9 agosto 2009 – XIX del Tempo Ordinario – Letture in mp3

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Commento della Fraternità Gesù Risorto di Tavodo

Prima lettura
1Re 19,4-8

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Con la forza di quel cibo camminò fino al monte di Dio.

Dal primo libro dei Re

In quei giorni,/ Elia s’inoltrò nel deserto una giornata di cammino/ e andò a sedersi sotto una ginestra.// Desideroso di morire,/ disse:/ «Ora basta,/ Signore!// Prendi la mia vita,/ perché io non sono migliore dei miei padri».// Si coricò e si addormentò sotto la ginestra.//
Ma ecco che un angelo lo toccò/ e gli disse:/ «Àlzati,/ mangia!».// Egli guardò/ e vide vicino alla sua testa una focaccia,/ cotta su pietre roventi,/ e un orcio d’acqua.// Mangiò e bevve,/ quindi di nuovo si coricò.//
Tornò per la seconda volta l’angelo del Signore,/ lo toccò e gli disse:/ «Àlzati,/ mangia,/ perché è troppo lungo per te il cammino».// Si alzò,/ mangiò e bevve.//
Con la forza di quel cibo/ camminò per quaranta giorni e quaranta notti/ fino al monte di Dio,/ l’Oreb.

Salmo responsoriale
(di norma deve venire eseguito in canto)
Sal 33

Rit.:Gustate e vedete com’è buono il Signore.

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.

L’angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono, e li libera.
Gustate e vedete com’è buono il Signore;
beato l’uomo che in lui si rifugia.

Seconda lettura
Ef 4,30-5,2

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Camminate nella carità come Cristo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni

Fratelli,/ non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio,/ con il quale foste segnati per il giorno della redenzione.//
Scompaiano da voi ogni asprezza,/ sdegno,/ ira,/ grida e maldicenze/ con ogni sorta di malignità.// Siate invece benevoli gli uni verso gli altri,/ misericordiosi,/ perdonandovi a vicenda/ come Dio ha perdonato a voi in Cristo.//
Fatevi dunque imitatori di Dio,/ quali figli carissimi,/ e camminate nella carità,/ nel modo in cui anche Cristo ci ha amato/ e ha dato se stesso per noi,/ offrendosi a Dio/ in sacrificio di soave odore.

Vangelo
Gv 6,41-51

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Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, i Giudei si misero a mormorare contro Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo». E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?».

Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi. Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

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