avanti/ e,/ per riuscire a vederlo,/ salì su un sicomòro,/ perché doveva passare di là.//
Quando giunse sul luogo,/ Gesù alzò lo sguardo e gli disse:/ «Zacchèo,/ scendi subito,/ perché oggi devo fermarmi a casa tua».// Scese in fretta/ e lo accolse pieno di gioia.// Vedendo ciò,/ tutti mormoravano:// «È entrato in casa di un peccatore!».//
Ma Zacchèo,/ alzatosi,/ disse al Signore:// «Ecco,/ Signore,/ io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e,/ se ho rubato a qualcuno,/ restituisco quattro volte tanto».//
Gesù gli rispose:/ «Oggi per questa casa è venuta la salvezza,/ perché anch’egli è figlio di Abramo.// Il Figlio dell’uomo infatti/ è venuto a cercare e a salvare/ ciò che era perduto».
Il Signore è giudice/
e per lui non c’è preferenza di persone.//
Non è parziale a danno del povero/
e ascolta/ la preghiera dell’oppresso.//
Non trascura la supplica dell’orfano,/
né la vedova,/ quando si sfoga nel lamento.//
Chi la soccorre è accolto con benevolenza,/
la sua preghiera arriva fino alle nubi.//
La preghiera del povero attraversa le nubi/
né si quieta/ finché non sia arrivata;/
non desiste finché l’Altissimo non sia intervenuto/
e abbia reso soddisfazione ai giusti/ e ristabilito l’equità.
Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto) Sal 33
Rit.:Il povero grida e il Signore lo ascolta.
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.
Gridano e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.
Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarà condannato chi in lui si rifugia.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Figlio mio,/ io sto già per essere versato in offerta/ ed è giunto il momento che io lasci questa vita.// Ho combattuto la buona battaglia,/ ho terminato la corsa,/ ho conservato la fede.// Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore,/ il giudice giusto,/ mi consegnerà in quel giorno;// non solo a me,/ ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore/ la sua manifestazione.//
Nella mia prima difesa in tribunale/ nessuno mi ha assistito;/ tutti mi hanno abbandonato.// Nei loro confronti,/ non se ne tenga conto.// Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza,/ perché io potessi portare a compimento l’annuncio del Vangelo/ e tutte le genti lo ascoltassero:/ e così fui liberato/ dalla bocca del leone.//
Il Signore mi libererà da ogni male/ e mi porterà in salvo nei cieli,/ nel suo regno;/ a lui la gloria/ nei secoli dei secoli./ Amen.
Canto al Vangelo (2Cor 5,19) Alleluia, alleluia.
Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo,
affidando a noi la parola della riconciliazione. Alleluia.
Il pubblicano tornò a casa giustificato, a differenza del fariseo.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo,/ Gesù disse ancora questa parabola/ per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti/ e disprezzavano gli altri://
«Due uomini/ salirono al tempio a pregare:// uno era fariseo/ e l’altro pubblicano.//
Il fariseo,/ stando in piedi,/ pregava così tra sé:// “O Dio,/ ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini,/ ladri,/ ingiusti,/ adùlteri,/ e neppure come questo pubblicano.// Digiuno due volte alla settimana/ e pago le decime di tutto quello che possiedo”.//
Il pubblicano invece,/ fermatosi a distanza,/ non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo,/ ma si batteva il petto dicendo:/ “O Dio,/ abbi pietà di me peccatore”.//
Io vi dico:// questi,/ a differenza dell’altro,/ tornò a casa sua giustificato,/ perché chiunque si esalta sarà umiliato,// chi invece si umilia/ sarà esaltato».
In quei giorni,/ Amalèk venne a combattere contro Israele/ a Refidìm.//
Mosè disse a Giosuè:/ «Scegli per noi alcuni uomini/ ed esci in battaglia contro Amalèk.// Domani io starò ritto sulla cima del colle,/ con in mano il bastone di Dio».// Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè/ per combattere contro Amalèk,/ mentre Mosè,/ Aronne e Cur/ salirono sulla cima del colle.//
Quando Mosè alzava le mani,/ Israele prevaleva;// ma quando le lasciava cadere,/ prevaleva Amalèk.// Poiché Mosè sentiva pesare le mani,/ presero una pietra,/ la collocarono sotto di lui/ ed egli vi si sedette,/ mentre Aronne e Cur,/ uno da una parte e l’altro dall’altra,/ sostenevano le sue mani.// Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole.//
Giosuè sconfisse Amalèk e il suo popolo,/ passandoli poi a fil di spada.
Salmo responsoriale (di norma deve venire eseguito in canto) Sal 120
Rit.: Il mio aiuto viene dal Signore.
Il mio aiuto viene dal Signore.
Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrà l’aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore:
egli ha fatto cielo e terra.
Non lascerà vacillare il tuo piede,
non si addormenterà il tuo custode.
Non si addormenterà, non prenderà sonno
il custode d’Israele.
Il Signore è il tuo custode,
il Signore è la tua ombra
e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirà il sole,
né la luna di notte.
Il Signore ti custodirà da ogni male:
egli custodirà la tua vita.
Il Signore ti custodirà quando esci e quando entri,
da ora e per sempre.
L’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Figlio mio,/ tu rimani saldo in quello che hai imparato/ e che credi fermamente.// Conosci coloro da cui lo hai appreso/ e conosci le sacre Scritture fin dall’infanzia:// queste possono istruirti per la salvezza,/ che si ottiene/ mediante la fede in Cristo Gesù.//
Tutta la Scrittura,/ ispirata da Dio,/ è anche utile per insegnare,/ convincere,/ correggere ed educare nella giustizia,/ perché l’uomo di Dio sia completo/ e ben preparato per ogni opera buona.//
Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù,/ che verrà a giudicare i vivi e i morti,/ per la sua manifestazione e il suo regno:// annuncia la Parola,/ insisti al momento opportuno e non opportuno,/ ammonisci,/ rimprovera,/ esorta con ogni magnanimità/ e insegnamento.
Canto al Vangelo (Ebr 4,12) Alleluia, alleluia.
La parola di Dio è viva ed efficace,
discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. Alleluia.
Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo,/ Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola/ sulla necessità di pregare sempre,/ senza stancarsi mai:// «In una città viveva un giudice,/ che non temeva Dio/ né aveva riguardo per alcuno.// In quella città c’era anche una vedova,/ che andava da lui e gli diceva:// “Fammi giustizia contro il mio avversario”.// Per un po’ di tempo egli non volle;// ma poi disse tra sé:/ “Anche se non temo Dio/ e non ho riguardo per alcuno,/ dato che questa vedova mi dà tanto fastidio,/ le farò giustizia/ perché non venga continuamente a importunarmi”».// E il Signore soggiunse:// «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto./ E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti,/ che gridano giorno e notte verso di lui?// Li farà forse aspettare a lungo?// Io vi dico che farà loro giustizia prontamente.// Ma il Figlio dell’uomo,/ quando verrà,/ troverà la fede sulla terra?».
Fino a quando,/ Signore,/ implorerò aiuto
e non ascolti,/
a te alzerò il grido:/ «Violenza!»/
e non salvi?//
Perché mi fai vedere l’iniquità/
e resti spettatore dell’oppressione?//
Ho davanti a me rapina e violenza/
e ci sono liti e si muovono contese.//
Il Signore rispose e mi disse:/
«Scrivi la visione/
e incidila bene sulle tavolette,/
perché la si legga speditamente.//
È una visione che attesta un termine,/
parla di una scadenza e non mentisce;/
se indugia,/ attendila,/
perché certo verrà/ e non tarderà.//
Ecco,/ soccombe colui che non ha l’animo retto,/
mentre il giusto vivrà/ per la sua fede».//
Salmo responsoriale
Sal 94
Rit.: Ascoltate oggi la voce del Signore.
Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.
Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.
Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere».
Non vergognarti di dare testimonianza al Signore nostro.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Figlio mio,/ ti ricordo di ravvivare il dono di Dio,/ che è in te mediante l’imposizione delle mie mani.// Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza,/ ma di forza,/ di carità e di prudenza.//
Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro,/ né di me,/ che sono in carcere per lui;// ma,/ con la forza di Dio,/ soffri con me per il Vangelo.//
Prendi come modello i sani insegnamenti che hai udito da me/ con la fede e l’amore,/ che sono in Cristo Gesù.// Custodisci,/ mediante lo Spirito Santo che abita in noi,/ il bene prezioso che ti è stato affidato.
Canto al Vangelo (1Pt 1,25) Alleluia, alleluia.
La parola del Signore rimane in eterno:
e questa è la parola del Vangelo che vi è stato annunciato. Alleluia.
In quel tempo,/ gli apostoli dissero al Signore:/ «Accresci in noi la fede!».//
Il Signore rispose:/ «Se aveste fede quanto un granello di senape,/ potreste dire a questo gelso:/ “Sràdicati/ e vai a piantarti nel mare”, // ed esso vi obbedirebbe.//
Chi di voi,/ se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge,/ gli dirà,/ quando rientra dal campo:/ “Vieni subito e mettiti a tavola”?// Non gli dirà piuttosto:/ “Prepara da mangiare,/ stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi,/ finché avrò mangiato e bevuto,/ e dopo mangerai e berrai tu”?// Avrà forse gratitudine verso quel servo,/ perché ha eseguito gli ordini ricevuti?//
Così anche voi,/ quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato,/ dite:/ “Siamo servi inutili.// Abbiamo fatto/ quanto dovevamo fare”».
Guai agli spensierati di Sion/
e a quelli che si considerano sicuri
sulla montagna di Samaria!//
Distesi su letti d’avorio e sdraiati sui loro divani/
mangiano gli agnelli del gregge/
e i vitelli cresciuti nella stalla.//
Canterellano al suono dell’arpa,/
come Davide improvvisano su strumenti musicali;/
bevono il vino in larghe coppe/
e si ungono con gli unguenti più raffinati,/
ma della rovina di Giuseppe non si preoccupano.//
Perciò ora andranno in esilio in testa ai deportati/
e cesserà/ l’orgia dei dissoluti.
Salmo responsoriale (di norma deve venire eseguito in canto) Sal 145
Rit.: Loda il Signore, anima mia.
Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.
Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.
Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.
Conserva il comandamento fino alla manifestazione del Signore.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Tu,/ uomo di Dio,/ evita queste cose;/ tendi invece alla giustizia,/ alla pietà,/ alla fede,/ alla carità,/ alla pazienza,/ alla mitezza.// Combatti la buona battaglia della fede,/ cerca di raggiungere la vita eterna/ alla quale sei stato chiamato/ e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede/ davanti a molti testimoni.//
Davanti a Dio,/ che dà vita a tutte le cose,/ e a Gesù Cristo,/ che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato,/ ti ordino di conservare senza macchia/ e in modo irreprensibile/ il comandamento,/ fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo,/
che al tempo stabilito sarà a noi mostrata da Dio,/
il beato e unico Sovrano,/
il Re dei re/ e Signore dei signori,/
il solo che possiede l’immortalità/
e abita una luce inaccessibile://
nessuno fra gli uomini lo ha mai visto/ né può vederlo.//
A lui onore e potenza per sempre./Amen.
Canto al Vangelo (2Cor 8,9) Alleluia, alleluia.
Gesù Cristo da ricco che era, si è fatto povero per voi,
perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà. Alleluia.
Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo,/ Gesù disse ai farisei://
«C’era un uomo ricco,/ che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo,/ e ogni giorno si dava a lauti banchetti.// Un povero,/ di nome Lazzaro,/ stava alla sua porta,/ coperto di piaghe,/ bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco;// ma erano i cani/ che venivano a leccare le sue piaghe.//
Un giorno il povero morì/ e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo.// Morì anche il ricco/ e fu sepolto.// Stando negli inferi fra i tormenti,/ alzò gli occhi e vide di lontano Abramo,/ e Lazzaro accanto a lui.// Allora gridando disse:/ “Padre Abramo,/ abbi pietà di me/ e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito/ e a bagnarmi la lingua,/ perché soffro terribilmente in questa fiamma”.//
Ma Abramo rispose:/ “Figlio,/ ricòrdati che,/ nella vita,/ tu hai ricevuto i tuoi beni,/ e Lazzaro i suoi mali;// ma ora in questo modo lui è consolato,/ tu invece sei in mezzo ai tormenti.// Per di più,/ tra noi e voi è stato fissato un grande abisso:// coloro che di qui vogliono passare da voi,/ non possono,/ né di lì/ possono giungere fino a noi”.//
E quello replicò:/ “Allora,/ padre,/ ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre,/ perché ho cinque fratelli.// Li ammonisca severamente,/ perché non vengano anch’essi/ in questo luogo di tormento”.// Ma Abramo rispose:/ “Hanno Mosè e i Profeti;/ ascoltino loro”.// E lui replicò:/ “No,/ padre Abramo,/ ma se dai morti qualcuno andrà da loro,/ si convertiranno”.// Abramo rispose:/ “Se non ascoltano Mosè e i Profeti,/ non saranno persuasi/ neanche se uno risorgesse dai morti”».
Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.
Dal libro dell’Èsodo
In quei giorni,/ il Signore disse a Mosè:/ «Va’,/ scendi,/ perché il tuo popolo,/ che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto,/ si è pervertito.// Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicato!// Si sono fatti un vitello di metallo fuso,/ poi gli si sono prostrati dinanzi,/ gli hanno offerto sacrifici e hanno detto:/ “Ecco il tuo Dio,/ Israele,/ colui che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto”».//
Il Signore disse inoltre a Mosè:/ «Ho osservato questo popolo:/ ecco,/ è un popolo dalla dura cervìce.// Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro/ e li divori.// Di te invece/ farò una grande nazione».//
Mosè allora supplicò il Signore,/ suo Dio,/ e disse:/ «Perché,/ Signore,/ si accenderà la tua ira contro il tuo popolo,/ che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto con grande forza/ e con mano potente?// Ricòrdati di Abramo,/ di Isacco,/ di Israele,/ tuoi servi,/ ai quali hai giurato per te stesso e hai detto:/ “Renderò la vostra posterità/ numerosa come le stelle del cielo,/ e tutta questa terra,/ di cui ho parlato,/ la darò ai tuoi discendenti/ e la possederanno per sempre”».//
Il Signore si pentì/ del male che aveva minacciato di fare/ al suo popolo.
Salmo responsoriale (di norma deve venire eseguito in canto) Sal 50
Rit.: Ricordati di me, Signore, nel tuo amore.
Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.
Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
Figlio mio,/ rendo grazie a colui che mi ha reso forte,/ Cristo Gesù Signore nostro,/ perché mi ha giudicato degno di fiducia/ mettendo al suo servizio me,/ che prima ero un bestemmiatore,/ un persecutore e un violento.// Ma mi è stata usata misericordia,/ perché agivo per ignoranza,/ lontano dalla fede,/ e così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato/ insieme alla fede e alla carità/ che è in Cristo Gesù.//
Questa parola è degna di fede/ e di essere accolta da tutti:/ Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori,/ il primo dei quali sono io.// Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia,/ perché Cristo Gesù ha voluto in me,/ per primo,/ dimostrare tutta quanta la sua magnanimità,/ e io fossi di esempio a quelli che avrebbero creduto in lui/ per avere la vita eterna.//
Al Re dei secoli,/ incorruttibile,/ invisibile e unico Dio,/ onore e gloria/ nei secoli dei secoli./ Amen.
Canto al Vangelo (2Cor 5,19) Alleluia, alleluia.
Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo,
affidando a noi la parola della riconciliazione. Alleluia.
Ci sarà gioia in cielo per un solo peccatore che si converte.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo,/ si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo.// I farisei e gli scribi mormoravano dicendo:/ «Costui accoglie i peccatori/ e mangia con loro».//
Ed egli disse loro questa parabola:/ «Chi di voi,/ se ha cento pecore e ne perde una,/ non lascia le novantanove nel deserto/ e va in cerca di quella perduta,/ finché non la trova?// Quando l’ha trovata,/ pieno di gioia se la carica sulle spalle,/ va a casa,/ chiama gli amici e i vicini e dice loro:/ “Rallegratevi con me,/ perché ho trovato la mia pecora,/ quella che si era perduta”.// Io vi dico:/ così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte,/ più che per novantanove giusti/ i quali non hanno bisogno di conversione.//
Oppure,/ quale donna,/ se ha dieci monete e ne perde una,/ non accende la lampada e spazza la casa/ e cerca accuratamente finché non la trova?// E dopo averla trovata,/ chiama le amiche e le vicine,/ e dice:/ “Rallegratevi con me,/ perché ho trovato la moneta/ che avevo perduto”.// Così,/ io vi dico,/ vi è gioia davanti agli angeli di Dio/ per un solo peccatore che si converte».//
Disse ancora:/ «Un uomo aveva due figli.// Il più giovane dei due disse al padre:/ “Padre,/ dammi la parte di patrimonio che mi spetta”.// Ed egli divise tra loro le sue sostanze.// Pochi giorni dopo,/ il figlio più giovane,/ raccolte tutte le sue cose,/ partì per un paese lontano/ e là sperperò il suo patrimonio/ vivendo in modo dissoluto.// Quando ebbe speso tutto,/ sopraggiunse in quel paese una grande carestia/ ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno.// Allora andò a mettersi al servizio/ di uno degli abitanti di quella regione,/ che lo mandò nei suoi campi/ a pascolare i porci.// Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci;/ ma nessuno gli dava nulla.// Allora ritornò in sé/ e disse:/ “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza/ e io qui muoio di fame!// Mi alzerò,/ andrò da mio padre e gli dirò:/ Padre,/ ho peccato verso il Cielo e davanti a te;/ non sono più degno di essere chiamato tuo figlio.// Trattami come uno dei tuoi salariati”.// Si alzò/ e tornò da suo padre.//
Quando era ancora lontano,/ suo padre lo vide,/ ebbe compassione,/ gli corse incontro,/ gli si gettò al collo e lo baciò.// Il figlio gli disse:/ “Padre,/ ho peccato verso il Cielo e davanti a te;// non sono più degno/ di essere chiamato tuo figlio”.// Ma il padre disse ai servi:/ “Presto,/ portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare,/ mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi.// Prendete il vitello grasso,/ ammazzatelo,/ mangiamo e facciamo festa,/ perché questo mio figlio era morto/ ed è tornato in vita,/ era perduto/ ed è stato ritrovato”.// E cominciarono a far festa.//
Il figlio maggiore si trovava nei campi.// Al ritorno,/ quando fu vicino a casa,/ udì la musica e le danze;// chiamò uno dei servi/ e gli domandò che cosa fosse tutto questo.// Quello gli rispose:/ “Tuo fratello è qui/ e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso,/ perché lo ha riavuto sano e salvo”.// Egli si indignò,/ e non voleva entrare.// Suo padre allora uscì a supplicarlo.// Ma egli rispose a suo padre:/ “Ecco,/ io ti servo da tanti anni/ e non ho mai disobbedito a un tuo comando,/ e tu non mi hai mai dato un capretto/ per far festa con i miei amici.// Ma ora che è tornato questo tuo figlio,/ il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute,/ per lui hai ammazzato il vitello grasso”.// Gli rispose il padre:/ “Figlio,/ tu sei sempre con me/ e tutto ciò che è mio è tuo;// ma bisognava far festa e rallegrarsi,/ perché questo tuo fratello era morto/ ed è tornato in vita,/ era perduto/ ed è stato ritrovato”».
Quale uomo può conoscere il volere di Dio?//
Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?//
I ragionamenti dei mortali sono timidi/
e incerte le nostre riflessioni,/
perché un corpo corruttibile appesantisce l’anima/
e la tenda d’argilla opprime una mente piena di preoccupazioni.//
A stento immaginiamo le cose della terra,/
scopriamo con fatica quelle a portata di mano;/
ma chi ha investigato le cose del cielo?//
Chi avrebbe conosciuto il tuo volere,/
se tu non gli avessi dato la sapienza/
e dall’alto non gli avessi inviato/ il tuo santo spirito?//
Così vennero raddrizzati i sentieri/ di chi è sulla terra;/
gli uomini furono istruiti/ in ciò che ti è gradito/
e furono salvati/ per mezzo della sapienza».
Salmo responsoriale (di norma deve venire eseguito in canto) Sal 89
Rit.:Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.
Tu fai ritornare l’uomo in polvere,
quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo».
Mille anni, ai tuoi occhi,
sono come il giorno di ieri che è passato,
come un turno di veglia nella notte.
Tu li sommergi:
sono come un sogno al mattino,
come l’erba che germoglia;
al mattino fiorisce e germoglia,
alla sera è falciata e secca.
Insegnaci a contare i nostri giorni
E acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando?
Abbi pietà dei tuoi servi!
Saziaci al mattino con il tuo amore:
esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni.
Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio:
rendi salda per noi l’opera delle nostre mani,
l’opera delle nostre mani rendi salda.
Accoglilo non più come schiavo, ma come fratello carissimo.
Dalla lettera a Filèmone
Carissimo,/ ti esorto,/ io,/ Paolo,/ così come sono,/ vecchio,/ e ora anche prigioniero di Cristo Gesù.// Ti prego per Onèsimo,/ figlio mio,/ che ho generato nelle catene.// Te lo rimando, lui che mi sta tanto a cuore.//
Avrei voluto tenerlo con me perché mi assistesse al posto tuo,/ ora che sono in catene per il Vangelo.// Ma non ho voluto fare nulla/ senza il tuo parere,/ perché il bene che fai non sia forzato,/ ma volontario.//
Per questo forse è stato separato da te per un momento:/ perché tu lo riavessi per sempre;// non più però come schiavo,/ ma molto più che schiavo,/ come fratello carissimo,/ in primo luogo per me,/ ma ancora più per te,/ sia come uomo/ sia come fratello nel Signore.//
Se dunque tu mi consideri amico,/ accoglilo come me stesso.
Canto al Vangelo (Sal 118,135) Alleluia, alleluia.
Fa’ risplendere il tuo volto sul tuo servo
e insegnami i tuoi decreti. Alleluia.
Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.
+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo,/ una folla numerosa andava con Gesù.// Egli si voltò/ e disse loro://
«Se uno viene a me/ e non mi ama più di quanto ami suo padre,/ la madre,/ la moglie,/ i figli,/ i fratelli,/ le sorelle/ e perfino la propria vita,/ non può essere mio discepolo.//
Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me,/ non può essere mio discepolo.//
Chi di voi,/ volendo costruire una torre,/ non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi/ per portarla a termine?// Per evitare che,/ se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro,/ tutti coloro che vedono comincino a deriderlo,/ dicendo:/ “Costui ha iniziato a costruire,/ ma non è stato capace di finire il lavoro”.//
Oppure quale re,/ partendo in guerra contro un altro re,/ non siede prima a esaminare/ se può affrontare con diecimila uomini/ chi gli viene incontro con ventimila?// Se no,/ mentre l’altro è ancora lontano,/ gli manda dei messaggeri/ per chiedere pace.//
Così/ chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi,/ non può essere/ mio discepolo».