20 marzo 2016 – Domenica delle Palme

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Prima lettura
Is 50,4-7

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Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi, sapendo di non restare confuso. (Terzo canto del Servo del Signore)

Dal libro del profeta Isaìa

Il Signore Dio/ mi ha dato una lingua da discepolo,/
perché io sappia indirizzare una parola/ allo sfiduciato.//
Ogni mattina fa attento il mio orecchio/
perché io ascolti come i discepoli.//
Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio//
e io non ho opposto resistenza,/
non mi sono tirato indietro.//
Ho presentato il mio dorso ai flagellatori,/
le mie guance/ a coloro che mi strappavano la barba;/
non ho sottratto la faccia
agli insulti e agli sputi.//
Il Signore Dio mi assiste,/
per questo non resto svergognato,/
per questo rendo la mia faccia/ dura come pietra,/
sapendo/ di non restare confuso.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)

Sal 21

Rit.:Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Si fanno beffe di me quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:
«Si rivolga al Signore; lui lo liberi,
lo porti in salvo, se davvero lo ama!».

Un branco di cani mi circonda,
mi accerchia una banda di malfattori;
hanno scavato le mie mani e i miei piedi.
Posso contare tutte le mie ossa.

Si dividono le mie vesti,
sulla mia tunica gettano la sorte.
Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, vieni presto in mio aiuto.

Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all’assemblea.
Lodate il Signore, voi suoi fedeli,
gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe,
lo tema tutta la discendenza d’Israele.

Seconda lettura
Fil 2,6-11

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Cristo umiliò se stesso, per questo Dio lo esaltò.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Cristo Gesù,/ pur essendo nella condizione di Dio,/
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,/
ma svuotò se stesso/
assumendo una condizione di servo,/
diventando simile agli uomini.//
Dall’aspetto riconosciuto come uomo,/
umiliò se stesso/
facendosi obbediente fino alla morte/
e a una morte di croce.//
Per questo Dio lo esaltò/
e gli donò il nome
che è al di sopra di ogni nome,/
perché nel nome di Gesù/
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli,/ sulla terra/ e sotto terra,/
e ogni lingua proclami:/
«Gesù Cristo è Signore!»,/
a gloria di Dio Padre.

Canto al Vangelo (Fil 2,8-9)
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte
e a una morte di croce.
Per questo Dio lo esaltò
e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

Vangelo
Lc 22,14-23,56

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La passione del Signore.

+ Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Luca

– Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione
Quando venne l’ora, [Gesù] prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse loro: «Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, perché io vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio». E, ricevuto un calice, rese grazie e disse: «Prendetelo e fatelo passare tra voi, perché io vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non verrà il regno di Dio».

– Fate questo in memoria di me
Poi prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me». E, dopo aver cenato, fece lo stesso con il calice dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi».

– Guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito!
«Ma ecco, la mano di colui che mi tradisce è con me, sulla tavola. Il Figlio dell’uomo se ne va, secondo quanto è stabilito, ma guai a quell’uomo dal quale egli viene tradito!». Allora essi cominciarono a domandarsi l’un l’altro chi di loro avrebbe fatto questo.

– Io sto in mezzo a voi come colui che serve
E nacque tra loro anche una discussione: chi di loro fosse da considerare più grande. Egli disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno potere su di esse sono chiamati benefattori. Voi però non fate così; ma chi tra voi è più grande diventi come il più giovane, e chi governa come colui che serve. Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve. Voi siete quelli che avete perseverato con me nelle mie prove e io preparo per voi un regno, come il Padre mio l’ha preparato per me, perché mangiate e beviate alla mia mensa nel mio regno. E siederete in trono a giudicare le dodici tribù di Israele.

– Tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli
Simone, Simone, ecco: Satana vi ha cercati per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli». E Pietro gli disse: «Signore, con te sono pronto ad andare anche in prigione e alla morte». Gli rispose: «Pietro, io ti dico: oggi il gallo non canterà prima che tu, per tre volte, abbia negato di conoscermi».

– Deve compiersi in me questa parola della Scrittura
Poi disse loro: «Quando vi ho mandato senza borsa, né sacca, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?». Risposero: «Nulla». Ed egli soggiunse: «Ma ora, chi ha una borsa la prenda, e così chi ha una sacca; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. Perché io vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: “E fu annoverato tra gli empi”. Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo compimento». Ed essi dissero: «Signore, ecco qui due spade». Ma egli disse: «Basta!».

– Entrato nella lotta, pregava più intensamente
Uscì e andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: «Pregate, per non entrare in tentazione». Poi si allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicendo: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo. Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadono a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione».

– Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell’uomo?
Mentre ancora egli parlava, ecco giungere una folla; colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, li precedeva e si avvicinò a Gesù per baciarlo. Gesù gli disse: «Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell’uomo?». Allora quelli che erano con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: «Signore, dobbiamo colpire con la spada?». E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l’orecchio destro. Ma Gesù intervenne dicendo: «Lasciate! Basta così!». E, toccandogli l’orecchio, lo guarì. Poi Gesù disse a coloro che erano venuti contro di lui, capi dei sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: «Come se fossi un ladro siete venuti con spade e bastoni. Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete mai messo le mani su di me; ma questa è l’ora vostra e il potere delle tenebre».

– Uscito fuori, Pietro, pianse amaramente
Dopo averlo catturato, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. Avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno; anche Pietro sedette in mezzo a loro. Una giovane serva lo vide seduto vicino al fuoco e, guardandolo attentamente, disse: «Anche questi era con lui». Ma egli negò dicendo: «O donna, non lo conosco!». Poco dopo un altro lo vide e disse: «Anche tu sei uno di loro!». Ma Pietro rispose: «O uomo, non lo sono!». Passata circa un’ora, un altro insisteva: «In verità, anche questi era con lui; infatti è Galileo». Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E in quell’istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. Allora il Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò della parola che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente.

– Fa’ il profeta! Chi è che ti ha colpito?
E intanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo deridevano e lo picchiavano, gli bendavano gli occhi e gli dicevano: «Fa’ il profeta! Chi è che ti ha colpito?». E molte altre cose dicevano contro di lui, insultandolo.

– Lo condussero davanti al loro Sinedrio
Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i capi dei sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al loro Sinedrio e gli dissero: «Se tu sei il Cristo, dillo a noi». Rispose loro: «Anche se ve lo dico, non mi crederete; se vi interrogo, non mi risponderete. Ma d’ora in poi il Figlio dell’uomo siederà alla destra della potenza di Dio». Allora tutti dissero: «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». Ed egli rispose loro: «Voi stessi dite che io lo sono». E quelli dissero: «Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L’abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca».

– Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna
Tutta l’assemblea si alzò; lo condussero da Pilato e cominciarono ad accusarlo: «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro popolo, impediva di pagare tributi a Cesare e affermava di essere Cristo re». Pilato allora lo interrogò: «Sei tu il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu lo dici». Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: «Non trovo in quest’uomo alcun motivo di condanna». Ma essi insistevano dicendo: «Costui solleva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea, fino a qui». Udito ciò, Pilato domandò se quell’uomo era Galileo e, saputo che stava sotto l’autorità di Erode, lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anch’egli a Gerusalemme.

– Erode con i suoi soldati insulta Gesù
Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da molto tempo infatti desiderava vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla. Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano nell’accusarlo. Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata inimicizia.

– Pilato abbandona Gesù alla loro volontà
Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti, le autorità e il popolo, disse loro: «Mi avete portato quest’uomo come agitatore del popolo. Ecco, io l’ho esaminato davanti a voi, ma non ho trovato in quest’uomo nessuna delle colpe di cui lo accusate; e neanche Erode: infatti ce l’ha rimandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che meriti la morte. Perciò, dopo averlo punito, lo rimetterò in libertà». Ma essi si misero a gridare tutti insieme: «Togli di mezzo costui! Rimettici in libertà Barabba!». Questi era stato messo in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e per omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». Ed egli, per la terza volta, disse loro: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nulla che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere.

– Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me
Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: “Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato”. Allora cominceranno a dire ai monti: “Cadete su di noi!”, e alle colline: “Copriteci!”. Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?».
Insieme con lui venivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori.

– Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno
Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra. Gesù diceva: «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno».
Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.

– Costui è il re dei Giudei
Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto». Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».

– Oggi con me sarai nel paradiso
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

– Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito
Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». Detto questo, spirò.

(Qui si genuflette e si fa una breve pausa)

Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: «Veramente quest’uomo era giusto». Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripensando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.

– Giuseppe pone il corpo di Gesù in un sepolcro scavato nella roccia
Ed ecco, vi era un uomo di nome Giuseppe, membro del Sinedrio, buono e giusto. Egli non aveva aderito alla decisione e all’operato degli altri. Era di Arimatèa, una città della Giudea, e aspettava il regno di Dio. Egli si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Lo depose dalla croce, lo avvolse con un lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia, nel quale nessuno era stato ancora sepolto. Era il giorno della Parascève e già splendevano le luci del sabato. Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse osservarono il sepolcro e come era stato posto il corpo di Gesù, poi tornarono indietro e prepararono aromi e oli profumati. Il giorno di sabato osservarono il riposo come era prescritto.

13 marzo 2016 – V di Quaresima – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
Is 43,16-21

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Ecco, io faccio una cosa nuova e darò acqua per dissetare il mio popolo.

Dal libro del profeta Isaìa

Così dice il Signore,/
che aprì una strada nel mare/
e un sentiero/ in mezzo ad acque possenti,/
che fece uscire carri e cavalli,/
esercito ed eroi a un tempo;/
essi giacciono morti,/ mai più si rialzeranno,/
si spensero come un lucignolo,/ sono estinti:/
«Non ricordate più le cose passate,/
non pensate più/ alle cose antiche!//
Ecco,/ io faccio una cosa nuova:/
proprio ora germoglia,/ non ve ne accorgete?//
Aprirò anche nel deserto una strada,/
immetterò fiumi nella steppa.//
Mi glorificheranno le bestie selvatiche,/
sciacalli e struzzi,/
perché avrò fornito acqua al deserto,/
fiumi alla steppa,/
per dissetare il mio popolo,/ il mio eletto.//
Il popolo che io ho plasmato per me/
celebrerà le mie lodi».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 125

Rit.:Grandi cose ha fatto il Signore per noi.

Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia.

Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia.

Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia.

Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni.

Seconda lettura
Fil 3,8-14

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A motivo di Cristo, ritengo che tutto sia una perdita, facendomi conforme alla sua morte.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Fratelli,/ ritengo che tutto sia una perdita/ a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù,/ mio Signore.// Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose/ e le considero spazzatura,/ per guadagnare Cristo/ ed essere trovato in lui,/ avendo come mia giustizia non quella derivante dalla Legge,/ ma quella che viene dalla fede in Cristo,/ la giustizia che viene da Dio,/ basata sulla fede:/ perché io possa conoscere lui,/ la potenza della sua risurrezione,/ la comunione alle sue sofferenze,/ facendomi conforme alla sua morte,/ nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti.//
Non ho certo raggiunto la mèta,/ non sono arrivato alla perfezione;/ ma mi sforzo di correre per conquistarla,/ perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù.// Fratelli,/ io non ritengo ancora di averla conquistata.// So soltanto questo:/ dimenticando ciò che mi sta alle spalle/ e proteso verso ciò che mi sta di fronte,/ corro verso la mèta,/ al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù,/ in Cristo Gesù.

 

Canto al Vangelo (Gl 2,12-13)
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore,
perché io sono misericordioso e pietoso.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

 

Vangelo
Gv 8,1-11

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Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo,/ Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi.// Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio/ e tutto il popolo andava da lui.// Ed egli sedette/ e si mise a insegnare loro.//
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio,/ la posero in mezzo/ e gli dissero:/ «Maestro,/ questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio.// Ora Mosè,/ nella Legge,/ ci ha comandato di lapidare donne come questa.// Tu che ne dici?». Dicevano questo/ per metterlo alla prova/ e per avere motivo di accusarlo.//
Ma Gesù si chinò/ e si mise a scrivere col dito per terra.// Tuttavia,/ poiché insistevano nell’interrogarlo,/ si alzò e disse loro:/ «Chi di voi è senza peccato,/ getti per primo la pietra contro di lei».// E,/ chinatosi di nuovo,/ scriveva per terra.// Quelli,/ udito ciò,/ se ne andarono uno per uno,/ cominciando dai più anziani.//
Lo lasciarono solo,/ e la donna era là in mezzo.// Allora Gesù si alzò/ e le disse:/ «Donna,/ dove sono?// Nessuno ti ha condannata?».// Ed ella rispose:/ «Nessuno,/ Signore». //E Gesù disse:/ «Neanch’io ti condanno;/ va’/ e d’ora in poi non peccare più».

28 febbraio 2016 – III di Quaresima – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
Es 3,1-8.13-15

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Io-Sono mi ha mandato a voi.

Dal libro dell’Èsodo

In quei giorni,/ mentre Mosè stava pascolando il gregge di Ietro,/ suo suocero,/ sacerdote di Madian,/ condusse il bestiame oltre il deserto/ e arrivò al monte di Dio,/ l’Oreb.//
L’angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco/ dal mezzo di un roveto.// Egli guardò ed ecco:/ il roveto ardeva per il fuoco,/ ma quel roveto non si consumava.//
Mosè pensò:/ «Voglio avvicinarmi/ a osservare questo grande spettacolo:/ perché il roveto non brucia?».// Il Signore vide che si era avvicinato per guardare;/ Dio gridò a lui dal roveto:/ «Mosè, Mosè!»./ Rispose:/ «Eccomi!».// Riprese:/ «Non avvicinarti oltre!/ Togliti i sandali dai piedi,/ perché il luogo sul quale tu stai/ è suolo santo!».// E disse:/ «Io sono il Dio di tuo padre,/ il Dio di Abramo,/ il Dio di Isacco,/ il Dio di Giacobbe».// Mosè allora si coprì il volto,/ perché aveva paura di guardare verso Dio.//
Il Signore disse:/ «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto/ e ho udito il suo grido/ a causa dei suoi sovrintendenti:/ conosco le sue sofferenze.// Sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto/ e per farlo salire da questa terra/ verso una terra bella e spaziosa,/ verso una terra dove scorrono latte e miele».//
Mosè disse a Dio:/ «Ecco,/ io vado dagli Israeliti e dico loro:/ “Il Dio dei vostri padri mi ha mandato a voi”.// Mi diranno:/ “Qual è il suo nome?”./ E io che cosa risponderò loro?».//
Dio disse a Mosè:/ «Io sono colui che sono!»./ E aggiunse:/ «Così dirai agli Israeliti:/ “Io Sono/ mi ha mandato a voi”».// Dio disse ancora a Mosè:/ «Dirai agli Israeliti:/ “Il Signore,/ Dio dei vostri padri,/ Dio di Abramo,/ Dio di Isacco,/ Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi”.// Questo è il mio nome per sempre;/ questo è il titolo con cui sarò ricordato/ di generazione in generazione».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 102

Rit.:Il Signore ha pietà del suo popolo.

Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome.
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.

Egli perdona tutte le tue colpe,
guarisce tutte le tue infermità,
salva dalla fossa la tua vita,
ti circonda di bontà e misericordia.

Il Signore compie cose giuste,
difende i diritti di tutti gli oppressi.
Ha fatto conoscere a Mosè le sue vie,
le sue opere ai figli d’Israele.

Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Perché quanto il cielo è alto sulla terra,
così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono.

Seconda lettura
1Cor 10,1-6.10-12

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La vita del popolo con Mosè nel deserto è stata scritta per nostro ammonimento.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Non voglio che ignoriate,/ fratelli,/ che i nostri padri furono tutti sotto la nube,/ tutti attraversarono il mare,/ tutti furono battezzati in rapporto a Mosè/ nella nube e nel mare,/ tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale,/ tutti bevvero la stessa bevanda spirituale:/ bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava,/ e quella roccia era il Cristo.// Ma la maggior parte di loro non fu gradita a Dio/ e perciò furono sterminati nel deserto.//
Ciò avvenne come esempio per noi,/ perché non desiderassimo cose cattive,/ come essi le desiderarono.//
Non mormorate,/ come mormorarono alcuni di loro,/ e caddero vittime dello sterminatore.// Tutte queste cose però accaddero a loro come esempio,/ e sono state scritte per nostro ammonimento,/ di noi/ per i quali è arrivata la fine dei tempi.// Quindi,/ chi crede di stare in piedi,/ guardi di non cadere.

 

Canto al Vangelo (Mt 4,17)
Rit. Lode e onore a te, Signore Gesù!
Convertitevi, dice il Signore,
il regno dei cieli è vicino.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

 

Vangelo
Lc 13,1-9

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Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo/ si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei,/ il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere/ insieme a quello dei loro sacrifici.// Prendendo la parola,/ Gesù disse loro:/ «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei,/ per aver subito tale sorte?// No,/ io vi dico,/ ma se non vi convertite,/ perirete tutti allo stesso modo.// O quelle diciotto persone,/ sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise,/ credete che fossero più colpevoli/ di tutti gli abitanti di Gerusalemme?// No,/ io vi dico,/ ma se non vi convertite,/ perirete tutti allo stesso modo».//
Diceva anche questa parabola:/ «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna/ e venne a cercarvi frutti,/ ma non ne trovò.// Allora disse al vignaiolo:/ “Ecco,/ sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero,/ ma non ne trovo.// Tàglialo dunque!// Perché deve sfruttare il terreno?”.// Ma quello gli rispose:/ “Padrone,/ lascialo ancora quest’anno,/ finché gli avrò zappato attorno/ e avrò messo il concime.// Vedremo se porterà frutti per l’avvenire;// se no,/ lo taglierai”».

21 febbraio 2016 – II di Quaresima – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
Gen 15,5-12.17-18

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Dio stipula l’alleanza con Abram fedele.

Dal libro della Gènesi

In quei giorni,/ Dio condusse fuori Abram/ e gli disse:/ «Guarda in cielo e conta le stelle,/ se riesci a contarle»/ e soggiunse:/ «Tale sarà la tua discendenza».// Egli credette al Signore,/ che glielo accreditò come giustizia.//
E gli disse:/ «Io sono il Signore,/ che ti ho fatto uscire da Ur dei Caldei/ per darti in possesso questa terra».// Rispose:/ «Signore Dio,/ come potrò sapere che ne avrò il possesso?»./ Gli disse:/ «Prendimi una giovenca di tre anni,/ una capra di tre anni,/ un ariete di tre anni,/ una tortora e un colombo».//
Andò a prendere tutti questi animali,/ li divise in due/ e collocò ogni metà di fronte all’altra;/ non divise però gli uccelli.// Gli uccelli rapaci calarono su quei cadaveri,/ ma Abram li scacciò.//
Mentre il sole stava per tramontare,/ un torpore cadde su Abram,/ ed ecco/ terrore e grande oscurità lo assalirono.//
Quando,/ tramontato il sole,/ si era fatto buio fitto,/ ecco un braciere fumante/ e una fiaccola ardente passare in mezzo agli animali divisi.// In quel giorno/ il Signore concluse quest’alleanza con Abram:/
«Alla tua discendenza/
io do questa terra,/
dal fiume d’Egitto
al grande fiume,/ il fiume Eufrate».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 26

Rit.:Il Signore è mia luce e mia salvezza.

Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?

Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me, rispondimi!
Il mio cuore ripete il tuo invito:
«Cercate il mio volto!».
Il tuo volto, Signore, io cerco.

Non nascondermi il tuo volto,
non respingere con ira il tuo servo.
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.

Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.

Seconda lettura
Fil 3,17- 4,1

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Cristo ci trasfigurerà nel suo corpo glorioso.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési

Fratelli,/ fatevi insieme miei imitatori/ e guardate quelli che si comportano/ secondo l’esempio che avete in noi.// Perché molti/ – ve l’ho già detto più volte e ora,/ con le lacrime agli occhi,/ ve lo ripeto/ – si comportano da nemici della croce di Cristo.// La loro sorte finale sarà la perdizione,/ il ventre è il loro dio.// Si vantano di ciò di cui dovrebbero vergognarsi/ e non pensano/ che alle cose della terra.//
La nostra cittadinanza infatti è nei cieli/ e di là aspettiamo come salvatore/ il Signore Gesù Cristo,/ il quale trasfigurerà il nostro misero corpo/ per conformarlo al suo corpo glorioso,/ in virtù del potere che egli ha/ di sottomettere a sé/ tutte le cose.//
Perciò,/ fratelli miei carissimi/ e tanto desiderati,/ mia gioia e mia corona,/ rimanete in questo modo saldi nel Signore,/ carissimi!

 

Canto al Vangelo (Mc 9,7)
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Dalla nube luminosa, si udì la voce del Padre:
«Questi è il mio Figlio, l’amato: ascoltatelo!».
Lode e onore a te, Signore Gesù!

 

Vangelo
Lc 9,28-36

Mentre Gesù pregava, il suo volto cambiò d’aspetto.

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Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo,/ Gesù prese con sé Pietro,/ Giovanni e Giacomo/ e salì sul monte a pregare.// Mentre pregava,/ il suo volto cambiò d’aspetto/ e la sua veste divenne candida e sfolgorante.// Ed ecco,/ due uomini conversavano con lui:/ erano Mosè ed Elìa,/ apparsi nella gloria,/ e parlavano del suo esodo,/ che stava per compiersi a Gerusalemme.//
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno;/ ma,/ quando si svegliarono,/ videro la sua gloria/ e i due uomini che stavano con lui.//
Mentre questi si separavano da lui,/ Pietro disse a Gesù:/ «Maestro,/ è bello per noi essere qui.// Facciamo tre capanne,/ una per te,/ una per Mosè e una per Elìa».// Egli non sapeva quello che diceva.//
Mentre parlava così,/ venne una nube/ e li coprì con la sua ombra.// All’entrare nella nube,/ ebbero paura.// E dalla nube uscì una voce,/ che diceva:/ «Questi è il Figlio mio,/ l’eletto;// ascoltatelo!».//
Appena la voce cessò,/ restò Gesù solo.// Essi tacquero/ e in quei giorni non riferirono a nessuno/ ciò che avevano visto.

14 febbraio 2015 – I di Quaresima – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
Dt 26,4-10

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Professione di fede del popolo eletto.

Dal libro del Deuteronòmio

Mosè parlò al popolo e disse:
«Il sacerdote prenderà la cesta dalle tue mani/ e la deporrà davanti all’altare del Signore,/ tuo Dio,/ e tu pronuncerai queste parole davanti al Signore,/ tuo Dio:/ “Mio padre era un Aramèo errante;/ scese in Egitto,/ vi stette come un forestiero con poca gente/ e vi diventò una nazione grande,/ forte e numerosa.// Gli Egiziani ci maltrattarono,/ ci umiliarono e ci imposero una dura schiavitù.// Allora gridammo al Signore,/ al Dio dei nostri padri,/ e il Signore ascoltò la nostra voce,/ vide la nostra umiliazione,/ la nostra miseria e la nostra oppressione;/ il Signore ci fece uscire dall’Egitto con mano potente e con braccio teso,/ spargendo terrore e operando segni e prodigi.// Ci condusse in questo luogo/ e ci diede questa terra,/ dove scorrono latte e miele.// Ora, ecco,/ io presento le primizie dei frutti del suolo che tu,/ Signore,/ mi hai dato”.// Le deporrai davanti al Signore,/ tuo Dio,/ e ti prostrerai davanti al Signore,/ tuo Dio».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)

Sal 90

Rit.:Resta con noi, Signore, nell’ora della prova.

Chi abita al riparo dell’Altissimo
passerà la notte all’ombra dell’Onnipotente.
Io dico al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza,
mio Dio in cui confido».

Non ti potrà colpire la sventura,
nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
Egli per te darà ordine ai suoi angeli
di custodirti in tutte le tue vie.

Sulle mani essi ti porteranno,
perché il tuo piede non inciampi nella pietra.
Calpesterai leoni e vipere,
schiaccerai leoncelli e draghi.

«Lo libererò, perché a me si è legato,
lo porrò al sicuro, perché ha conosciuto il mio nome.
Mi invocherà e io gli darò risposta;
nell’angoscia io sarò con lui,
lo libererò e lo renderò glorioso».

Seconda lettura
Rm 10,8-13

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Professione di fede di chi crede in Cristo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli,/ che cosa dice [Mosè]?/ «Vicino a te è la Parola,/ sulla tua bocca e nel tuo cuore»,/ cioè la parola della fede che noi predichiamo.// Perché se con la tua bocca proclamerai:/ «Gesù è il Signore!»,/ e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti,/ sarai salvo.// Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia,/ e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza.//
Dice infatti la Scrittura:/ «Chiunque crede in lui/ non sarà deluso».// Poiché non c’è distinzione fra Giudeo e Greco,/ dato che lui stesso è il Signore di tutti,/ ricco verso tutti quelli che lo invocano.// Infatti:/ «Chiunque invocherà il nome del Signore/ sarà salvato».

 

Canto al Vangelo (Mt 4,4)
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

 

Vangelo
Lc 4,1-13

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Gesù fu guidato dallo Spirito nel deserto e tentato dal diavolo.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo,/ Gesù,/ pieno di Spirito Santo,/ si allontanò dal Giordano/ ed era guidato dallo Spirito nel deserto,/ per quaranta giorni,/ tentato dal diavolo.// Non mangiò nulla in quei giorni,/ ma quando furono terminati,/ ebbe fame.// Allora il diavolo gli disse:/ «Se tu sei Figlio di Dio,/ di’ a questa pietra che diventi pane».// Gesù gli rispose:/ «Sta scritto:/ “Non di solo pane vivrà l’uomo”».//
Il diavolo lo condusse in alto,/ gli mostrò in un istante tutti i regni della terra/ e gli disse:/ «Ti darò tutto questo potere/ e la loro gloria,/ perché a me è stata data/ e io la do a chi voglio.// Perciò,/ se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me,/ tutto sarà tuo».// Gesù gli rispose:/ «Sta scritto:/ “Il Signore,/ Dio tuo,/ adorerai:/ a lui solo renderai culto”».//
Lo condusse a Gerusalemme,/ lo pose sul punto più alto del tempio/ e gli disse:/ «Se tu sei Figlio di Dio,/ gèttati giù di qui;// sta scritto infatti:/ “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo/ affinché essi ti custodiscano”;// e anche:/ “Essi ti porteranno sulle loro mani/ perché il tuo piede non inciampi in una pietra”».// Gesù gli rispose:/ «È stato detto:/ “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».//
Dopo aver esaurito ogni tentazione,/ il diavolo si allontanò da lui/ fino al momento fissato.

31 gennaio 2016 – IV del Tempo Ordinario – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
Ger 1,4-5.17-19

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Ti ho stabilito profeta delle nazioni.

Dal libro del profeta Geremìa

Nei giorni del re Giosìa,/ mi fu rivolta questa parola del Signore:/
«Prima di formarti nel grembo materno,/ ti ho conosciuto,/
prima che tu uscissi alla luce,/ ti ho consacrato;/
ti ho stabilito profeta delle nazioni.//
Tu,/ dunque,/ stringi la veste ai fianchi,/
àlzati e di’ loro/ tutto ciò che ti ordinerò;/
non spaventarti di fronte a loro,/
altrimenti sarò io/ a farti paura davanti a loro.//
Ed ecco,/ oggi io faccio di te
come una città fortificata,/
una colonna di ferro/
e un muro di bronzo
contro tutto il paese,/
contro i re di Giuda/ e i suoi capi,/
contro i suoi sacerdoti/ e il popolo del paese.//
Ti faranno guerra,/ ma non ti vinceranno,/
perché io sono con te/ per salvarti».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 70

Rit.:La mia bocca, Signore, racconterà la tua salvezza.

In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso.
Per la tua giustizia, liberami e difendimi,
tendi a me il tuo orecchio e salvami.

Sii tu la mia roccia,
una dimora sempre accessibile;
hai deciso di darmi salvezza:
davvero mia rupe e mia fortezza tu sei!
Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio.

Sei tu, mio Signore, la mia speranza,
la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza.
Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno,
dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno.

La mia bocca racconterà la tua giustizia,
ogni giorno la tua salvezza.
Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito
e oggi ancora proclamo le tue meraviglie.

Seconda lettura
1Cor 12,31-13,13

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Rimangono la fede, la speranza, la carità; ma la più grande di tutte è la carità.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli,/ desiderate intensamente i carismi più grandi.// E allora,/ vi mostro la via più sublime.//
Se parlassi le lingue degli uomini e degli angeli,/ ma non avessi la carità,/ sarei come bronzo che rimbomba o come cimbalo che strepita.//
E se avessi il dono della profezia,/ se conoscessi tutti i misteri e avessi tutta la conoscenza,/ se possedessi tanta fede da trasportare le montagne,/ ma non avessi la carità,/ non sarei nulla.//
E se anche dessi in cibo tutti i miei beni e consegnassi il mio corpo,/ per averne vanto,/ ma non avessi la carità,/ a nulla mi servirebbe.//
La carità è magnanima,/ benevola è la carità;/ non è invidiosa,/ non si vanta,/ non si gonfia d’orgoglio,/ non manca di rispetto,/ non cerca il proprio interesse,/ non si adira,/ non tiene conto del male ricevuto,/ non gode dell’ingiustizia ma si rallegra della verità.// Tutto scusa,/ tutto crede,/ tutto spera,/ tutto sopporta.//
La carità non avrà mai fine./ Le profezie scompariranno,/ il dono delle lingue cesserà e la conoscenza svanirà.// Infatti,/ in modo imperfetto noi conosciamo/ e in modo imperfetto profetizziamo.// Ma quando verrà ciò che è perfetto,/ quello che è imperfetto scomparirà.// Quand’ero bambino,/ parlavo da bambino,/ pensavo da bambino,/ ragionavo da bambino.// Divenuto uomo,/ ho eliminato ciò che è da bambino.//
Adesso noi vediamo in modo confuso,/ come in uno specchio;// allora invece vedremo faccia a faccia.// Adesso conosco in modo imperfetto,/ ma allora conoscerò perfettamente,/ come anch’io sono conosciuto.// Ora dunque rimangono queste tre cose:/ la fede,/ la speranza e la carità.// Ma la più grande di tutte/ è la carità!

 

Canto al Vangelo (Lc 4,18)
Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.
Alleluia.

 

Vangelo
Lc 4,21-30

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Gesù come Elia ed Eliseo è mandato non per i soli Giudei.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo,/ Gesù cominciò a dire nella sinagoga:/ «Oggi si è compiuta questa Scrittura/ che voi avete ascoltato».//
Tutti gli davano testimonianza/ ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca/ e dicevano:/ «Non è costui il figlio di Giuseppe?».// Ma egli rispose loro:/ «Certamente voi mi citerete questo proverbio:/ “Medico,/ cura te stesso.// Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao,/ fallo anche qui,/ nella tua patria!”».// Poi aggiunse:/ «In verità io vi dico:/ nessun profeta è bene accetto nella sua patria.// Anzi,/ in verità io vi dico:/ c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa,/ quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi/ e ci fu una grande carestia in tutto il paese;// ma a nessuna di esse fu mandato Elìa,/ se non a una vedova a Sarèpta di Sidòne.// C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo;/ ma nessuno di loro fu purificato,/ se non Naamàn,/ il Siro».//
All’udire queste cose,/ tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno.// Si alzarono e lo cacciarono fuori della città/ e lo condussero fin sul ciglio del monte,/ sul quale era costruita la loro città,/ per gettarlo giù.// Ma egli,/ passando in mezzo a loro,/ si mise in cammino.

24 gennaio 2016 – III del Tempo Ordinario – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
Ne 8,2-4.5-6.8-10

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Leggevano il libro della legge e ne spiegavano il senso.

Dal libro di Neemìa

In quei giorni,/ il sacerdote Esdra portò la legge davanti all’assemblea degli uomini,/ delle donne/ e di quanti erano capaci di intendere.// Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque,/ dallo spuntare della luce/ fino a mezzogiorno,/ in presenza degli uomini,/ delle donne/ e di quelli che erano capaci d’intendere;/ tutto il popolo tendeva l’orecchio/ al libro della legge.// Lo scriba Esdra stava sopra una tribuna di legno,/ che avevano costruito per l’occorrenza.// Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo,/ poiché stava più in alto di tutti;/ come ebbe aperto il libro,/ tutto il popolo si alzò in piedi.// Esdra benedisse il Signore,/ Dio grande,/ e tutto il popolo rispose: «Amen,/ amen»,/ alzando le mani;/ si inginocchiarono/ e si prostrarono con la faccia a terra/ dinanzi al Signore.// I levìti leggevano il libro della legge di Dio a brani distinti/ e spiegavano il senso,/ e così facevano comprendere la lettura./ Neemìa,/ che era il governatore,/ Esdra,/ sacerdote e scriba,/ e i leviti che ammaestravano il popolo/ dissero a tutto il popolo:/ «Questo giorno è consacrato al Signore,/ vostro Dio;/ non fate lutto e non piangete!».// Infatti tutto il popolo piangeva,/ mentre ascoltava le parole della legge.// Poi Neemìa disse loro: /«Andate,/ mangiate carni grasse e bevete vini dolci/ e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato,/ perché questo giorno è consacrato al Signore nostro;/ non vi rattristate,/ perché la gioia del Signore/ è la vostra forza».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 18

Rit.:Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore.

Seconda lettura
1Cor 12,12-30

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Voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli,/ come il corpo è uno solo/ e ha molte membra,/ e tutte le membra del corpo,/ pur essendo molte,/ sono un corpo solo,/ così anche il Cristo.// Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo,/ Giudei o Greci,/ schiavi o liberi;// e tutti siamo stati dissetati/ da un solo Spirito.//
E infatti il corpo non è formato da un membro solo,/ ma da molte membra.// Se il piede dicesse:/ «Poiché non sono mano,/ non appartengo al corpo»,/ non per questo non farebbe parte del corpo.// E se l’orecchio dicesse:/ «Poiché non sono occhio,/ non appartengo al corpo»,/ non per questo non farebbe parte del corpo.// Se tutto il corpo fosse occhio,/ dove sarebbe l’udito?// Se tutto fosse udito,/ dove sarebbe l’odorato?//
Ora,/ invece,/ Dio ha disposto le membra del corpo in modo distinto,/ come egli ha voluto.// Se poi tutto fosse un membro solo,/ dove sarebbe il corpo?// Invece molte sono le membra,/ ma uno solo è il corpo./ Non può l’occhio dire alla mano:/ «Non ho bisogno di te»;/ oppure la testa ai piedi:/ «Non ho bisogno di voi».// Anzi proprio le membra del corpo che sembrano più deboli/ sono le più necessarie;/ e le parti del corpo che riteniamo meno onorevoli/ le circondiamo di maggiore rispetto,/ e quelle indecorose/ sono trattate con maggiore decenza,/ mentre quelle decenti non ne hanno bisogno.// Ma Dio ha disposto il corpo/ conferendo maggiore onore a ciò che non ne ha,/ perché nel corpo non vi sia divisione,/ ma anzi le varie membra/ abbiano cura le une delle altre.// Quindi se un membro soffre,/ tutte le membra soffrono insieme;/ e se un membro è onorato,/ tutte le membra gioiscono con lui.//
Ora voi siete corpo di Cristo e,/ ognuno secondo la propria parte,/ sue membra.// Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli,/ in secondo luogo come profeti,/ in terzo luogo come maestri;// poi ci sono i miracoli,/ quindi il dono delle guarigioni,/ di assistere,/ di governare,/ di parlare varie lingue.// Sono forse tutti apostoli?/ Tutti profeti?/ Tutti maestri?/ Tutti fanno miracoli?/ Tutti possiedono il dono delle guarigioni?/ Tutti parlano lingue?/ Tutti le interpretano?

 

Canto al Vangelo (Lc 4,18)
Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.
Alleluia.

 

Vangelo
Lc 1,1-4; 4,14-21

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Oggi si è compiuta questa Scrittura.

+ Dal Vangelo secondo Luca

Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine/ gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi,/ come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni oculari fin da principio/ e divennero ministri della Parola,/ così anch’io/ ho deciso di fare ricerche accurate su ogni circostanza,/ fin dagli inizi,/ e di scriverne un resoconto ordinato per te,/ illustre Teòfilo,/ in modo che tu possa renderti conto/ della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto.//
In quel tempo,/ Gesù ritornò in Galilea con la potenza dello Spirito/ e la sua fama si diffuse in tutta la regione.// Insegnava nelle loro sinagoghe/ e gli rendevano lode.//
Venne a Nàzaret,/ dove era cresciuto,/ e secondo il suo solito,/ di sabato,/ entrò nella sinagoga e si alzò a leggere.// Gli fu dato il rotolo del profeta Isaìa;/ aprì il rotolo/ e trovò il passo dove era scritto:/
«Lo Spirito del Signore è sopra di me;/
per questo mi ha consacrato con l’unzione/
e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,/
a proclamare ai prigionieri la liberazione/
e ai ciechi la vista;//
a rimettere in libertà gli oppressi/
e proclamare l’anno di grazia del Signore».//
Riavvolse il rotolo,/ lo riconsegnò all’inserviente e sedette.// Nella sinagoga,/ gli occhi di tutti erano fissi su di lui.// Allora cominciò a dire loro:/ «Oggi si è compiuta/ questa Scrittura che voi avete ascoltato».

17 gennaio 2016 – II del Tempo Ordinario – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
Is 62,1-5

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Gioirà lo sposo per la sposa.

Dal libro del profeta Isaìa

Per amore di Sion non tacerò,/
per amore di Gerusalemme/ non mi concederò riposo,/
finché non sorga come aurora la sua giustizia/
e la sua salvezza non risplenda come lampada.//
Allora le genti vedranno/ la tua giustizia,/
tutti i re/ la tua gloria;/
sarai chiamata con un nome nuovo,/
che la bocca del Signore/ indicherà.//
Sarai una magnifica corona/ nella mano del Signore,/
un diadema regale/ nella palma del tuo Dio.//
Nessuno ti chiamerà più/ Abbandonata,/
né la tua terra sarà più detta/ Devastata,/
ma sarai chiamata/ Mia Gioia/
e la tua terra/ Sposata,/
perché il Signore troverà in te/ la sua delizia/
e la tua terra/ avrà uno sposo.//
Sì,/ come un giovane/ sposa una vergine,/
così ti sposeranno i tuoi figli;/
come gioisce lo sposo/ per la sposa,/
così il tuo Dio/ gioirà per te.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)

Sal 95

Rit.:Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome.

Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.

Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.

Prostratevi al Signore nel suo atrio santo.
Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
Egli giudica i popoli con rettitudine.

Seconda lettura
1Cor 12,4-11

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L’unico e medesimo Spirito distribuisce a ciascuno come vuole.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli,/ vi sono diversi carismi,/ ma uno solo è lo Spirito;// vi sono diversi ministeri,/ ma uno solo è il Signore;// vi sono diverse attività,/ ma uno solo è Dio,/ che opera tutto in tutti.//
A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune:/ a uno infatti,/ per mezzo dello Spirito,/ viene dato il linguaggio di sapienza;// a un altro invece,/ dallo stesso Spirito,/ il linguaggio di conoscenza;// a uno,/ nello stesso Spirito,/ la fede;// a un altro,/ nell’unico Spirito,/ il dono delle guarigioni;// a uno il potere dei miracoli;/ a un altro il dono della profezia;/ a un altro il dono di discernere gli spiriti;/ a un altro la varietà delle lingue;/ a un altro/ l’interpretazione delle lingue.//
Ma tutte queste cose/ le opera l’unico e medesimo Spirito,/ distribuendole a ciascuno/ come vuole.

 

Canto al Vangelo (2Ts 2,14)
Alleluia, alleluia.
Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo,
per entrare in possesso della gloria
del Signore nostro Gesù Cristo.
Alleluia.

 

Vangelo
Gv 2,1-12

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Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo,/ vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea/ e c’era la madre di Gesù.// Fu invitato alle nozze anche Gesù/ con i suoi discepoli.//
Venuto a mancare il vino,/ la madre di Gesù gli disse:/ «Non hanno vino».// E Gesù le rispose:/ «Donna,/ che vuoi da me?// Non è ancora giunta la mia ora».// Sua madre disse ai servitori:/ «Qualsiasi cosa vi dica,/ fatela».//
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei,/ contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri.// E Gesù disse loro:/ «Riempite d’acqua le anfore»;// e le riempirono fino all’orlo.// Disse loro di nuovo:/ «Ora prendetene/ e portatene a colui che dirige il banchetto».// Ed essi gliene portarono.//
Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino,/ colui che dirigeva il banchetto/ – il quale non sapeva da dove venisse,/ ma lo sapevano i servitori/ che avevano preso l’acqua// – chiamò lo sposo/ e gli disse:/ «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio/ e,/ quando si è già bevuto molto,/ quello meno buono.// Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».//
Questo,/ a Cana di Galilea,/ fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù;// egli manifestò la sua gloria/ e i suoi discepoli credettero in lui.

10 gennaio 2016 – Battesimo del Signore – Anno C – Letture in audio mp3

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Prima lettura
Is 40,1-5.9-11

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Si rivelerà la gloria del Signore e tutti gli uomini la vedranno

Dal libro del profeta Isaìa

«Consolate,/ consolate il mio popolo/ –
dice il vostro Dio.//
Parlate al cuore di Gerusalemme/
e gridatele che la sua tribolazione è compiuta/
la sua colpa è scontata,/
perché ha ricevuto dalla mano del Signore/
il doppio/ per tutti i suoi peccati».//
Una voce grida:/
«Nel deserto preparate la via al Signore,/
spianate nella steppa/ la strada per il nostro Dio.//
Ogni valle sia innalzata,/
ogni monte e ogni colle siano abbassati;/
il terreno accidentato si trasformi in piano/
e quello scosceso in vallata.//
Allora si rivelerà/ la gloria del Signore/
e tutti gli uomini insieme la vedranno,/
perché la bocca del Signore/ ha parlato».//
Sali su un alto monte,/
tu che annunci liete notizie a Sion!//
Alza la tua voce con forza,/
tu che annunci liete notizie/ a Gerusalemme.//
Alza la voce,/ non temere;/
annuncia alle città di Giuda:/ «Ecco il vostro Dio!//
Ecco,/ il Signore Dio viene con potenza,/
il suo braccio esercita il dominio.//
Ecco,/ egli ha con sé il premio/
e la sua ricompensa lo precede.//
Come un pastore/egli fa pascolare il gregge/
e con il suo braccio/ lo raduna;/
porta gli agnellini sul petto/
e conduce dolcemente/ le pecore madri».

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 103

Rit.: Benedici il Signore, anima mia.

Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Sei rivestito di maestà e di splendore,
avvolto di luce come di un manto,
tu che distendi i cieli come una tenda.

Costruisci sulle acque le tue alte dimore,
fai delle nubi il tuo carro,
cammini sulle ali del vento,
fai dei venti i tuoi messaggeri
e dei fulmini i tuoi ministri.

Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.
Ecco il mare spazioso e vasto:
là rettili e pesci senza numero,
animali piccoli e grandi.

Tutti da te aspettano
che tu dia loro cibo a tempo opportuno.
Tu lo provvedi, essi lo raccolgono;
apri la tua mano, si saziano di beni.

Nascondi il tuo volto: li assale il terrore;
togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.

Seconda lettura
Tt 2,11-14;3,4-7

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Il Signore ci ha salvato con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito

Figlio mio,/ è apparsa la grazia di Dio,/ che porta salvezza a tutti gli uomini/ e ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani/ e a vivere in questo mondo con sobrietà,/ con giustizia/ e con pietà,/ nell’attesa della beata speranza/ e della manifestazione della gloria/ del nostro grande Dio e salvatore/ Gesù Cristo.//
Egli ha dato se stesso per noi,/ per riscattarci da ogni iniquità/ e formare per sé un popolo puro/ che gli appartenga,/ pieno di zelo per le opere buone.//
Ma quando apparvero la bontà di Dio,/ salvatore nostro,/
e il suo amore per gli uomini,/
egli ci ha salvati,/
non per opere giuste da noi compiute,/
ma per la sua misericordia,/
con un’acqua che rigenera e rinnova/ nello Spirito Santo,/
che Dio ha effuso su di noi in abbondanza/
per mezzo di Gesù Cristo,/ salvatore nostro,/
affinché,/ giustificati per la sua grazia,/
diventassimo,/ nella speranza,/ eredi della vita eterna.

 

Canto al Vangelo (Lc 3,16)
Alleluia, alleluia.
Viene colui che è più forte di me, disse Giovanni;
egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.
Alleluia.

 

Vangelo
Lc 3,15-16.21-22

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Mentre Gesù, ricevuto il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì.

+ Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo,/ poiché il popolo era in attesa e tutti,/ riguardo a Giovanni,/ si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo,/ Giovanni rispose a tutti dicendo:/ «Io vi battezzo con acqua;/ ma viene colui che è più forte di me,/ a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali.// Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco».//
Ed ecco,/ mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù,/ ricevuto anche lui il battesimo,/ stava in preghiera,/ il cielo si aprì/ e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea,/ come una colomba,/ e venne una voce dal cielo:/ «Tu sei il Figlio mio,/ l’amato:// in te ho posto il mio compiacimento».

6 gennaio 2016 – Epifania del Signore – Letture in audio mp3

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Prima lettura
Is 60,1-6

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La gloria del Signore brilla sopra di te.

Dal libro del profeta Isaìa

Àlzati,/ rivestiti di luce,/ perché viene la tua luce,/
la gloria del Signore brilla sopra di te.//
Poiché,/ ecco, la tenebra ricopre la terra,/
nebbia fitta avvolge i popoli;/
ma su di te risplende il Signore,/
la sua gloria appare su di te.//
Cammineranno le genti alla tua luce,/
i re allo splendore del tuo sorgere.//
Alza gli occhi intorno e guarda:/
tutti costoro si sono radunati,/ vengono a te.//
I tuoi figli vengono da lontano,/
le tue figlie/ sono portate in braccio.//
Allora guarderai e sarai raggiante,/
palpiterà/ e si dilaterà il tuo cuore,/
perché l’abbondanza del mare/ si riverserà su di te,/
verrà a te/ la ricchezza delle genti.//
Uno stuolo di cammelli ti invaderà,/
dromedari di Màdian/ e di Efa,/
tutti verranno da Saba,/ portando oro e incenso/
e proclamando le glorie del Signore.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 71

Rit.:Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.

O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.

I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.

Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.

Seconda lettura
Ef 3,2-3a.5-6

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Ora è stato rivelato che tutte le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Fratelli,/ penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio,/ a me affidato/ a vostro favore:/ per rivelazione/ mi è stato fatto conoscere il mistero.//
Esso/ non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni/ come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti/ per mezzo dello Spirito:// che le genti sono chiamate,/ in Cristo Gesù,/ a condividere la stessa eredità,/ a formare lo stesso corpo/ e ad essere partecipi della stessa promessa/ per mezzo del Vangelo.

Canto al Vangelo (Mt 2,2)
Alleluia, alleluia.
Abbiamo visto la sua stella in oriente
e siamo venuti per adorare il Signore.
Alleluia.

Vangelo
Mt 2,1-12

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Siamo venuti dall’oriente per adorare il re.

+ Dal Vangelo secondo Matteo

Nato Gesù a Betlemme di Giudea,/ al tempo del re Erode,/ ecco,/ alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme/ e dicevano:/ «Dov’è colui che è nato,/ il re dei Giudei?// Abbiamo visto spuntare la sua stella/ e siamo venuti ad adorarlo».// All’udire questo,/ il re Erode restò turbato/ e con lui tutta Gerusalemme.// Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo,/ si informava da loro/ sul luogo in cui doveva nascere il Cristo.// Gli risposero:/ «A Betlemme di Giudea,/ perché così è scritto per mezzo del profeta:/ “E tu,/ Betlemme,/ terra di Giuda,/ non sei davvero l’ultima delle città principali di Giuda:/ da te infatti uscirà un capo/ che sarà il pastore del mio popolo,/ Israele”».//
Allora Erode,/ chiamati segretamente i Magi,/ si fece dire da loro con esattezza/ il tempo in cui era apparsa la stella/ e li inviò a Betlemme dicendo:/ «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e,/ quando l’avrete trovato,/ fatemelo sapere,/ perché anch’io venga ad adorarlo».//
Udito il re,/ essi partirono.// Ed ecco,/ la stella,/ che avevano visto spuntare,/ li precedeva,/ finché giunse/ e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino.// Al vedere la stella,/ provarono una gioia grandissima.// Entrati nella casa,/ videro il bambino con Maria sua madre,/ si prostrarono/ e lo adorarono.// Poi aprirono i loro scrigni/ e gli offrirono in dono oro,/ incenso e mirra.// Avvertiti in sogno di non tornare da Erode,/ per un’altra strada/ fecero ritorno al loro paese.