7 novembre 2010 – XXXII del Tempo Ordinario – Anno C – Letture audio mp3

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Il Foglietto delle Famiglie della Visitazione

Prima lettura
2Mac 7,1-2.9-14

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Il re dell’universo ci risusciterà a vita nuova ed eterna.

Dal secondo libro dei Maccabèi

In quei giorni,/ ci fu il caso di sette fratelli che,/ presi insieme alla loro madre,/ furono costretti dal re,/ a forza di flagelli e nerbate,/ a cibarsi di carni suine proibite.//
Uno di loro,/ facendosi interprete di tutti,/ disse:/ «Che cosa cerchi o vuoi sapere da noi?/ Siamo pronti a morire/ piuttosto che trasgredire le leggi dei padri».//
[E il secondo,]/ giunto all’ultimo respiro,/ disse:/ «Tu,/ o scellerato,/ ci elimini dalla vita presente,/ ma il re dell’universo,/ dopo che saremo morti per le sue leggi,/ ci risusciterà/ a vita nuova ed eterna».//
Dopo costui fu torturato il terzo,/ che alla loro richiesta mise fuori prontamente la lingua/ e stese con coraggio le mani,/ dicendo dignitosamente:/ «Dal Cielo ho queste

membra/ e per le sue leggi le disprezzo,/ perché da lui spero di riaverle di nuovo».// Lo stesso re e i suoi dignitari rimasero colpiti/ dalla fierezza di questo giovane,/ che non teneva in nessun conto le torture.//
Fatto morire anche questo,/ si misero a straziare il quarto con gli stessi tormenti.// Ridotto in fin di vita,/ egli diceva:/ «È preferibile morire per mano degli uomini,/ quando da Dio/ si ha la speranza/ di essere da lui di nuovo risuscitati;/ ma per te non ci sarà davvero/ risurrezione per la vita».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 16

Rit.: Ci sazieremo, Signore, contemplando il tuo volto.

Ascolta, Signore, la mia giusta causa,
sii attento al mio grido.
Porgi l’orecchio alla mia preghiera:
sulle mie labbra non c’è inganno.

Tieni saldi i miei passi sulle tue vie
e i miei piedi non vacilleranno.
Io t’invoco poiché tu mi rispondi, o Dio;
tendi a me l’orecchio, ascolta le mie parole.

Custodiscimi come pupilla degli occhi,
all’ombra delle tue ali nascondimi,
io nella giustizia contemplerò il tuo volto,
al risveglio mi sazierò della tua immagine.

Seconda lettura
2Ts 2,16-3,5

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Il Signore vi confermi in ogni opera e parola di bene.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési

Fratelli,/ lo stesso Signore nostro Gesù Cristo/ e Dio,/ Padre nostro,/ che ci ha amati e ci ha dato,/ per sua grazia,/ una consolazione eterna e una buona speranza,/ conforti i vostri cuori/ e li confermi in ogni opera/ e parola di bene.//
Per il resto,/ fratelli,/ pregate per noi,/ perché la parola del Signore corra e sia glorificata,/ come lo è anche tra voi,/ e veniamo liberati/ dagli uomini corrotti e malvagi.// La fede infatti non è di tutti.// Ma il Signore è fedele:/ egli vi confermerà/ e vi custodirà dal Maligno.
Riguardo a voi, abbiamo questa fiducia nel Signore: che quanto noi vi ordiniamo già lo facciate e continuerete a farlo. Il Signore guidi i vostri cuori all’amore di Dio e alla pazienza di Cristo.

Vangelo
Lc 20,27-38

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Dio non è dei morti, ma dei viventi.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».

31 ottobre 2010 – XXXI del Tempo Ordinario – Anno C – Letture audio in mp3

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Il “Foglietto” delle Famiglie della Visitazione

Prima lettura
Sap 11,22-12,2

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Hai compassione di tutti, perché ami tutte le cose che esistono.

Dal libro della Sapienza

Signore,/ tutto il mondo davanti a te/ è come polvere sulla bilancia,/
come una stilla di rugiada mattutina/ caduta sulla terra.//
Hai compassione di tutti,/ perché tutto puoi,/
chiudi gli occhi sui peccati degli uomini,/
aspettando il loro pentimento.//
Tu infatti ami tutte le cose che esistono/
e non provi disgusto per nessuna/ delle cose che hai creato;/
se avessi odiato qualcosa,/ non l’avresti neppure formata.//
Come potrebbe sussistere una cosa,/ se tu non l’avessi voluta?//
Potrebbe conservarsi ciò che da te non fu chiamato all’esistenza?/
Tu sei indulgente con tutte le cose,/ perché sono tue,/
Signore,/ amante della vita.//
Poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose.//
Per questo tu correggi a poco a poco quelli che sbagliano/
e li ammonisci ricordando loro in che cosa hanno peccato,/
perché,/ messa da parte ogni malizia,/ credano in te,/ Signore.

Salmo responsoriale
Sal 144

Rit.: Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.

O Dio, mio re, voglio esaltarti
e benedire il tuo nome in eterno e per sempre.
Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome in eterno e per sempre.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.

Fedele è il Signore in tutte le

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sue parole
e buono in tutte le sue opere.
Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto.

Seconda lettura
2Ts 1,11-2,2

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Sia glorificato il nome di Cristo in voi, e voi in lui.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési

Fratelli,/ preghiamo continuamente per voi,/ perché il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata/ e,/ con la sua potenza,/ porti a compimento ogni proposito di bene/ e l’opera della vostra fede,/ perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi,/ e voi in lui, /secondo la grazia del nostro Dio/ e del Signore Gesù Cristo.//
Riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo/ e al nostro radunarci con lui,/ vi preghiamo,/ fratelli,/ di non lasciarvi troppo presto confondere la mente/ e allarmare/ né da ispirazioni né da discorsi,/ né da qualche lettera fatta passare come nostra,/ quasi che il giorno del Signore/ sia già presente.

Vangelo
Lc 19,1-10

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Il Figlio dell’uomo era venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

17 ottobre 2010 – XXIX del Tempo Ordinario – Anno C – Letture audio in mp3

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Prima lettura
Es 17,8-13

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Quando Mosè alzava le mani, Israele prevaleva.

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni,/ Amalèk venne a combattere contro Israele/ a Refidìm.//
Mosè disse a Giosuè:/ «Scegli per noi alcuni uomini/ ed esci in battaglia contro Amalèk./ Domani io starò ritto sulla cima del colle,/ con in mano il bastone di Dio».// Giosuè eseguì quanto gli aveva ordinato Mosè/ per combattere contro Amalèk,/ mentre Mosè,/ Aronne e Cur/ salirono sulla cima del colle.//
Quando Mosè alzava le mani,/ Israele prevaleva;/ ma quando le lasciava cadere,/ prevaleva Amalèk.// Poiché Mosè sentiva pesare le mani,/ presero una pietra,/ la collocarono sotto di lui/ ed egli vi si sedette,/ mentre Aronne e Cur,/ uno da una parte e l’altro dall’altra,/ sostenevano le sue mani.// Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole.//
Giosuè sconfisse Amalèk e il suo popolo,/ passandoli poi a fil di spada.

Salmo responsoriale
Sal 120

Rit.:Il mio aiuto viene dal Signore.

Alzo gli occhi verso i monti:
da dove mi verrà l’aiuto?
Il mio aiuto viene dal Signore:
egli ha fatto cielo e terra.

Non lascerà vacillare il tuo piede,
non si addormenterà il tuo custode.
Non si addormenterà, non prenderà sonno
il custode d’Israele.

Il Signore è il tuo custode,
il Signore è la tua ombra
e sta alla tua destra.
Di giorno non ti colpirà il sole,
né la luna di notte.

Il Signore ti custodirà da ogni male:
egli custodirà la tua vita.
Il Signore ti custodirà quando esci e quando entri,
da ora e per sempre.

Seconda lettura
2Tm 3,14-4,2

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L’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo

Figlio mio,/ tu rimani saldo in quello che hai imparato/ e che credi fermamente.// Conosci coloro da cui lo hai appreso/ e conosci le sacre Scritture fin dall’infanzia:/ queste possono istruirti per la salvezza,/ che si ottiene mediante la fede/ in Cristo Gesù.//
Tutta la Scrittura,/ ispirata da Dio,/ è anche utile per insegnare,/ convincere,/ correggere ed educare nella giustizia,/ perché l’uomo di Dio sia completo/ e ben preparato per ogni opera buona.//
Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù,/ che verrà a giudicare i vivi e i morti,/ per la sua manifestazione e il suo regno:/ annuncia la Parola,/ insisti al momento opportuno e non opportuno,/ ammonisci,/ rimprovera,/ esorta con ogni magnanimità e insegnamento.

Vangelo
Lc 18,1-8

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Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai:
«In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”.
Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”».
E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».

Nuovo Testamento audio in mp3 – Integrale

Con grande gioia comunichiamo di avere terminato la lettura del libro dell’Apocalisse, e quindi di avere completato, con questo, la nostra lettura del Nuovo Testamento.
Tutti i libri sono disponibili in formato .mp3 nella sezione “Bibbia in .mp3” di questo sito.

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Confidiamo di proseguire presto col completamento del Pentateuco per poi, probabilmente, “tuffarci” nei libri profetici.

10 ottobre 2010 – XXVIII del Tempo Ordinario – Anno C – Letture audio in mp3

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Prima lettura
2Re 5,14-17

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Tornato Naamàn dall’uomo di Dio, confessò il Signore.

Dal secondo libro dei Re

In quei giorni,/ Naamàn [, il comandante dell’esercito del re di Aram,]/ scese e si immerse nel Giordano sette volte,/ secondo la parola di Elisèo,/ uomo di Dio,/ e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo;// egli era purificato [dalla sua lebbra].//
Tornò con tutto il seguito da [Elisèo,]/ l’uomo di Dio;/ entrò e stette davanti a lui dicendo:/ «Ecco,/ ora so che non c’è Dio su tutta la terra/ se non in Israele.// Adesso accetta un dono/ dal tuo servo».// Quello disse:/ «Per la vita del Signore,/ alla cui presenza io sto,/ non lo prenderò».// L’altro insisteva perché accettasse,/ ma egli rifiutò.//
Allora Naamàn disse:/ «Se è no,/ sia permesso almeno al tuo servo/ di caricare qui tanta terra/ quanta ne porta una coppia di muli,/ perché il tuo servo non intende compiere più/ un olocausto o un sacrificio ad altri dèi,/ ma solo al Signore».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)

Sal 97

Rit.: Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.

Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele.

Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!

Seconda lettura
2Tm 2,8-13

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Se perseveriamo, con lui anche regneremo.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo

Figlio mio,/
ricòrdati di Gesù Cristo,/
risorto dai morti,/
discendente di Davide,/
come io annuncio nel mio vangelo,/
per il quale soffro/
fino a portare le catene come un malfattore.//
Ma la parola di Dio non è incatenata!// Perciò io sopporto ogni cosa per quelli che Dio ha scelto,/ perché anch’essi raggiungano la salvezza/ che è in Cristo Gesù,/ insieme alla gloria eterna.//
Questa parola è degna di fede:/
Se moriamo con lui,/ con lui anche vivremo;//
se perseveriamo,/ con lui anche regneremo;//
se lo rinneghiamo,/ lui pure ci rinnegherà;//
se siamo infedeli,/ lui rimane fedele,/
perché non può/ rinnegare se stesso.

Vangelo
Lc 17,11-19

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Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero.

+ Dal Vangelo secondo Luca

Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

3 ottobre 2010 – XXVIIma del Tempo Ordinario – Anno C – Letture audio in mp3

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Prima lettura
Ab 1,2-3;2,2-4

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Il giusto vivrà per la sua fede.

Dal libro del profeta Abacuc

Fino a quando,/ Signore,/ implorerò aiuto
e non ascolti,/
a te alzerò il grido:/ «Violenza!»/
e non salvi?//
Perché mi fai vedere l’iniquità/
e resti spettatore dell’oppressione?//
Ho davanti a me rapina e violenza/
e ci sono liti e si muovono contese.//
Il Signore rispose e mi disse:/
«Scrivi la visione/
e incidila bene sulle tavolette,/
perché la si legga speditamente.//
È una visione che attesta un termine,/
parla di una scadenza e non mentisce;/
se indugia,/ attendila,/
perché certo verrà/ e non tarderà.//
Ecco,/ soccombe

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colui che non ha l’animo retto,/
mentre il giusto vivrà/ per la sua fede».//

Salmo responsoriale
Sal 94

Rit.: Ascoltate oggi la voce del Signore.

Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia.

Entrate: prostràti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
È lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce.

Se ascoltaste oggi la sua voce!
«Non indurite il cuore come a Merìba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opere».

Seconda lettura
2Tm 1,6-8.13-14

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Non vergognarti di dare testimonianza al Signore nostro.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timòteo

Figlio mio,/ ti ricordo di ravvivare il dono di Dio,/ che è in te mediante l’imposizione delle mie mani.// Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza,/ ma di forza,/ di carità e di prudenza.//
Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro,/ né di me,/ che sono in carcere per lui;// ma,/ con la forza di Dio,/ soffri con me per il Vangelo.//
Prendi come modello i sani insegnamenti che hai udito da me/ con la fede e l’amore,/ che sono in Cristo Gesù.// Custodisci,/ mediante lo Spirito Santo che abita in noi,/ il bene prezioso che ti è stato affidato.

Vangelo
Lc 17,5-10

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Se aveste fede!

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!».
Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe.
Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

26 settembre 2010 – XXVIma del Tempo Ordinario – Anno C – Letture audio in mp3

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Prima lettura
Am 6,1.4-7

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Ora cesserà l’orgia dei dissoluti.

Dal libro del profeta Amos

Guai agli spensierati di Sion/
e a quelli che si considerano sicuri
sulla montagna di Samaria!//
Distesi su letti d’avorio e sdraiati sui loro divani/
mangiano gli agnelli del gregge/
e i vitelli cresciuti nella stalla.//
Canterellano al suono dell’arpa,/
come Davide improvvisano su strumenti musicali;/
bevono il vino in larghe coppe/
e si ungono con gli unguenti più raffinati,/
ma della rovina di Giuseppe non si preoccupano.//
Perciò ora andranno in esilio in testa ai deportati/
e cesserà/ l’orgia dei dissoluti.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 145

Rit.:Loda il Signore, anima mia.

Il Signore rimane fedele per sempre
rende giustizia agli oppressi,
dà il pane agli affamati.
Il Signore libera i prigionieri.

Il Signore ridona la vista ai ciechi,
il Signore rialza chi è caduto,
il Signore ama i giusti,
il Signore protegge i forestieri.

Egli sostiene l’orfano e la vedova,
ma sconvolge le vie dei malvagi.
Il Signore regna per sempre,
il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.

Seconda lettura
1Tm 6,11-16

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Conserva il comandamento fino alla manifestazione del Signore.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo

Tu,/ uomo di Dio,/ evita queste cose;/ tendi invece alla giustizia,/ alla pietà,/ alla fede,/ alla carità,/ alla pazienza,/ alla mitezza.// Combatti la buona battaglia della fede,/ cerca di raggiungere la vita eterna/ alla quale sei stato chiamato/ e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede/ davanti a molti testimoni.//
Davanti a Dio,/ che dà vita a tutte le cose,/ e a Gesù Cristo,/ che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato,/ ti ordino di conservare senza macchia/ e in modo irreprensibile/ il comandamento,/ fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo,/
che al tempo stabilito sarà a noi mostrata da Dio,/
il beato e unico Sovrano,/
il Re dei re/ e Signore dei signori,/
il solo che possiede l’immortalità/
e abita una luce inaccessibile://
nessuno fra gli uomini lo ha mai visto/ né può vederlo.//
A lui onore e potenza per sempre./Amen.

Vangelo
Lc 16,19-31

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Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai farisei:
«C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”.
Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”.
E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».

19 settembre 2010 – XXV del Tempo Ordinario – Anno C – Letture audio mp3

Prima lettura
Am 8,4-7

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Contro coloro che comprano con denaro gli indigenti.

Dal libro del profeta Amos

Il Signore mi disse:/
«Ascoltate questo,/
voi che calpestate il povero/
e sterminate gli umili del paese,/
voi che dite:/ “Quando sarà passato il novilunio/
e si potrà vendere il grano?//
E il sabato,/ perché si possa smerciare il frumento,/
diminuendo l’efa e aumentando il siclo/
e usando bilance false,/
per comprare con denaro gli indigenti/
e il povero/ per un paio di sandali?//
Venderemo anche lo scarto del grano”».//
Il Signore lo giura per il vanto di Giacobbe:/
«Certo,/ non dimenticherò mai/ tutte le loro opere».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 112

Rit.:Benedetto il Signore che rialza il povero.

Lodate, servi del Signore,
lodate il nome del Signore.
Sia benedetto il nome del Signore,
da ora e per sempre.

Su tutte le genti eccelso è il Signore,
più alta dei cieli è la sua gloria.
Chi è come il Signore, nostro Dio,
che siede nell’alto
e si china a guardare
sui cieli e sulla terra?

Solleva dalla polvere il debole,
dall’immondizia rialza il povero,
per farlo sedere tra i prìncipi,
tra i prìncipi del suo popolo.

Seconda lettura
1Tm 2,1-8

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Si facciano preghiere per tutti gli uomini a Dio il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo

Figlio mio,/ raccomando,/ prima di tutto,/ che si facciano domande,/ suppliche,/ preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini,/ per i re/ e per tutti quelli che stanno al potere,/ perché possiamo condurre una vita calma e tranquilla,/ dignitosa e dedicata a Dio.// Questa è cosa bella e gradita al cospetto di Dio,/ nostro salvatore,/ il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati/ e giungano alla conoscenza della verità.//
Uno solo,/ infatti,/ è Dio/ e uno solo anche il mediatore fra Dio e gli uomini,/ l’uomo Cristo Gesù,/ che ha dato se stesso/ in riscatto per tutti.// Questa testimonianza egli l’ha data nei tempi stabiliti,/ e di essa io sono stato fatto messaggero e apostolo/ – dico la verità,/ non mentisco/ –, maestro dei pagani/ nella fede e nella verità.//
Voglio dunque che in ogni luogo gli uomini preghino,/ alzando al cielo mani pure,/ senza collera/ e senza contese.

Vangelo
Lc 16,1-13

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Non potete servire Dio e la ricchezza.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli:
«Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”.
L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”.
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.
Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».

12 settembre 2010 – XXIV del Tempo Ordinario – Anno C – Letture audio mp3

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Prima lettura
Es 32,7-11.13-14

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Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni,/ il Signore disse a Mosè:/ «Va’,/ scendi,/ perché il tuo popolo,/ che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto,/ si è pervertito.// Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicato!// Si sono fatti un vitello di metallo fuso,/ poi gli si sono prostrati dinanzi,/ gli hanno offerto sacrifici e hanno detto:/ “Ecco il tuo Dio,/ Israele,/ colui che ti ha fatto uscire dalla terra d’Egitto”».//
Il Signore disse inoltre a Mosè:/ «Ho osservato questo popolo:/ ecco,/ è un popolo dalla dura cervìce.// Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro/ e li divori.// Di te invece/ farò una grande nazione».//
Mosè allora supplicò il Signore,/ suo Dio,/ e disse:/ «Perché,/ Signore,/ si accenderà la tua ira contro il tuo popolo,/ che hai fatto uscire dalla terra d’Egitto con grande forza/ e con mano potente?// Ricòrdati di Abramo,/ di Isacco,/ di Israele,/ tuoi servi,/ ai quali hai giurato per te stesso e hai detto:/ “Renderò la vostra posterità/ numerosa come le stelle del cielo,/ e tutta questa terra,/ di cui ho parlato,/ la darò ai tuoi discendenti/ e la possederanno per sempre”».//
Il Signore si pentì/ del male che aveva minacciato di fare/ al suo popolo.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 50

Rit.: Ricordati di me, Signore, nel tuo amore.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.

Seconda lettura
1Tm 1,12-17

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Cristo è venuto per salvare i peccatori.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo

Figlio mio,/ rendo grazie a colui che mi ha reso forte,/ Cristo Gesù Signore nostro,/ perché mi ha giudicato degno di fiducia/ mettendo al suo servizio me,/ che prima ero un bestemmiatore,/ un persecutore e un violento.// Ma mi è stata usata misericordia,/ perché agivo per ignoranza,/ lontano dalla fede,/ e così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato/ insieme alla fede e alla carità/ che è in Cristo Gesù.//
Questa parola è degna di fede/ e di essere accolta da tutti:/ Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori,/ il primo dei quali sono io.// Ma appunto per questo ho ottenuto misericordia,/ perché Cristo Gesù ha voluto in me,/ per primo,/ dimostrare tutta quanta la sua magnanimità,/ e io fossi di esempio a quelli che avrebbero creduto in lui/ per avere la vita eterna.//
Al Re dei secoli,/ incorruttibile,/ invisibile e unico Dio,/ onore e gloria/ nei secoli dei secoli./ Amen.

Vangelo
Lc 15,1-32

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Ci sarà gioia in cielo per un solo peccatore che si converte.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione.
Oppure, quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».
Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».