13 luglio 2008 – XVma domenica del Tempo Ordinario – Anno A – 64

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Il commento della Fraternità Gesù Risorto di Tavodo

Prima lettura – Audio
Is 55,10-11

La pioggia fa germogliare la terra

Dal libro del profeta Isaìa

Così dice il Signore:/
«Come la pioggia e la neve/ scendono dal cielo/
e non vi ritornano/ senza avere irrigato la terra,/
senza averla fecondata/ e fatta germogliare,/
perché dia il seme a chi semina/
e il pane a chi mangia,/
così sarà della mia parola/ uscita dalla mia bocca:/
non ritornerà a me/ senza effetto,/
senza aver operato ciò che desidero/
e senza aver compiuto/ ciò per cui l’ho mandata».

Salmo responsoriale
Sal 64

Rit.:Tu visiti la terra, Signore, e benedici i suoi germogli

Tu visiti la terra e la disseti,
la ricolmi di ricchezze.
Il fiume di Dio è gonfio di acque;
tu prepari il frumento per gli uomini.

Così prepari la terra:
ne irrìghi i solchi, ne spiani le zolle,
la bagni con le piogge e benedici i suoi germogli.

Coroni l’anno con i tuoi benefici,
i tuoi solchi stillano abbondanza.
Stillano i pascoli del deserto
e le colline si cingono di esultanza.

I prati si coprono di greggi,
le valli si ammantano di messi:
gridano e cantano di gioia!

Seconda lettura – Audio
Rm 8,18-23

L’ardente aspettativa della creazione è protesa verso la rivelazione dei figli di Dio

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli,/ ritengo che le sofferenze del tempo presente/ non siano paragonabili alla gloria futura/ che sarà rivelata in noi.// L’ardente aspettativa della creazione,/ infatti,/ è protesa verso la rivelazione/ dei figli di Dio.//
La creazione infatti/ è stata sottoposta alla caducità/ – non per sua volontà,/ ma per volontà di colui che l’ha sottoposta/ – nella speranza che anche la stessa creazione/ sarà liberata dalla schiavitù della corruzione/ per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio.//
Sappiamo infatti/ che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del parto/ fino ad oggi.// Non solo,/ ma anche noi,/ che possediamo le primizie dello Spirito,/ gemiamo interiormente/ aspettando l’adozione a figli,/ la redenzione/ del nostro corpo.

Vangelo – Audio
Mt 13,1-23

Il seminatore uscì a seminare

+ Dal Vangelo secondo Matteo

Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».
Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?». Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono.
Così si compie per loro la profezia di Isaìa che dice:
“Udrete, sì, ma non comprenderete,
guarderete, sì, ma non vedrete.
Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile,
sono diventati duri di orecchi
e hanno chiuso gli occhi,
perché non vedano con gli occhi,
non ascoltino con gli orecchi
e non comprendano con il cuore
e non si convertano e io li guarisca!”.
Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!
Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».

22 giugno 2008 – XIIma domenica del Tempo Ordinario – 62

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Prima lettura – Audio
Ger 20,10-13

Ha liberato la vita del povero dalle mani dei malfattori.

Dal libro del profeta Geremìa

Sentivo la calunnia di molti:/
«Terrore all’intorno!/
Denunciatelo!// Sì,/ lo denunceremo».//
Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta:/
«Forse si lascerà trarre in inganno,/
così noi prevarremo su di lui,/
ci prenderemo la nostra vendetta».// 
Ma il Signore è al mio fianco/ come un prode valoroso,/
per questo/ i miei persecutori vacilleranno/
e non potranno prevalere;/
arrossiranno perché non avranno successo,/
sarà una vergogna eterna/ e incancellabile.//
Signore degli eserciti,/ che provi il giusto,/
che vedi il cuore e la mente,/
possa io vedere/ la tua vendetta su di loro,/
poiché a te/ ho affidato la mia causa!//
Cantate inni al Signore,/
lodate il Signore,/
perché ha liberato la vita del povero/
dalle mani dei malfattori.

Salmo responsoriale
(di norma dve venire eseguito in canto)
Sal 68

Rit.:Nella tua grande bontà rispondimi, o Dio.

Per te io sopporto l’insulto
e la vergogna mi copre la faccia;
sono diventato un estraneo ai miei fratelli,
uno straniero per i figli di mia madre.
Perché mi divora lo zelo per la tua casa,
gli insulti di chi ti insulta ricadono su di me.

Ma io rivolgo a te la mia preghiera,
Signore, nel tempo della benevolenza.
O Dio, nella tua grande bontà, rispondimi,
nella fedeltà della tua salvezza.
Rispondimi, Signore, perché buono è il tuo amore;
volgiti a me nella tua grande tenerezza.

Vedano i poveri e si rallegrino;
voi che cercate Dio, fatevi coraggio,
perché il Signore ascolta i miseri
non disprezza i suoi che sono prigionieri.
A lui cantino lode i cieli e la terra,
i mari e quanto brùlica in essi.

Seconda lettura – Audio
Rm 5,12-15

Il dono di grazia non è come la caduta.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli,/ come a causa di un solo uomo/ il peccato è entrato nel mondo/ e,/ con il peccato,/ la morte,/ così in tutti gli uomini/ si è propagata la morte,/ poiché tutti/ hanno peccato.//
Fino alla Legge infatti/ c’era il peccato nel mondo/ e,/ anche se il peccato non può essere imputato quando manca la Legge,/ la morte regnò/ da Adamo fino a Mosè/ anche su quelli che non avevano peccato a somiglianza della trasgressione di Adamo,/ il quale è figura/ di colui che doveva venire.//
Ma il dono di grazia non è come la caduta:/ se infatti per la caduta di uno solo/ tutti morirono,/ molto di più la grazia di Dio,/ e il dono concesso/ in grazia del solo uomo Gesù Cristo,/ si sono riversati in abbondanza su tutti.

Vangelo – Audio
Mt 10,26-33

Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze.
E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo.
Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!
Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli».

15 giugno 2008 – XIma domenica del Tempo Ordinario – Anno A – 60

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Il commento della Fraternità Gesù Risorto di Tavodo

Prima lettura – Audio
Es 19,2-6a

Sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa.

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni,/ gli Israeliti,/ levate le tende da Refidìm,/ giunsero al deserto del Sinai,/ dove si accamparono;// Israele si accampò davanti al monte.//
Mosè salì verso Dio,/ e il Signore lo chiamò dal monte,/ dicendo:/ «Questo dirai alla casa di Giacobbe/ e annuncerai agli Israeliti:/ “Voi stessi avete visto/ ciò che io ho fatto all’Egitto/ e come ho sollevato voi su ali di aquile/ e vi ho fatti venire fino a me.// Ora,/ se darete ascolto alla mia voce/ e custodirete la mia alleanza,/ voi sarete per me una proprietà particolare tra tutti i popoli;/ mia infatti è tutta la terra!// Voi sarete per me/ un regno di sacerdoti/ e una nazione santa”». 

 

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 99

Rit.:Noi siamo suo popolo, gregge che egli guida.

Acclamate il Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza.

Riconoscete che solo il Signore è Dio:
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo.

Buono è il Signore,
il suo amore è per sempre,
la sua fedeltà di generazione in generazione.

Seconda letturaAudio
Rm 5,6-11

Se siamo stati riconciliati per mezzo della morte del Figlio, molto più saremo salvati mediante la sua vita.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli,/ quando eravamo ancora deboli,/ nel tempo stabilito/ Cristo morì per gli empi.//
Ora,/ a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto;/ forse qualcuno/ oserebbe morire per una persona buona.// Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi/ nel fatto che,/ mentre eravamo ancora peccatori,/ Cristo è morto per noi.//
A maggior ragione ora,/ giustificati nel suo sangue,/ saremo salvati dall’ira per mezzo di lui.// Se infatti,/ quand’eravamo nemici,/ siamo stati riconciliati con Dio/ per mezzo della morte del Figlio suo,/ molto più,/ ora che siamo riconciliati,/ saremo salvati mediante la sua vita.// Non solo,/ ma ci gloriamo pure in Dio,/ per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo,/ grazie al quale ora/ abbiamo ricevuto la riconciliazione.

Vangelo – Audio
Mt 9,36-10,8

Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, li mandò.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù, vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».
Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».

8 giugno 2008 – Xa domenica del Tempo Ordinario – Anno A – 59

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Commento della Fraternità Gesù Risorto di Tavodo

 

Prima lettura – Audio
Os 6,3-6

Voglio l’amore e non il sacrificio.

Dal libro del profeta Osèa

Affrettiamoci a conoscere il Signore,/
la sua venuta/ è sicura come l’aurora.//
Verrà a noi/ come la pioggia d’autunno,/
come la pioggia di primavera/ che feconda la terra.//
Che dovrò fare per te,/ Èfraim,/
che dovrò fare per te,/ Giuda?/
Il vostro amore/ è come una nube del mattino,/
come la rugiada che all’alba svanisce.// 
Per questo li ho abbattuti/ per mezzo dei profeti,/
li ho uccisi/ con le parole della mia bocca/
e il mio giudizio/ sorge come la luce:/
poiché voglio l’amore/ e non il sacrificio,/
la conoscenza di Dio/ più degli olocausti.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 49

Rit.:Chi cammina per la retta via vedrà la salvezza di Dio.

Parla il Signore, Dio degli dèi,
convoca la terra da oriente a occidente:
«Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici,
i tuoi olocausti mi stanno sempre davanti.

Se avessi fame, non te lo direi:
mio è il mondo e quanto contiene.
Mangerò forse la carne dei tori?
Berrò forse il sangue dei capri?

Offri a Dio come sacrificio la lode
e sciogli all’Altissimo i tuoi voti;
invocami nel giorno dell’angoscia:
ti libererò e tu mi darai gloria».

Seconda lettura – Audio
Rm 4,18-25

Si rafforzò nella fede e diede gloria a Dio.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli,/ Abramo credette,/ saldo nella speranza/ contro ogni speranza,/ e così divenne padre di molti popoli,/ come gli era stato detto:/ «Così sarà/ la tua discendenza».//
Egli non vacillò nella fede,/ pur vedendo già come morto il proprio corpo/ – aveva circa cento anni/ – e morto/ il seno di Sara.// Di fronte alla promessa di Dio/ non esitò per incredulità,/ ma si rafforzò nella fede/ e diede gloria a Dio,/ pienamente convinto/ che quanto egli aveva promesso/ era anche capace/ di portarlo a compimento.// Ecco perché/ gli fu accreditato come giustizia.//
E non soltanto per lui/ è stato scritto che gli fu accreditato,/ ma anche per noi,/ ai quali deve essere accreditato:/ a noi che crediamo/ in colui che ha risuscitato dai morti/ Gesù nostro Signore,/ il quale è stato consegnato alla morte/ a causa delle nostre colpe/ ed è stato risuscitato/ per la nostra giustificazione.

Vangelo – Audio
Mt 9,9-13

Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, mentre andava via, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”. Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

1 giugno 2008 – IX domenica del Tempo Ordinario – Anno A – 58

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Commento della Fraternità Gesù Risorto di Tavodo

Prima lettura – Audio
Dt 11,18.26-28.32

Io pongo davanti a voi benedizione e maledizione.

Dal libro del Deuteronòmio

Mosè/ parlò al popolo dicendo:/
«Porrete nel cuore e nell’anima/ queste mie parole;/ ve le legherete alla mano come un segno/ e le terrete come un pendaglio/ tra gli occhi.//
Vedete,/ io pongo oggi davanti a voi/ benedizione e maledizione:/ la benedizione,/ se obbedirete ai comandi del Signore,/ vostro Dio,/ che oggi vi do;// la maledizione,/ se non obbedirete ai comandi del Signore,/ vostro Dio,/ e se vi allontanerete dalla via/ che oggi vi prescrivo,/ per seguire dèi stranieri,/ che voi/ non avete conosciuto.//
Avrete cura/ di mettere in pratica/ tutte le leggi e le norme/ che oggi io pongo/ dinanzi a voi».

Salmo responsoriale
Sal 30
(di norma deve venire eseguito in canto)

Rit.:Sei tu, Signore, per me una roccia di rifugio.

In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso;
difendimi per la tua giustizia.
Tendi a me il tuo orecchio,
vieni presto a liberarmi.

Sii per me una roccia di rifugio,
un luogo fortificato che mi salva.
Perché mia rupe e mia fortezza tu sei,
per il tuo nome guidami e conducimi.

Sul tuo servo fa’ splendere il tuo volto,
salvami per la tua misericordia.
Siate forti, rendete saldo il vostro cuore,
voi tutti che sperate nel Signore.

Seconda lettura – Audio
Rm 3,21-25a.28

L’uomo è giustificato per la fede, indipendentemente dalle opere della Legge.

(la sottolineatura indica una particolare accentuazione della parola)

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli,/ ora,/ indipendentemente dalla Legge,/ si è manifestata la giustizia di Dio,/ testimoniata dalla Legge/ e dai Profeti:/ giustizia di Dio/ per mezzo della fede in Gesù Cristo,/ per tutti quelli che credono.//
Infatti non c’è differenza,/ perché tutti hanno peccato/ e sono privi della gloria di Dio,/ ma sono giustificati gratuitamente/ per la sua grazia,/ per mezzo della redenzione/ che è in Cristo Gesù.// È lui/ che Dio ha stabilito apertamente come strumento di espiazione,/ per mezzo della fede,/ nel suo sangue.//
Noi riteniamo infatti/ che l’uomo è giustificato per la fede,/ indipendentemente/ dalle opere della Legge.

Vangelo – Audio
Mt 7,21-27

La casa costruita sulla roccia e la casa costruita sulla sabbia.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
In quel giorno molti mi diranno: Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi? Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».

25 maggio 2008 – Santissimo Corpo e Sangue di Cristo – Anno A – 56

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Commento della Fraternità Gesù Risorto di Tavodo

Prima lettura – Audio
Dt 8,2-3.14-16

Ti ha nutrito di un cibo, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto.

Dal libro del Deuteronòmio

Mosè/ parlò al popolo dicendo:/
«Ricòrdati di tutto il cammino che il Signore,/ tuo Dio,/ ti ha fatto percorrere in questi quarant’anni nel deserto,/ per umiliarti/ e metterti alla prova,/ per sapere quello che avevi nel cuore,/ se tu avresti osservato o no/ i suoi comandi.//
Egli dunque ti ha umiliato,/ ti ha fatto provare la fame,/ poi ti ha nutrito di manna,/ che tu non conoscevi/ e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto,/ per farti capire che l’uomo non vive soltanto di pane,/ ma che l’uomo vive/ di quanto esce dalla bocca del Signore.//
Non dimenticare il Signore,/ tuo Dio,/ che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto,/ dalla condizione servile;/ che ti ha condotto per questo deserto/ grande e spaventoso,/ luogo di serpenti velenosi/ e di scorpioni,/ terra assetata,/ senz’acqua;/ che ha fatto sgorgare per te/ l’acqua dalla roccia durissima;/ che nel deserto ti ha nutrito di manna/ sconosciuta ai tuoi padri».

Salmo responsoriale
Sal 147

Rit.:Loda il Signore, Gerusalemme.

Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

Egli mette pace nei tuoi confini
e ti sazia con fiore di frumento.
Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce.

Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
Così non ha fatto con nessun’altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.

Seconda lettura – Audio
1Cor 10,16-17

Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, il calice della benedizione che noi benediciamo,/ non è forse comunione/ con il sangue di Cristo?// E il pane che noi spezziamo,/ non è forse comunione/ con il corpo di Cristo?//
Poiché vi è un solo pane,/ noi siamo,/ benché molti,/ un solo corpo:/ tutti infatti/partecipiamo all’unico pane.

Vangelo – Audio
Gv 6,51-58

La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

18 maggio 2008 – Santissima Trinit

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Il commento della Fraternità Gesù Risorto di Tavodo

Prima lettura – Audio
Es 34,4-6.8-9

Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso.

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni,/ Mosè si alzò di buon mattino/ e salì sul monte Sinai,/ come il Signore gli aveva comandato,/ con le due tavole di pietra in mano.//
Allora il Signore scese nella nube,/ si fermò là presso di lui/ e proclamò il nome del Signore.// Il Signore passò davanti a lui,/ proclamando:/ «Il Signore,/ il Signore,/ Dio misericordioso e pietoso,/ lento all’ira/ e ricco di amore e di fedeltà».//
Mosè si curvò in fretta fino a terra/ e si prostrò.// Disse:/ «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi,/ Signore,/ che il Signore cammini in mezzo a noi./ Sì,/ è un popolo di dura cervìce,/ ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato:/ fa’ di noi/ la tua eredità».

Salmo responsoriale
Dn 3,52-56

Rit.:A te la lode e la gloria nei secoli.

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri.
Benedetto il tuo nome glorioso e santo.
Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso.
Benedetto sei tu sul trono del tuo regno.
Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi
e siedi sui cherubini.
Benedetto sei tu nel firmamento del cielo.

Seconda lettura Audio
2Cor 13,11-13

La grazia di Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli,/ siate gioiosi,/ tendete alla perfezione,/ fatevi coraggio a vicenda,/ abbiate gli stessi sentimenti,/ vivete in pace/ e il Dio dell’amore e della pace/ sarà con voi.//
Salutatevi a vicenda con il bacio santo./ Tutti i santi vi salutano./
La grazia del Signore Gesù Cristo,/ l’amore di Dio/ e la comunione dello Spirito Santo/ siano con tutti voi.

Vangelo – Audio
Gv 3,16-18

Dio ha mandato il Figlio suo perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo:
«Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».

11 maggio 2008 – Pentecoste – Anno A – 54

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Commento della Fraternità Gesù Risorto di Tavodo
Foglietto delle Famiglie della Visitazione

Prima lettura – Audio
At 2,1-11

Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare.

Dagli Atti degli Apostoli

Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste,/ si trovavano tutti insieme/ nello stesso luogo.// Venne all’improvviso dal cielo un fragore,/ quasi un vento che si abbatte impetuoso,/ e riempì tutta la casa/ dove stavano.// Apparvero loro lingue/ come di fuoco,/ che si dividevano,/ e si posarono su ciascuno di loro,/ e tutti furono colmati di Spirito Santo/ e cominciarono a parlare in altre lingue,/ nel modo in cui lo Spirito/ dava loro il potere di esprimersi.//
Abitavano allora a Gerusalemme/ Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo./ A quel rumore,/ la folla si radunò/ e rimase turbata,/ perché ciascuno li udiva parlare/ nella propria lingua.// Erano stupiti/ e,/ fuori di sé per la meraviglia,/ dicevano:/ «Tutti costoro che parlano/ non sono forse Galilei?// E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa?/ Siamo Parti,/ Medi,/ Elamìti;/ abitanti della Mesopotàmia,/ della Giudea e della Cappadòcia,/ del Ponto e dell’Asia,/ della Frìgia e della Panfìlia,/ dell’Egitto/ e delle parti della Libia vicino a Cirène,/ Romani qui residenti,/ Giudei e prosèliti,/ Cretesi e Arabi,/ e li udiamo parlare nelle nostre lingue/ delle grandi opere di Dio».

Salmo responsoriale

(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 103

Rit.:Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.

Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.

Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore.

Seconda lettura – Audio
1Cor 12,3b-7.12-13

Noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli,/ nessuno può dire:/ «Gesù è Signore!»,/ se non sotto l’azione dello Spirito Santo.//
Vi sono diversi carismi,/ ma uno solo è lo Spirito;/ vi sono diversi ministeri,/ ma uno solo è il Signore;/ vi sono diverse attività,/ ma uno solo è Dio,/ che opera tutto in tutti.// A ciascuno/ è data una manifestazione particolare dello Spirito/ per il bene comune.//
Come infatti il corpo è uno solo/ e ha molte membra,/ e tutte le membra del corpo,/ pur essendo molte,/ sono un corpo solo,/ così anche il Cristo.// Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo,/ Giudei o Greci,/ schiavi o liberi;/ e tutti siamo stati dissetati/ da un solo Spirito.

 

Vangelo
Gv 20,19-23
Come il Padre ha mandato me anch’io mando voi.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni Audio

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».